Il nostro Paese è sempre più green con l’installazione di impianti capaci di fornire energia rinnovabile sia ad abitazioni private che a grandi complessi industriali. Il problema è che dal 2008 al 2011 lo scenario delle energie rinnovabili è stato dominato quasi esclusivamente da quelle legate al campo elettrico.
Basti pensare che l’Italia nel 2011 è stata la nazione con il più alto numero d’impianti fotovoltaici installati, circa 350 mila, che generano una potenza di 12 mila MW. Un grande risparmio per i consumatori ma soprattutto per l’ambiente, che secondo l’Osservatorio internazionale delle rinnovabili (Oir) potrebbe essere maggiore con lo sviluppo delle rinnovabili termiche. Quest’ultime potrebbero generare benefici per 90 miliardi di € rispetto ai 76 delle energie elettriche rinnovabili. Nei prossimi anni il mercato delle rinnovabili termiche potrebbe generare 130 mila nuovi posti di lavoro, ma soprattutto far risparmiare cinque miliardi i metri cubi di gas all’anno.
Il Governo ha compreso benissimo le potenzialità che ci sono dietro a questo sistema di rinnovabili ed è pronto un nuovo provvedimento – con la firma del ministro dello sviluppo economico Corrado Passera – che ha l’obiettivo di aumentare la produzione di energia rinnovabile termica e migliorarne l’efficienza energetica. Il provvedimento, ora all’esame della Conferenza Unificata, sarà dedicato al sostentamento di impianti di piccole e medie dimensioni per usi domestici o per piccole aziende che non superino i 500Kw di potenza e un’ampiezza massima di 700mq. Una legge volta a diffondere le energie rinnovabili termiche tra le famiglie, per le piccole realtà industriali e per la pubblica amministrazione. L’ impegno previsto è di circa 700 milioni per i privati e di 200 milioni per il pubblico, andando a coprire massimo il 40% dei costi sostenuti in due o cinque anni. L’esclusione dal provvedimento di grandi impianti, capaci di soddisfare le richieste delle grandi aziende, fa si che il sistema escluda qualsiasi speculazione finanziaria.
- Quali sono i vantaggi effettivi?
L’incentivo statale del 40% del costo sostenuto sembra coincidere, in alcuni, casi alla detrazione del 55% valida fino al 30 giugno 2013. Qualora il “conto termico” sia confermato nell’attuale testo, il privato potrà scegliere una delle due agevolazioni (tenendo presente che l’incentivo è compreso tra i 2 o 5 anni, mentre la detrazioni della spesa è in 10 anni). Le tecnologie incentivate sono di due “tipi”: rinnovabili termiche e interventi di efficienza energetica. Alla prima categoria appartengono: caldaie a biomassa, pompe di calore geotermiche, solare termico e scalda acqua a pompa di calore. Gli incentivi per questi dispositivi sono previsti sia per i privati che le amministrazioni pubbliche, mentre gli incentivi per gli interventi di “ammodernamento” saranno previsti sono lo per le PA. Alla seconda categoria appartengono: sostituzione di infissi e finestre, installazioni di sistemi di schermatura e ombreggiamento degli edifici, attività di isolamento termico e sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione. Infine gli incentivi saranno proporzionali alla quantità (stimata) di energia prodotta dall’impianto, saranno rilasciati in 2 anni per impianti fino a 35kW e in cinque per impianti più performanti.
È ora di rendere più ecosostenibili le nostre abitazioni.
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