Sprechi alimentari, ci siamo. Ieri il Senato ha approvato la legge che regolamenta le eccedenze alimentari. La nuova norma approvata ieri consentirà agli operatori del settore alimentare (imprese alimentari, grande distribuzione, ristoranti) di donare le eccedenze che si vengono necessariamente a creare con la produzione ad Onlus ed enti umanitari, che dovranno prioritariamente destinarle a persone indigenti. Nel caso in cui gli alimenti non siano più adatti al consumo umano, questi dovranno essere trattati per trasformarli in mangime per animali.
Legge contro gli sprechi alimentari:Â le differenze rispetto alla legge francese
L’Italia è la seconda nazione europea, dopo la Francia, ad approvare una legge sul tema. Una legge diversa, però, da quella francese, poiché introduce incentivi, sgravi e alleggerimenti burocratici alle aziende del settore alimentare che decideranno di non gettare l’invenduto, mentre i francesi hanno optato per un approccio diverso: oltralpe hanno introdotto l’obbligo della donazione, e multe per chi non ottempera a tale obbligo. Pare che questo obbligo, però, abbia scaricato tutto il lavoro sulle Onlus, che sono sommerse da grandi quantità di cibo avanzato che fanno fatica a smaltire, se non attrezzandosi con più personale e più strutture.
La notizia positiva consiste nel fatto che ora, in Italia, per le aziende della grande distribuzione, sarà più conveniente donare il cibo invenduto che buttarlo nella spazzatura.
Legge contro gli sprechi alimentari: cosa dice
La legge è molto ampia e articolata in molti punti che affrontano non solo il tema degli sprechi alimentari, ma anche quello dei medicinali. Vediamo quali sono i punti salienti affrontati dalla nuova legge.
Semplificazione burocratica
Fino ad oggi, se le aziende del settore alimentare avessero voluto donare il cibo avanzato, avrebbero dovuto farne comunicazione scritta cinque giorni prima. Oggi, con la nuova legge, non sarà  più necessario fare una comunicazione preventiva, ma si procederà ad una comunicazione a consuntivo solo una volta al mese, e per importi superiori ai 15 mila euro.
Date di scadenza
Si potranno donare cibi che hanno superato la data di scadenza impressa sulle confezioni, purché gli imballaggi siano integri e i prodotti siano stati conservati correttamente.
Incentivi sulla TARI
Ai comuni è data facoltà di incentivare le aziende che doneranno ai bisognosi attraverso uno sconto sulla TARI.
Agevolazioni IVA e imposte dirette
Vengono previste agevolazioni sull’IVA e sulle imposte dirette nel caso di donazione di prodotti alimentari.
Confisca di beni alimentari
Nel caso in cui vengano confiscati beni alimentari (per esempio durante operazioni di Polizia, Guardia di Finanza, ecc…), questi beni verranno prioritariamente devoluti ai bisognosi e, in seconda istanza, verranno convertiti in mangimi per animali.
Platea dei destinatari più ampia
Non solo le Onlus potranno ricevere il cibo in esubero donato dalle aziende alimentari, ma anche enti privati costituiti per il perseguimento, senza fini di lucro, di finalità civiche e solidaristiche, che promuovono e realizzano attività di interesse generale.
Disposizioni speciali per i prodotti da forno (ad esempio il pane)
Tutti gli alimenti considerati come prodotti di panificazione o derivanti da impasti di farina sono considerati eccedenze se non venduti o consumati entro 24 ore dalla produzione – indipendentemente che siano prodotti artigianalmente, da supermercati o da altri soggetti – e possono essere quindi donati ai soggetti cessionari.
Legge sugli sprechi alimentari: finalmente tutti d’accordo
La legge sugli sprechi alimentari ha messo d’accordo tutti i soggetti interessati: le Onlus che da tempo chiedevano la possibilità di ricevere il cibo che giornalmente veniva gettato, le aziende che ora troveranno più conveniente donare gli avanzi anziché gettarli, e la politica, che ha approvato la legge con voto bipartisan (il testo, presentato dal PD, è stato votato da tutti gli schieramenti. Qualche “no” è arrivato da Lega Nord, Forza Italia e gruppi minori).
Commento positivo della Coldiretti, che ricorda come gli sprechi alimentari costino al nostro Paese 12,5 miliardi di euro l’anno. L’associazione sottolinea anche come questo sia un tema che preoccupa molto il paese, con un 53% degli italiani che dicono essere convinti che gli sprechi dipendano soprattutto dalle scelte dei consumatori.
Un altro obiettivo minore della legge è ridurre gli sprechi alimentati nelle mense, scolastiche e non. Il Ministero della Salute sta già lavorando a predisporre delle linee guida e regolamentazioni per far diminuire la quantità di cibo gettata al termine di questi pasti pubblici.
Family bag al ristorante: lo potremo richiedere
Questa legge incentiverà i ristoranti ad offrire ai propri clienti il “family bag” (mutuato dal vecchio doggy bag): dice, infatti, che le Regioni possono stipulare accordi o protocolli d’intesa per promuovere comportamenti responsabili e pratiche virtuose volti a ridurre lo spreco di cibo e per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili, realizzati in materiale riciclabile, idonei a consentire ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo. Sarà perciò conveniente per tutti farsi confezionare gli avanzi della propria cena per portarli a casa e consumarli il giorno successivo.
Franco
La burrocrazia italiana si distingue coma al solito…, lenta, molte aziende già lo fanno come ad esempio la Coop ” Ipercoop” che da anni ormai ogni giorno dona alle aziende onlus.
buongiorno Italia…