Dal 26 settembre 2015 sono operative le nuove regole dell’Unione Europea in tema di rinnovo degli impianti di riscaldamento, affinché rispettino i nuovi standard di efficienza energetica. L’obiettivo? Risparmiare petrolio, ridurre le emissioni di CO2, importare meno gas e tagliare le bollette delle famiglie. Una vera e propria rivoluzione ecologica, insomma.
Diremo perciò addio al vecchio scaldabagno tradizionale e daremo il benvenuto a pompe di calore, caldaie a condensazione e sistemi ibridi ed eco-compatibili. Come orientarsi per la scelta del nuovo impianto?
Riscaldamento e acqua calda: la caldaia a condensazione
Una caldaia a condensazione, che rappresenta oggi la tecnologia di punta del settore, comporta un risparmio energetico del 25%-30% rispetto a una caldaia tradizionale. Il motivo di questo risparmio è dato dal fatto che le caldaie a condensazione riescono a recuperare parte del calore che nelle caldaie tradizionali va disperso sotto forma di fumi.
Qual è il funzionamento della caldaia a condensazione?
In pratica, il calore prodotto durante la condensazione dei fumi di scarico, detto calore latente, viene in parte recuperato e trasferito all’acqua da riscaldare. Questo tipo di caldaia sfrutta il calore dei fumi prodotti dalla combustione, grazie all’utilizzo di scambiatori di calore che resistono all’acidità delle condense. L’abbattimento della temperatura dei fumi avviene, appunto, nel condensatore.
Le normali caldaie, invece, utilizzano solo una parte del calore dei fumi di combustione perché la condensazione darebbe luogo a fenomeni corrosivi: il calore latente in tali caldaie non è recuperato.
Perché scegliere una caldaia a condensazione?
Oltre che poter risparmiare energia e consumare meno, ci sono altri validi motivi per scegliere una caldaia a condensazione. I parametri principali da valutare per prendere una decisione sono:
- tipologia di abitazione (appartamento o villetta);
- dimensioni dell’abitazione;
- isolamento termico dell’abitazione;
- numero di persone che compongono il nucleo familiare;
- potenza termica dell’impianto;
- classe energetica dell’impianto;
- predisposizione al collegamento con sistemi di termoregolazione già presenti oppure con i sistemi solari.
Il rendimento della caldaia a condensazione e il tipo di clima
È bene fare luce su questo punto. È vero che con climi rigidi lo sfruttamento del calore latente è minore; tuttavia è proprio  con un clima rigido che si ha maggiore convenienza nell’installazione di una caldaia a condensazione, perché il riscaldamento è in funzione per un numero di ore annuali maggiore rispetto quando il clima è mite. Dove fa freddo il risparmio complessivo di una caldaia a condensazione è quindi più alto.
Installazione interna o esterna?
Esistono caldaie a camera aperta e caldaie a camera stagna. La scelta dipende molto dal tipo di abitazione: appartamento o casa indipendente?
Quasi tutte le caldaie a condensazione installate negli appartamenti sono caldaie a camera stagna: quello, cioè, recuperano l’aria di combustione attraverso un tiraggio forzato dall’esterno, grazie all’uso di ventole, senza utilizzare l’aria dell’ambiente (come fanno invece le caldaie a camera aperta).
Possono essere installate all’interno della casa e in ambienti piccoli, abitati e poco aerati. Â I fumi di combustione sono espulsi all’esterno attraverso lo stesso passaggio del tubo che recupera l’aria esterna.
Quali sono i prezzi di una caldaia a condensazione?
Rispetto alle caldaie tradizionali, che possono costare fino ad un massimo di 1.000 euro, le caldaie a condensazione con potenza di 18 kW partono da circa 1.000 euro, fino ad arrivare a 1.500 euro per i modelli con una potenza di 24 kW e oltre i 2.000 euro per potenze di 30 kW (indicate per gli appartamenti molto grandi).
In rete è possibile trovare offerte vantaggiose: lo stesso prodotto può avere un costo che differisce di qualche centinaia di euro a seconda del rivenditore. I prezzi riportati sui siti dei produttori, infatti, non sono prezzi imposti.
