Essere “alla moda” senza sperperare ogni singolo centesimo in un negozio? Forse è possibile.
La Crisi economica ha toccato ormai tutti i mercati e anche quello della Moda non è parso essere immune: tra passerelle e fatturati anche i big del Fashion hanno dovuto ottimizzare o ridimensionare i propri budget, puntando magari su e-commerce, shopping online o ad una comunicazione accattivante e mirata. Nonostante i tempi difficili, l’eleganza e lo stile non vanno mai in pensione… ma come si fa ad essere “in” ai tempi della Crisi?
Ne abbiamo parlato con due ragazze che della Moda ne hanno fatto una professione, due tra le migliori fashion blogger italiane che si sono messe a disposizione per un’intervista doppia davvero speciale alla scoperta di questo speciale Mondo: Eleonora Della Guardia e Simona Melani!
- Domanda di rito: chi sei? Di cosa ti occupi?
EDG: Eleonora Della Guardia, 25 anni, laureata in moda e costume e mi occupo di moda. Nasco come fashion blogger su Neovecchiostile, il mio blog personale, ed ora collaboro con diversi siti. La moda è il mio vero amore. Il settore beauty è il mio amante.
SM: Sono Simona Melani, nella vita mi occupo di social media marketing. Più precisamente sono una content e community manager. Ma prima di tutto sono una blogger: ho iniziato a scrivere sul web nel 2004 e non mi sono più fermata. Attualmente gestisco insieme ad Andrea Vigneri The Wardrobe, blogzine di moda e tendenze con particolare focus sulle tendenze che nascono in passerella e arrivano nella vita di noi comuni mortali.
- È corretto fashion blogger o ti definiresti diversamente?
EDG: Sono una fashion blogger a tutti gli effetti, ma principalmente mi ritengo una persona in continua trasformazione: come professionista e come donna.
SM: Ormai il termine fashion blogger è un po’ inflazionato, ma non mi da fastidio se lo usano nei miei confronti. Se serve a capire meglio quello che faccio, ben venga. Preferisco comunque “blogger che scrive di moda e tendenze”. Suona meglio.
- Com’è il panorama della moda in Italia?
EDG: Sono molto ottimista. I marchi italiani, soprattutto i più importanti, tengono ben alto il nome dell’Italia. I più piccoli sentono molto la crisi, ma vedo che alcuni non fanno granché per migliorare la propria situazione. La moda, come tutto il mercato, è in continua evoluzione: se si vuole sopravvivere alla crisi si deve star dietro al tempo che passa. Necessariamente!
SM: L’Italia è la moda, non c’è niente da fare. Certo, entrare a far parte di questo mondo non è esattamente una passeggiata: Ci vuole studio, specialmente se vuoi fare lo stilista. Se vuoi fare lo stylist e lavorare per le riviste realizzando seriai fotografici non serve saper abbinare i vestiti. Serve una cultura vasta. Se vuoi fare il giornalista o il blogger, assicurati di saper scrivere in italiano. Il panorama della moda è confuso, ci sono molti wannabe che pensano che la moda sia solo sfilare e champagne e ci sono molti professionisti del settore che sono giustamente infastiditi da questo sciamare. Per tornare alla domanda, abbiamo i geni indiscussi della moda mondiale qui in italia: Dolce&Gabbana, Giorgio Armani… devo continuare?
- Per essere alla moda bisogna spendere tanto per forza di cose o c’è qualche trucco per risparmiare?
EDG: Per essere alla moda si deve essere in grado di prendere spunto dalle tendenze per poi trasformarle e farle proprie. Il low cost ti consente di fare ciò! Molti marchi cheap producono capi assolutamente fashion. E poi non ci si deve dimenticare del vintage: saperlo acquistare con gusto può essere un ottimo modo per vestirsi con poco.
SM: Si può essere alla moda anche con 50 euro, non bisogna rovinarsi. Anche perché i “fashionisti malati” fanno spesso la corsa a comprare i pezzi che hanno sfilato in passerella, con il risultato di essere ridicoli. La passerella è di ispirazione: basta cogliere il mood, la palette di colori, le forme e il gioco è fatto. L’importante è non svaligiare Zara o H&M, comprando delle “pezze” spacciate per moda. Meglio girare in camicia bianca e pantalone nero tutta la vita piuttosto.
- Lo shopping online: funziona? Perché sì e perché no?
EDG: Io vado a fare shopping nei negozi solamente il lunedì mattina: quando tutto è in ordine e senza folla. Di conseguenza acquistare online mi piace molto. Niente confusione, non si impazzisce per trovare le taglie e lo si può fare a qualsiasi ora.
SM: Ero molto scettica all’inizio, perché amo girare per i negozi e toccare le cose da comprare. Poi mi sono resa conto che, man mano che il lavoro aumenta e le ore passate in ufficio pure, il tempo non c’era più. Ho iniziato a comprare online e devo dire che sono soddisfatta. Anche in questo caso vale la regola precedente: la ricerca online è una preziosa alleata per risparmiare e comprare qualche pezzo di qualità.
- Per tua esperienza, quali sono i siti più affidabili per lo shopping online?
EDG: Net-a-porter per accessori costosi, Asos per abitini carini e cheap e Bleudame per occhiali da sole pazzi.
SM: Yoox sicuramente è il numero uno per scelta, marchi, prodotti e qualità. Per i pezzi unici e particolari di design ma anche per l’abbigliamento vintage scelgo sempre Blomming.com, il regno della creatività. Vale la pena fare un giro.
- Consigli per chi vuole entrare nella mondo della Moda come fashion blogger?
EDG: È un lavoro molto impegnativo, che ti porta a lavorare moltissime ore. Io passo giorno e parte della sera al computer per stare dietro a tutto. Si deve essere appassionati e pronti, talvolta, a sacrificare la propria vita privata.
SM: Studiate. Ripassate analisi logica e grammaticale, occhio ai verbi e alla sintassi. Compratevi uno specchio a figura intera.
- Un piccolo spoiler: i prossimi passi della tua carriera?
EDG: Il mio lavoro mi piace. Da Giugno inizierò a collaborare con Blomming come blogger/cool hunter: scoverò i seller più fashion e racconterò di loro sul blog Like Picasso. Ci sono in cantiere anche molte collaborazioni, ma per scaramanzia preferirei non dir nulla per il momento!
SM: A settembre partirà un progetto molto importante che mi porterà oltre i confini del web. Ovviamente non ti dico nient’altro…
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