Il 24 e il 25 febbraio gli italiani saranno chiamati al voto: di questi 34 milioni saranno automobilisti. Conoscendo e analizzando i propri “clienti”, l’Automobile Club d’Italia (ACI) ha presentato un “Manifesto” costituito da 10 proposte avanzate ai candidati alle prossime elezioni.
Le misure proposte, facilmente attuabili e con un impatto quasi nullo sulle casse dello Stato, mirano a far risparmiare agli automobilisti all’incirca 26,8 miliardi di euro portando la spesa annuale per l’auto dagli odierni 3.500€ ai 2.800€. Un beneficio enorme per 25 milioni di famiglie italiane che posseggono in media 1,5 auto.
Un risparmio di 700€ per ogni automobilista, il 20% dei costi sostenuti annualmente per chi possiede una vettura, che possono diventare più di mille euro per i 200 mila possessori di veicoli con più di 185kW di potenza. Una proposta volta a risanare anche il mercato delle quattro ruote, che dopo un’annata difficile si troverà ad affrontare un 2013 pieno di problematiche.
- Quali sono le proposte avanzate dall’ACI?
- Codice Dei Conducenti al posto del Codice Della Strada
ACI chiede una semplificazione del Codice della Strada, che con i suoi 245 articoli, i numerosi richiami e un regolamento di attuazione di 408 articoli e 19 appendici, genera confusione e disinteresse nella maggioranza degli automobilisti italiani. Si propone un Codice dei Conducenti costituito da non più di 50 articoli, che con chiarezza metta in evidenza il comportamento corretto da tenere in strada e rimandi a un regolamento tecnico per le disposizioni sulle caratteristiche dei veicolo e delle infrastrutture.
- Patente “a livelli” per guidare auto più potenti
Viene richiesto un percorso obbligatorio per tutti i neopatentati capace di assicurare la formazione di un bagaglio di esperienza e responsabilità, che introduca un corso di guida sicura e un esame pratico per guidare un’auto più potente. Un sistema molto simile a quello adottato per la guida di moto di grossa cilindrata e che farebbe risparmiare allo stato 30 miliardi di euro per gli incidenti causati dai giovani alla guida di auto potenti.
- Corsi di rieducazione stradale per il recupero dei punti patente persi
Si richiede di migliorare il sistema di recupero punti, che oggi è poco più di una formalità che l’automobilista italiano paga in termini di tempo e denaro. ACI chiede che il sistema di recupero punti venga riformato, che ci sia l’obbligo di frequentare un corso di guida sicura per gli automobilisti responsabili di infrazioni gravi o di sinistri mortali. A questo va affiancato un esame teorico e pratico alla fine del corso.
- Abolire il superbollo e riformare la tassa di possesso
Viene richiesta l’abolizione del superbollo, che non solo ha abbassato il mercato delle auto sportive, ma anche le casse dell’Erario. Si richiede inoltre la riformulazione del calcolo del bollo auto per avvantaggiare chi possiede una vettura meno inquinante e più sicura, in base quindi anche alle emissioni di CO2.
- Rimodulare le accise sui carburanti
Le accise gravano sul prezzo finale del carburante, quindi anche sulle vendite effettive del prodotto. ACI chiede la rimodulazione delle accise sui carburanti e la creazione di un sistema di sterilizzazione dell’IVA nei periodi di crescita del prezzo carburante.
- Riforma delle Rc-Auto per prevenire frodi e contenere i costi delle polizze
Una riforma del mercato delle assicurazioni, secondo il progetto di legge presentato dall’ACI al Governo Monti, porterebbe a una riduzione del 40% del costo delle polizze Rc Auto in modo da far respirare un po’ gli italiani.
- Destinare i proventi delle multe alla mobilità e lasciarli fuori dal patto di stabilità
C’è già una legge che regolamenta il settore, ma le cose sembrano non funzionare. Il 50% dei proventi delle contravvenzioni dovrebbe essere destinato alla sicurezza stradale, ma è difficile verificare che ciò accada realmente. ACI chiede che vengano applicati sistemi di controllo più rigorosi e che si sanzionino gli Enti locali inadempienti. L’istituto chiede che questi proventi vengano esclusi dal Patto di Stabilità, perché non rientrano in spese correnti delle Amministrazioni ma in investimenti per la sicurezza stradale.
- Più metro, bus e tram per rinunciare all’auto in città
Potenziando e migliorando il sistema di trasporto pubblico si darebbe la possibilità agli italiani di lasciare a casa l’automobile. Viene richiesta la creazione di un Testo Unico per il TPL (Trasporto Pubblico Locale) che regolarizza la normativa, risolva incertezze e contraddizioni nazionali e locali e favorisca la concorrenza. Avviare un immediato percorso di riforme.
- Più infomobilità a livello locale
L’automobilista spende un terzo del tempo trascorso in auto per code e traffico. L’infomobilità è la soluzione più immediata e funzionale per le città, capace di ridurre il 30% degli incidenti stradali e il 15% il traffico veicolare. Si richiede una legge che preveda un sistema di infomobolità integrato a livello locale, capace di dare ai cittadini ma anche alle imprese la possibilità di compiere scelte di mobilità efficienti e sostenibili.
- Cabina di regia della mobilità per il territorio
Non esiste una sinergia tra le riforme sulla mobilità varate a livello regionale e comunale, quindi ACI chiede che venga costituita una Cabina di regia della Mobilità che orienti in modo uniforme le scelte prese a livello locale e nazionale sulla mobilità. Una struttura che sia capace di indirizzare al meglio le risorse disponibili, in modo risparmiare dove possibile.
Dieci proposte di cui potrebbe beneficiare ogni automobilista, ma anche le nostre città. Riusciranno i candidati alle prossime elezione a prendere in analisi i “punti di discussione” proposti dall’Aci?
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