Acquistare online oppure presso rivenditori grandi che applicarono promozioni permette di risparmiare in modo notevole.
Bisogna però fare attenzione a scegliere il modello giusto tra i tanti in commercio e bisogna verificare se il servizio di installazione è a parte oppure compreso nel prezzo. Per i modelli più efficienti, il costo chiavi in mano può arrivare fino a 4.000 euro.
Elementi  importanti da considerare per la caldaia a condensazione
Ecco i parametri e le caratteristiche che fanno la differenza in termini di risparmio e comodità :
- Potenza della caldaia
Il tipo di potenza della caldaia è da valutare in base alle dimensioni dell’abitazione, ma vanno considerate anche l’altezza della casa (non solo la metratura), il clima della zona e il grado di escursione termica giorno/notte oppure estate/inverno. Va precisato che la potenza massima serve soprattutto per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, e non per quello dell’acqua dell’impianto di riscaldamento, poiché nell’uso dell’acqua sanitaria (quella usata ad esempio per la doccia) è richiesta una grande potenza; - Potenza modulante
Per tenere sotto controllo i consumi di gas, le caldaie sono dotate di un “modulatore” di potenza: un dispositivo che permette di far lavorare la caldaia con la potenza (minima) ottimale per consumare meno gas possibile, utilizzando la potenza massima solo quando è necessario.
Il rapporto tra le due potenze (massima e minima) è un parametro da valutare nella scelta del modello; - Sistema antigelo
È una funzione importante per le caldaie (come per gli scaldabagni a gas) installate all’esterno e in climi rigidi, perché evita che la temperatura scenda sotto un certo limite, causando problemi di funzionamento; - Centralina termo climaticaÂ
È un dispositivo da prendere seriamente in considerazione perché aumenta il risparmio. La centralina è collegata a una sonda che rileva la temperatura esterna e regola  la temperatura di mandata dell’acqua dell’impianto.
In pratica, la centralina mantiene la temperatura di mandata più bassa possibile, in relazione con quella esterna, per un rendimento ancora migliore; - Acqua comfort
Grazie a questa funzionalità , abbiamo sempre nella caldaia alcuni litri di acqua sanitaria “preriscaldata” sempre mantenuta a una temperatura impostata.  Così, quando apriamo il rubinetto dell’acqua calda, questa arriva subito alla temperatura desiderata.
Classifica delle 5 migliori caldaie a condensazione
Prendendo in considerazione un modello murale di caldaia a condensazione, adatta sia per il riscaldamento sia per la produzione di acqua calda sanitaria, ecco alcune delle caldaie più funzionali per rapporto prestazioni-prezzo. Questo elenco è stato strutturato elaborando i modelli presentati da caldaiaacondensazione.it e guidaacquisti.net:
- Immergas Victrix Superior TOP 26
Modello con eccellente resa termica. Grazie alla funzione boost riesce a riscaldare rapidamente l’acqua ad uso sanitario. Buoni livelli di praticità e funzionalità sia in ambienti esterni che in ambienti interni, per la presenza di un efficiente sistema antigelo. La potenza va dai 28 ai 35 kW; - Viessmann Vitodens 100 WB1C
Modello con bruciatore cilindrico modulante MatriX per funzionamento a camera aperta o camera stagna. Funzionamento sia con gas metano sia con gas liquido. Rientra nella classe energetica A e offre ottime prestazioni anche nella produzione di acqua calda sanitaria; - Vaillant Eco Tech plus
Un modello ad alta efficienza energetica che ottimizza i consumi grazie al sistema di gestione della combustione (ELGA), capace di miscelare aria e gas. Il consumo elettrico della caldaia sia in funzione sia in stand-by è molto basso. La caldaia è di piccole dimensioni, è installabile anche all’esterno ed è disponibile in tre diverse potenze (24, 30 e 34 kW); - Cerapur Compact di Junkers
Adattabile ad ogni abitazione grazie alla conversione elettronica da gas metano a GPL, è una caldaia compatta e si può integrare in un impianto solare termico.
