Voucher: le possibili soluzioni per evitare abusi
I voucher, nati per regolare le prestazioni occasionali, nel corso del 2016 sono stati protagonisti di un boom più che sospetto. In pratica, spesso non vengono usati per i lavori saltuari, ma in maniera impropria come sistema alternativo all’assunzione.
Invece che far emergere una parte del lavoro nero, stanno finendo per crearne.
Secondo Maurizio Del Conte, presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive sul lavoro:
“i numeri dimostrano che c’è stato un abuso. E il legislatore deve avere la coscienza di tornare sui suoi passi quando si accorge che gli effetti sono opposti a quelli previsti”
Per questo, il Governo sta studiando delle misure per limitare l’uso dei voucher. In attesa del giudizio della Corte Costituzionale sulla richiesta di referendum sul Jobs act (uno dei quesiti referendari richiede proprio l’abolizione dei voucher), sono diverse le opzioni prese in considerazione.
Per limitare l’uso dei voucher e, di fatto, per ripristinarne un uso corretto, si sta pensando di:
- ridurre il limite di incasso tramite voucher, riportandolo al precedente livello di 5.000€ all’anno (attualmente è di 7.000€);
- aumentare i controlli;
- inasprire le sanzioni per i datori di lavoro che fanno un uso irregolare dei voucher;
- escludere dal campo di applicabilità dei voucher alcuni settori economici, come l’edilizia.
Voucher INPS: cosa sono?
I voucher sono dei buoni-lavoro del valore nominale di 10 euro. Per ogni buono, 7 euro finiscono in tasca del lavoratore e 3 euro vanno a INPS e INAIL per contributi e copertura infortuni.
Si tratta di uno strumento ideato per alleggerire le incombenze di chi usufruisce del lavoro occasionale o discontinuo. Il classico esempio è quello di una babysitter che non lavora tutti i giorni per la famiglia, ma soltanto quando necessario. Con i voucher si può usufruire di questa prestazione restando nella legalità e facendo affiorare il lavoro nero.
Proprio nelle scorse settimana, però, i dati hanno confermato un trend pericoloso: quello dell’abuso dei voucher, a fronte di un crollo dei contratti a tempo indeterminato, per coprire dei veri e propri rapporti di lavoro continuativi, con un risparmio notevole per il datore di lavoro, per non parlare dell’azzeramento dei vincoli rispetto ai normali contratti di lavoro, inclusi quelli a tempo determinato o di co.co.pro (e relative evoluzioni).
Voucher INPS: tutte le novitÃ
Per porre un freno a quest’uso improprio dei buoni-lavoro, il Governo ha approvato un decreto correttivo del Jobs Act. Il decreto si muove su due fronti per il contrasto all’abuso dei buoni-lavoro: tracciabilità e controlli.
Nel dettaglio:
- i datori di lavoro dovranno comunicare all’ispettorato del lavoro, almeno 60 minuti prima dell’avvio della prestazione occasionale, nome del lavoratore, luogo e durata di detta prestazione;
- le comunicazioni potranno avvenire via SMS o a mezzo email;
- in caso di aziende agricole, la prestazione potrà durare al massimo tre giorni;
- l’omessa comunicazione comporterà una sanzione che va da 400 a 2.400 euro;
- si intensificherà la vigilanza su chi usufruisce dei voucher, che potrà ritrovarsi gli ispettori del lavoro in azienda per controlli ad hoc.
Non mancano le polemiche, poiché i sindacati chiedevano a gran voce dei provvedimenti più stringenti quali:
- l’apposizione di un tetto massimo di ore per azienda in caso di utilizzo di voucher;
- l’esclusione di interi settori, come l’edilizia, dall’uso dei buoni-lavoro per non alimentare il nero.
Tracciabilità dei voucher: si attendono i dati ufficiali
Già qualche mese fa è stata introdotta una prima importante novità sull’uso dei voucher. A partire da ottobre le imprese e i professionisti che intendono usare i voucher devono infatti comunicarlo almeno un’ora prima all’Ispettorato del lavoro, tramite SMS o email.
In caso contrario, si rischia una sanzione compresa tra 400 e 2.400 euro per ogni lavoratore per il quale non è stata fatta la comunicazione. La norma non si applica ai lavori domestici e familiari, alle attività non commerciali e agli enti pubblici.
Quest’obbligo di tracciabilità dei voucher potrebbe scoraggiare in parte gli abusi, ma bisognerà attendere le comunicazioni INPS dell’ultimo trimestre 2016 per poterne valutare l’effetto.
galassi liviana
al lavoratore vanno 7,50 euro! non 7 euro
Roberto
Ma nel caso di un lavoro del quale si conosce l’orario di inizio ma non è definibile con certezza l’orario di fine, l’imprenditore come deve comportarsi ???