Site icon Assicurazioni Online 6sicuro

Auto connesse a Internet: vantaggi e svantaggi

auto connesse a internet connected cars

Non è un caso che Google, Amazon, Bosch e alcune startup tecnologiche siano diventate partner affidabili delle case automobilistiche. Il mercato delle connected cars, che nel 2018 varrà 40 miliardi di euro, è in forte espansione, proprio perché la sua domanda è sempre più crescente (nel 2015, secondo una ricerca della McKinsey&Company, il 37% dei consumatori ha dichiarato che opterebbe proprio per una connected car).

Secondo Gartner queste automobili del futuro circoleranno per un numero pari a 250 milioni entro il 2020.

Connected cars: cosa sono?

Prima di scendere nel dettaglio definiamo una volta per tutte che cos’è una connected car.

Si definisce un’auto connessa quel veicolo il cui sistema di comunicazione permette l’invio e la ricezione di dati senza collegarsi necessariamente ad un dispositivo mobile. Una connected car dialoga direttamente con il cloud, con altre automobili, con altri dispositivi, con app, con la casa madre, con infrastrutture e con i dispositivi di domotica.

Una conntected car è sempre connessa al web per dare al conducente informazioni: non solo aggiornamenti in tempo reale sul traffico e sul meteo, ma anche la possibilità di ascoltare musica in streaming, accedere direttamente ai social network, tutto in maniera contactless affinché il conducente abbia sempre le mani sul volante.

I vantaggi delle auto connesse a Internet

I vantaggi di una auto connessa sono pensati nell’ottica di garantire la migliore esperienza personalizzata e sicura non solo di chi guida, ma anche di chi accompagna il conducente.

Sicurezza alla guida

Ormai è più forte di noi, il rischio multa in caso di guida con il cellulare sembra non essere davvero un deterrente. Gli automobilisti continuano a distrarsi scambiandosi SMS, telefonando senza auricolari, facendosi selfie mettendo spesso a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Una auto connessa a internet riduce le distanze uomo-macchina attraverso i comandi vocali o alle modalità contactless. Meno distrazioni alla guida e maggior risparmio di tempo.

Un’unica fonte di dati

Il conducente non perde più tempo a per trovare informazioni utili durante il viaggio, ma avrà accesso diretto agli aggiornamenti in tempo reale dal monitor della propria auto. Più informazioni in real time in un unico display.

Intrattenimento

L’automobilista e i passeggeri possono ascoltare musica in streaming e accedere alle news del web, ai loro social network, evitando il passaggio dal proprio dispositivo mobile.

Manutenzione preventiva per le auto connesse a Internet

La casa madre potrebbe ricevere i dati in tempo reale su anomalie o malfunzionamenti del veicolo. Così facendo si possono individuare per tempo tutte quelle parti che causerebbero danni e disagi al possessore del veicolo. Più informazioni sullo stato di salute del veicolo

Gli svantaggi: problema sicurezza dati e cyber attack

L’unico vero svantaggio facilmente intuibile dalle auto connesse a Internet è sicuramente quello legato alla vulnerabilità della sicurezza dei dati e quindi della privacy dell’automobilista.

A luglio 2015  alcuni hacker sono riusciti ad accedere al sistema di infotainment Uconnect di un veicolo Jeep Cherokee. La FCA si è prodigata per ritirare immediatamente dal mercato 1.4 milioni di veicoli per risolvere il problema.  Questo è solo uno dei casi che vedono le connected cars bersaglio di cyber attacchi.

Sempre nel 2015, le automobili intelligenti marchiate BMW, Mini, Tesla e Rolls Royce sono state loro volto colpite da hacker, acuendo il grado di preoccupazione attorno a questo mondo.  Questo sembra, per ora, l’unico vero tallone d’Achille.

La top five delle auto connesse a Internet

Il criterio di selezione che ho scelto per questa top 5 è stato quello di individuare quali fossero le “automobili del futuro” che, forse, potremo vedere presto sulle nostre strade. Guarda caso, la rosa di candidate si compone proprio di automobili iperconnesse ed elettriche che sono state tra le protagoniste al CES, evento dedicato alla tecnologia.

Volkswagen Budd-e

Il celeberrimo pulmino degli anni ’50 viene rivisitato da Volkswagen trasformandolo in una concept car elettrica a guida autonoma a trazione integrale, con 533 chilometri di autonomia. Si tratta di una monovolume lunga 4.6 metri, spiritosa e potente (225 kW o 306 CV distribuiti su due motori, uno sull’asse anteriore e l’altro su quello posteriore). Tra gli accessori intelligenti e connessi, un dispositivo Dropbox, per gli acquisti online. Secondo Diess, presidente di Volkswagen, Budd-e verrà prodotta nel 2019.

Audi e-tron

La Audi e-tron è il prototipo di un SUV totalmente elettrico a guida semiautomatica che si parcheggiare da sola. Il prototipo presenta 3 motori elettrici con una potenza di 370 kW. Il veicolo ha una autonomia di 95 kWh che significa che si può viaggiare per circa 498 chilometri. Potrai vederla circolare nel 2018.

BMW i8 Roadster

Il concept futuristico di BMW con la sua modalità Air Touch consente al conducente di migliorare la propria esperienza alla guida potenziando il controllo gestuale già presentato nella Serie 7. L’evoluzione consiste nel dispositivo di riconoscimento gestuale che riconoscono i movimenti della mano, evitando però il contatto fisico uomo-macchina.

FFZERO1

Sembra quasi che la startup Faradai Future si sia ispirata alla Batmobile mentre si accingeva a disegnare la concept FFZERO1. Questa elegante supercar che potrebbe far tremare Elon Musk, è una monoposto connessa e autonoma a emissioni zero, che gioca con la combinazione delle linee morbide sull’asse anteriore e squadrate verso la coda. Gli interni non sono da meno: un sedile hi-tech ispirato alla Nasa e un display intelligente, che presenta un’interfaccia intuitiva. Da 0 a 96,5 km/h in tre secondi, per una velocità massima di 320 km/h per questo prototipo che diventerà presto realtà a partire dal 2017.

Chevrolet Bolt

Un’altra rivale per Helon Musk, che sarà sul mercato tra il 2016 e il 2017, proprio in concomitanza con l’uscita della Tesla Model 3. Quest’auto auto intelligente ospita il sistema di infotainment Chevrolet Mylink, utile perché rileva tutte le stazioni di ricarica e calcola i percorsi più vantaggiosi. Il Bluetooth è sempre attivo (anche esternamente) e la connessione OnStar 4G LTE trasforma l’auto in un vero sistema hotspot wi-fi. Ah, l’accelerazione va da 0 a 100/km in 7 secondi.

Il prezzo potrebbe essere interessante: 30.000 dollari (circa 34.400 €), ma per ora la Bolt si rivolge al mercato americano, quindi difficilmente la vedremo circolare presto dalle nostre parti.

Exit mobile version