Un vantaggio ulteriore: l’estensione gratuita della garanzia, per 5 anni. - Genus Premium Evo
Comfort acustico e modulazione in continuo: questo modello ottimizza le prestazioni della caldaia e i consumi in maniera molto silenziosa. Dotata di predisposizione alla gestione dei sistemi solari, antigelo e anticalcare. Compatta e di dimensioni contenute, questa caldaia è particolarmente indicata per i piccoli appartamenti.
Solo acqua calda: quale scaldabagno scegliere?
Scaldabagni elettrici a pompa di calore
Questi modelli di boiler elettrico con pompa di calore abbattono la spesa energetica fino al 70%Â rispetto ai modelli elettrici.
La resa effettiva di una pompa di calore si basa sul coefficiente di prestazione, detto “COP”. Questo coefficiente indica il rapporto tra energia resa ed energia consumata.
Per esempio, rispetto ad uno scaldabagno tradizionale, con un COP ottimale, basta 1 kWh di energia elettrica per avere oltre 4 kWh di energia termica.
In pratica, il funzionamento della pompa di calore è quello inverso a quello del frigorifero: il calore contenuto nell’aria viene prelevato, grazie ad un fluido e ad un compressore, e ceduto all’acqua sanitaria.
L’energia elettrica consumata è solo quella necessaria per far funzionare il ventilatore che cattura l’aria e il compressore che fa circolare il fluido.
I sistemi a pompa di calore sono in grado di produrre acqua calda fino a 55° – 75°C.
I costi di gestione di uno scaldabagno a pompa di calore sono bassi ma non lo sono ancora i prezzi d’acquisto, che partono dai 700 euro per i modelli più piccoli e arrivano agli oltre 2.400 euro per i modelli più grandi e sofisticati.
Ci sono poi importanti considerazioni da fare su questo tipo di prodotti, prima di optare per l’acquisto:
- Si tratta di soluzioni ottime se si abita in un posto dove il metano non arriva.
- La pompa deve essere installata in un locale dedicato, come una cantina, un ripostiglio o un garage.
- Le pompe di calore non hanno bisogno di canne fumarie.
- La temperatura dell’aria di aspirazione non deve scendere al di sotto dei -7 °C
- Se fuori casa fa molto freddo e la pompa di calore è all’esterno, il COP (coefficiente di prestazione) scende e non conviene più produrre calore in questo modo.
- Le pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) sono l’ideale in abbinamento a pannelli fotovoltaici, perché il valore massimo di temperatura dell’acqua calda può essere aumentato.
- La pompa di calore può essere integrata con un impianto solare termico, che ne aumenta il rendimento e quindi  la produzione.
Volendo prendere un punto di riferimento, lo scaldacqua a pompa di calore Nuos Evo di Ariston è disponibile in diversi modelli (split, monoblocco, murale, a terra), è flessibile nell’installazione e dotato di numerosi accessori per la canalizzazione dell’aria.
Un’altra valida proposta è rappresentata dallo scaldabagno in pompa di calore Acquazenit di Beretta:  display touch, massima silenziosità , Coefficiente di Prestazione (COP) 3,1 e manutenzione quasi nulla.
Scaldabagni a gas istantanei e ad accumulo
Gli scaldabagni istantanei forniscono acqua calda senza limitazioni; quelli ad accumulo, una volta terminata l’acqua calda presente nel serbatoio, hanno bisogno di tempo per riscaldare nuovamente la stessa quantità di acqua.
In questo caso, la scelta di un modello piuttosto che un altro è  soggettiva.
Più che altro dobbiamo valutare se il nostro scaldabagno a gas è vecchiotto e a breve va sostituito: meglio un nuovo scaldabagno a gas oppure una pompa di calore?
Valgono le considerazioni già fatte per gli scaldabagni elettrici a pompa di calore: investimento iniziale e risparmio.
Sistemi ibridi: tecnologia del futuro?
Come abbiamo visto, ogni singolo impianto ha le sue qualità e i suoi limiti.
Il rendimento di una pompa di calore varia in funzione delle condizioni esterne della temperatura.
