Un mese fa Juventus-Crotone era vista come una partita tra due squadre che non avevano più nulla da chiedere al campionato. E invece i bianconeri dovranno ritentare il match-point dopo lo scivolone di Roma e il Crotone – che nelle ultime sette ha fatto cinque punti in più della Juve – ha ancora concrete speranze di salvezza e spera in un colpaccio.
E mentre Roma e Napoli hanno dato spettacolo contro le due squadre di Torino, è sempre meno avvincente la lotta per il sesto posto: è rientrata in corsa addirittura la Fiorentina, che sembrava spacciata e che quasi non può non approfittare degli scivoloni continui di Milan e Inter. Almeno i viola vorranno partecipare?
Inviti riservati a Spalletti e Sarri
La giornata di oggi non toglierà e non aggiungerà nulla alla classifica: la Juve vincerà lo scudetto, la Roma arriverà seconda e il Napoli subito in fila. Ma qualcosa sulla prossima stagione ce la dice e cioè che quest’anno Roma e Napoli hanno davvero ridotto il gap dai bianconeri. C’è ancora da fare, sia chiaro. Perché la Juve si è permessa di calare solo perché aveva tanti punti di vantaggio e il triplo degli impegni (per numero e per difficoltà ) degli altri. Ma Roma e Napoli hanno dimostrato che faccia a faccia se la giocano e che il livello lo hanno notevolmente alzato.
Da qui un invito a Spalletti e Sarri: restate con le vostre squadre e non cedete nessun pezzo. Avete seminato e finalmente state per raccogliere. Lasciare sul più bello significherebbe buttare mesi e mesi, se non anni, di lavoro. Significa darsi un rimpianto in carriera e non ve lo meritate.
Vi meritate di competere per battere la Juve sino all’ultimo istante di stagione. Restate dove siete e l’anno prossimo tornerà il campionato più bello del mondo.
L’animaletto di Radja
La sottile differenza tra le squadre che vincono e quelle che non vincono sta nel numero di giocatori che hanno un animaletto dentro, così lo chiama Spalletti, che ti spinge a fare sempre di più solo con la forza del carattere. Questione di mentalità . Un esempio immediato? Radja Nainggolan.
Non doveva giocare. Qualsiasi altro al suo posto avrebbe alzato bandiera bianca. Lui no. Ha fatto di tutto per esserci, non si è risparmiato e ha pure fatto gol. Spalletti gli ha chiesto due volte se volesse il cambio e lui ha chiesto ogni volta “altri cinque minuti”, come fanno i bambini quando vengono richiamati dalla mamma per il pranzo. Radja è uno di quelli con l’animaletto dentro. E alla Roma ne sarebbero bastati un paio in più per alzare qualche trofeo a fine anno.
Eurofestival
L’Atalanta è in Europa e se l’è meritato. Ha fatto una stagione straordinaria in cui ha fermato almeno una volta Juve, Napoli e Roma; nel girone di ritorno ha perso solo due volte e solo in un’occasione non ha fatto gol. Sono numeri clamorosi che non possiamo non riconoscere come meritevoli e degni dell’Europa.
Ora, però è il caso di mandare un messaggio alla società . Sono a conoscenza della qualificazione sin da ora e non possono non programmare per mettere su una squadra competitiva; abbiamo bisogno di società che prendano in considerazione l’Europa League e che la giochino per ottenere dei risultati. Non si chiede la vittoria del trofeo, ma almeno vorremmo evitare di vedere altri cugini di Udinese e Sassuolo che snobbano la competizione. Date seguito a questa memorabile stagione.
Salvate il Crotone per Davide Nicola
Non compete a noi parteggiare per nessuno. Ma come si fa a non emozionarsi di fronte alla rincorsa di una squadra come il Crotone, data per spacciata da tutti due mesi fa e che adesso meriterebbe più degli altri di restare in Serie A? Vedi Davide Nicola saltare in panchina e non ridere mai dopo le vittorie. E tu gli vuoi bene a Nicola, perché lo sai che ha smesso di ridere dopo la tragedia che gli ha riservato il destino. Gli vuoi bene perché lo sai che l’umanità con cui ha scelto di fiondarsi sulla vita merita una salvezza almeno simbolica con una squadra che a febbraio avrebbe avuto bisogno di un miracolo per non retrocedere con sei giornate di anticipo.
E invece lui è lì, a un punto dall’Empoli e due dal Genoa, con la media punti migliore della Serie A nelle ultime sette partite (più punti persino della Juventus) e aggrappato alla speranza di completare il miracolo proprio nella tana dei biancorossi. Se la meriterebbe, questa salvezza. Molto più degli altri.
Semplici miracoli
Chi il miracolo l’ha fatto è la Spal, che al primo colpo ha vinto la Serie B e ritrovato la Serie A dopo 49 anni. Alzi la mano chi all’inizio dell’anno avrebbe pronosticato i ferraresi tra le prime otto. Non solo ci sono arrivati, ma hanno anche vinto. Con una politica precisa: solo italiani in squadra e nessuna rivoluzione rispetto alla squadra della Lega Pro. L’affiatamento e la mentalità vincente pre-impostata hanno fatto il resto insieme alla guida di un allenatore, Semplici, che in undici anni di carriera non ha vinto il campionato solo due volte.
Antipasto Iemmello
A proposito di B, Pietro Iemmello ha iniziato lì quest’anno. Ha giocato una partita con lo Spezia e poi davanti alla richiesta del Sassuolo è andato in A. Non ha giocato molto e la stagione dei neroverdi è stata anche piuttosto tribolata. Ma a salvezza acquisita, Di Francesco sta avendo fiducia e l’ex Foggia ha dimostrato che con la porta ha un discreto feeling. Il gol a bruciapelo con la Fiorentina è valso la riconferma a San Siro contro l’Inter, dove di reti ne ha segnate due. Il senso del gol c’è e la sensazione è che il suo profilo sarà piuttosto chiacchierato il prossimo anno.
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