Il mese di dicembre per tanti vuol dire Natale e vacanze, per tanti vuol dire l’agognata tredicesima, ossia quella mensilità o quasi in più che viene corrisposta a tutti i lavoratori dipendenti nel mese di dicembre, in generale tra il 15 e il 23 dicembre.
Tredicesima mensilità: il Rapporto Adusbef-Federconsumatori
Ma per la tredicesima 2016 il 25° Rapporto di Adusbef e Federconsumatori fornisce una buona e una cattiva notizia. Quella buona riguarda la crescita delle tredicesime nel 2016 che ammontano a 34,9 miliardi, con un +1,5% rispetto al 2015.
Quella cattiva riguarda il modo in cui verranno spesi gli importi percepiti: spese per la casa, bollette per le utenze varie, assicurazioni e mutui bruceranno la maggior parte delle tredicesime. E per i regali di Natale? Resteranno soltanto 5,1 miliardi di euro, pari al 14, 8%.
Facendo un esempio pratico, se consideriamo una tredicesima pari a 1.000 euro, soltanto 148 euro potranno essere destinati ai regali o ai pranzi delle Feste, dopo aver pagato debiti e tasse.
Si rileva infine un problema molto grave e che si presenta annualmente. Sempre a causa di debiti pregressi e tasse, saranno molte le aziende non in grado di pagare le tredicesime. Gli imprenditori si giustificano menzionando l’eccessivo carico fiscale concentrato tra la fine di novembre e il mese di dicembre e la scarsa propensione delle banche a concedere finanziamenti garantendo iniezioni di liquidità.
Tredicesima mensilità: i dettagli di spesa
Analizzando le spese affrontate utilizzando lo stipendio in più ricevuto nel mese di dicembre, emerge che chi ha una seconda casa dovrà destinare al saldo IMU mediamente 530 euro (1.000 se l’immobile è sito in una grande città). Nel dettaglio:
- l’RC auto, pur essendo in calo dell’1,9% rispetto al 2015, comporterà una spesa di 5,1 miliardi di euro;
- le rate per i finanziamenti assorbiranno 4,3 miliardi con un 2,4% in più rispetto all’anno precedente;
- i mutui impegneranno 3,8 miliardi, in calo del 2,6%;
- il bollo auto e moto cresce del 2,4% e costerà 4,2 miliardi di euro;
- per le bollette si spenderanno 7,7 miliardi di euro, con un +1,3%;
- l’IMU costerà 2,3 miliardi di euro, +9,5%;
- la TASI richiederà una spesa di 2,4 miliardi di euro, +9,1%.
Tredicesima: cos’è e come funziona
Devi sapere che la tredicesima mensilità è un diritto dei lavoratori dipendenti che riguarda sia quelli a tempo indeterminato che quelli a tempo determinato. Comprende, oltre alla retribuzione base, tutte le voci contrattuali corrisposte in via continuativa; dunque anche i premi di produttività, il compenso per lavoro straordinario ecc. Se però ti aspetti di vedere corrisposto un mese di stipendio netto in più esatto, sappi che non sarà proprio così e che la tredicesima è comunque soggetta a tassazione fiscale e contributi e nel dettaglio è tassata di più e non ha le detrazioni che ci sono di solito sulla retribuzione mensile.
Una sorta di gratifica annuale che si accumula mese per mese e viene poi pagata al lavoratore in un’unica soluzione, per questo si parla di “tredicesima differita” in quanto viene pagata nel periodo successivo a quando la si è effettivamente maturata.
L’importo della tredicesima è stabilito sulla base dei contratti nazionali di categoria, dunque dipende dalla contrattazione collettiva e dagli accordi sindacali.
Come si calcola la tredicesima
Il calcolo della tredicesima è complesso, come quello dello stipendio, e c’è una serie di variabili da considerare. Per semplicità possiamo affermare che l’importo della tredicesima corrisponde tendenzialmente ad una mensilità (da qui il suo nome).