L’efficienza di una caldaia a condensazione è al massimo e il risparmio è maggiore quando è utilizzata con radiatori appositamente realizzati, di grandi dimensioni, e non con radiatori di dimensioni contenute come quelli presenti negli impianti già esistenti.
È possibile abbinare, per esempio, una pompa di calore alle stufe e ai termocamini, per avere in inverno riscaldamento e acqua sanitaria garantiti.
Con la combinazione di più tecnologie (gas, energia elettrica e calore presente nell’aria) possiamo ottenere un sistema efficiente e affidabile.
Come si ammortizza l’investimento
Lo sappiamo: impianti più efficienti sono anche più costosi, ma il risparmio ammortizzerà nel tempo il costo della nuova caldaia, soprattutto nel caso di famiglie che consumano molta energia per produrre acqua calda.
Non dimentichiamo, poi, che sono in vigore sgravi del 65%: il bonus fiscale, esteso fino al 2021, per gli interventi di riqualificazione energetica.
Il passaggio ai nuovi modelli sarà , in ogni caso, lento e graduale, considerando che in Italia oltre la metà delle caldaie vendute è ancora di tipo convenzionale, secondo i dati di Assotermica. Infatti la Commissione Europea prevede che vengano prima smaltiti i prodotti in magazzino.
I vecchi modelli potranno essere acquistati in tutti i casi di sostituzione di impianti già esistenti ma non di nuove installazioni, per le quali bisognerà obbligatoriamente scegliere un modello ad alta efficienza energetica. Finché si trovano nei punti vendita, si potranno acquistare scaldabagni a gas o elettrici e caldaie tradizionali, ma sapendo che i modelli più recenti consumano meno, potrebbe essere conveniente pensare sin da subito alla loro sostituzione.
Occhio all’etichetta energetica!
Dal gennaio 2015, le nuove misure sull’efficienza energetica impongono  l’obbligo di esporre l’etichetta energetica anche nelle vendite online, esattamente come in negozio, per prodotti quali televisori, frigoriferi, forni, aspirapolveri.
Dal 26 settembre 2015, questo provvedimento è stato esteso in Europa anche ai prodotti di riscaldamento dell’acqua e dell’ambiente, quindi scaldabagni, pompe di calore, caldaie e serbatoi di stoccaggio di acqua calda.
Perciò attenzione alla classificazione energetica: le nuove caldaie sono classificate con le lettere da A+ a G per gli impianti di riscaldamento, e da A a G per gli impianti che producono solo acqua calda sanitaria.
E se la vera innovazione fosse il fotovoltaico?
Da qualche tempo esistono impianti fotovoltaici residenziali in combinazione con batterie, detti Storage: permettono di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante il giorno per averla a disposizione di notte o quando l’impianto è spento.
Al momento, l’installazione di un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo ha costi maggiori rispetto ad un impianto fotovoltaico senza batterie.
Tuttavia, secondo ANIE (associazione confindustriale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche), il costo delle batterie di accumulo si dimezzerà nei prossimi tre/cinque anni, grazie all’evoluzione del settore e l’estensione agli incentivi fiscali.
Sempre secondo le ipotesi, nei prossimi anni in Italia si avrà una diffusione del 20% di impianti fotovoltaici con batterie di accumulo e i risparmi arriverebbero oltre i 500 milioni di euro l’anno.
Vuoi saperne di più? Leggi l’approfondimento sul fotovoltaico.
Vitaliano
Le caldaie a condensazione sono una stronzata, hanno bisogno anche di uno scarico per la condensa e nelle sostituzioni quasi mai è possibile realizzarlo. Queste caldaie non sono frutto di un colpo di genio, si è sempre saputo che raffreddando ulteriormente i fumi si poteva aumentare il rendimento, ma non si voleva giustamente creare della condensa quindi nella progettazione di una caldaia si imponeva una temperatura minima per i fumi. Non averlo fatto avrebbe comportato ad un esame la bocciatura dello studente. Per le motivazioni del fatto che ora ci vengono imposte queste caldaie non prendeteci per i fondelli, è solo per farci spendere, vogliono smuovere il mercato.