Chiunque pensi che la crisi generata dalla volontà d’indipendenza della Catalogna sia lontana e non ci tocchi sbaglia di grosso. Gli eventi delle ultime settimane hanno infatti aperto possibili rischi, segnando negativamente una delle zone più ricche di Spagna ed Europa. Un’incertezza che purtroppo supera i confini spagnoli e tocca i mercati internazionali.
Il susseguirsi di dichiarazioni e prese di posizione che andrà sicuramente gestito nel giusto modo, in modo da evitare possibili e pericolose escalation sia a livello politico che economico.
Indipendenza della Catalogna: i fatti ad oggi
Dopo il voto vietato che avrebbe sancito l’indipendenza della regione, le autorità hanno chiesto a gran voce l’intervento europeo. Un intervento che pare non arrivare, con l’Unione sempre più convinta di lasciare gestire la questione internamente (almeno per il momento).
Al voto sono seguite l’annuncio dell presidente della Catalogna Carles Puigdemont di una commissione d’inchiesta sulle violenze contro la popolazione civile e quello del Governo spagnolo di azioni legali contro i responsabili.
Una crisi che comunque tocca fortemente anche l’Europa, con spinte populiste che sfruttano l’accaduto per dar vigore alle proprie ragioni.
La reazione dei mercati
Una questione che porta incertezza, la stessa tanto odiata dai mercati e che spinge al rialzo i rendimenti dei bond spagnoli e in ribasso la Borsa di Madrid. Un andamento in controtendenza rispetto alle altre piazze finanziarie europee. Gli esperti di settore guardano con attenzione l’evolversi della situazione cercando di capire quali saranno gli impatti fuori dalla Spagna.
La volontà europea di far gestire la questione internamente è legata al desiderio di non dare troppo risalto a una questione pericolosa che spinge su una questione cara all’Unione, la divisione. È un momento in cui è sempre più necessario passare il concetto di unità , utile a superare i problemi degli ultimi anni e incentivare con ancor più slancio al ripresa.
Secondo gli analisti di Credit Agricole una spinta all’indipendenza costringerebbe Madrid a sospendere l’autonomia catalana, con il rischio di successivi ulteriori scontri. Una crisi che “renderebbe vulnerabile l’euro“. Un rischio per ora lontano dopo la dichiarazione di “sospensione” dell’indipendenza promossa dal Presidente della Catalogna Puigdemont. Minori rischi e incertezza sono sempre ben visti dagli investitori, i quali possono così concentrarsi sulla ripresa.
Uno scenario già previsto dalla maggioranza degli operatori: già prima della dichiarazione di Puigdemont sul valutario l’euro scambia in rialzo di quasi lo 0,6% sopra quota 1,18 dollari (+0,59% a $1,1809). Ottimo segno.
Un trend che prosegue con i mercati certi che si riuscirà a trovare mediazione tra le parti. Il cambio euro-dollaro l’11 Ottobre è ancora poco sopra la parità a 1,18137. Una calma che vede di buon occhio la posizione di forza di Madrid, sostenuta della UE, oltre che da tutti i governi europei.
Banche e aziende in fuga
Tensioni interne che stanno spingendo aziende e istituti finanziari a spostare la sede legale nel resto della Spagna, abbandonando, per timore, Barcellona e la Catalogna. Realtà come Eurona Wireless Telecom, Dogi International Fabrices, biotech Oryzon Genomics e banche come CaixaBank, Banco Sabadell sono solo alcune di quelle in fuga.
Non è tanto la quantità a preoccupare quanto l’importanza delle stesse: la sola CaixaBank è il terzo istituto spagnolo per valore di mercato. Anche Seat, marchio automobilistico sotto il gruppo Volkswagen, sembra in procinto di andarsene. Trasferimenti che lascerebbero certamente il segno nella regione.
La paura maggiore delle aziende è restare in una sorta di “zona grigia”, esclusa, per il momento, da mercato unico e trattati internazionali. Un problema che frenerebbe gli affari e frenerebbe possibili nuovi investimenti. Le banche sono invece preoccupate di possibili problemi di liquidità causati dall’estromissione dalla Banca centrale europea (Bce), conseguenza dovuta dopo l’indipendenza.
A tutto questo si aggiunge la questione della moneta unica. Una Catalogna indipendente significherebbe anche una Catalogna fuori dall’Europa e quindi impossibilitata ad utilizzare l’Euro. Una possibilità difficile date le esigenze e la natura economica della regione.
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