Quanto al calcolo avviene grosso modo così:
- Operai: si calcola in riferimento alle ore di lavoro, mentre se gli operai vengono pagati a mese, è pari a una tredicesima mensilità. Per chi invece è pagato a settimana o 15 giorni, la tredicesima è pari allo stipendio previsto per per le ore di lavoro indicate nel contratto di assunzione;
- Impiegati: si calcola in riferimento ai giorni lavorati ed è pari allo stipendio mensile;
- Pensionati: anche i pensionati percepiscono la tredicesima mensilità da INPS o altri istituti previdenziali che matua in tanti ratei per quanti mesi da pensionato sono trascorsi nell’arco dell’anno. La tredicesima ha importo pari a quello della rata di pensione percepita a dicembre e viene corrisposta insieme a quest’ultima.
Come si matura la tredicesima
“Ma maturo la tredicesima anche mentre sono in ferie?” Forse ti starai chiedendo e la risposta è sì. Sono infatti questi i periodi in cui tutto quello che fai al lavoro porta ad avere questo “tesoretto”:
- ferie e riposi annuali;
- assenze per malattia e infortunio sul lavoro (questo sempre nei limiti);
- congedi matrimoniali e di maternità.
Non si matura invece durante:
- congedi parentali e malattia bambino;
- periodo di aspettativa preso per esercitare funziini pubbliche elettive (sindaco, consigliere ecc…);
- permessi non retribuiti;
- assenze ingiustificate e assenze per sciopero.
La tredicesima per i precari
Tuttavia la tredicesima (ma anche la quattordicesima e la quindicesima) non è una mensilità vera e propria ma una percentuale sulla retribuzione mensile percepita lungo l’intero anno lavorativo. Per coloro che non lavorano 12 mesi all’anno, come nel caso dei precari, la tredicesima sarà inferiore ad una mensilità.
L’importo dipende dal numero di mesi lavorati: se ad esempio hai lavorato dal primo gennaio al 31 aprile, i mesi di lavoro sono 4 e su quelli sarà calcolata la tredicesima. Ipotizzando una retribuzione lorda di 1000 euro, riceveresti una tredicesima di 333,3 euro.
Il calcolo è il seguente: 1000 (retribuzione lorda) X 4 (mesi lavorati) / 12 (mesi dell’anno) = 333,3 euro di tredicesima.
Ecco la formula generale:
[alert type=”green”] TREDICESIMA = RETRIBUZIONE LORDA X MESI LAVORATI / 12 [/alert]
Puoi anche utilizzare il calcolatore sul sito dell’INPS che, oltre a darti indicazioni sulla tredicesima, fornisce dati riguardo contributi e ferie.
Tredicesima mensilità: quando viene pagata?
Bisogna considerare che non esiste una data definita per legge per l’erogazione della tredicesima, molto dipende dai succitati contratti collettivi, per esempio nel CCNL commercio di solito è entro la vigilia di Natale.
In generale viene versata ai dipendenti nel mese di dicembre o di gennaio. Di solito i datori di lavoro decidono fra queste due alternative:
- pagamento al 20 di dicembre, quindi con un versamento separato da quello dello stipendio;
- pagamento cumulativo con l’ultimo stipendio dell’anno, per questo motivo spesso il versamento avviene nel mese di gennaio, a seconda dei datori di lavoro.
Infine è bene sapere che la legge consente di ricevere il rateo della tredicesima direttamente nella mensilità. Il dipendente può farne richiesta al datore di lavoro e ciascuna frazione di tredicesima andrà a sommarsi alla normale retribuzione mensile.
Quanto alle modalità di pagamento il datore di lavoro può:
- elaborare un cedolino paga separato;
- calcolare la tredicesima inserendola direttamente nel cedolino di dicembre.
Piero Cinini
Non è vero che la 13ma sia uguale ad una mensilità, ad esempio la 12ma, ma, già fortemente scremata da INPS ( oscilla tra l’80 ed il 90% di una mensilità di pensione) per conguaglio dell’anno e non mi risulta aumentata rispetto allo scorso anno.
Tra IRPEF IMU e TARI (quest’ultima divenuta una seconda e più cara imposta patrimoniale) della 13ma non rimane niente.
roberto
la domanda è chi ci protegge da ADUSBEF e federconsumatori, sempre in prima linea per finire sulle pagine dei giornali per esposti fuffa e mai nella tutela reale dei consumatori.