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Stop alle accise, il prezzo della benzina cala

Accise benzina

Benzina e accise

Il mese di ottobre si era aperto con la “manovrina d’autunno” che, necessaria a riportare il deficit/Pil entro il 3% entro la fine dell’anno, aveva ipotizzato una nuova tassazione della benzina/gasolio per poter recuperare una parte degli 1.6 miliari necessari alla correzione dei conti pubblici. In bozza tale manovra aveva anche previsto un maxi aumento delle accise sui carburanti che, andando a sommare alle esistenti, dall’entrata in vigore della manovra avrebbe incrementato di 0,065 €/l la benzina. Dati emersi dalle anticipazione stampa smentite, anche grazie a una diminuzione delle accise a 3,3 centesimi di euro per litro, dal Ministro dei rapporti con il parlamento Dario Franceschini.

La questione accise carburanti 2014 è un giallo

Una rassicurazione necessaria a tranquillizzare gli animi – che si erano accesi non solo tra le associazioni di settore ma anche internamente al governo – dei consumatori già stritolati dalla pressione fiscale. L’approvazione della manovra non ha apportato nessun incremento delle accise, come promesso, ma il giallo dell’aumento del prezzo delle benzina rimane irrisolto. Si tratta solo di un “rinvio a giudizio” per il prossimo anno o  un “silenzio-assenso” tra istituzioni e compagnie petrolifere? Toccherà aspettare la fine dell’anno per vedere cosa accadrà, ma intanto il prezzo della benzina/gasolio alla pompa cala.

 

Ad ottobre si registra un calo del prezzo dei carburanti

Dopo un’estate costosa per gli automobilisti italiani e nessuna mega offerta messa in campo dalle compagnie petrolifere, l’autunno si prospetta più vantaggioso per chi usa spesso l’auto. A sorpresa il mese di ottobre ha fatto registrare un calo del prezzo della benzina del 3% rispetto a settembre, una diminuzione che ad inizio novembre ha portato il prezzo del carburante alla pompa a meno 5,5% sulla base annua.

Contrazione più contenuta per il gasolio che, pur facendo registrare un meno 4,5% rispetto al mese precedente, non scende più del 4% sulla base annua. Una flessione che, secondo i dati rilevati dall’Istat, non si registrava dal 2009 e dovuta essenzialmente al rallentamento dell’inflazione che colpisce soprattutto i beni energetici. Un respiro di sollievo non solo per gli automobilisti, che potranno fare il pieno dell’auto risparmiando qualche euro, ma anche per i trasportatori e per il consumo dei beni alimentari freschi (frutta, verdura, pane, latte dovrebbero far registrare un calo di prezzo nel mese corrente).

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