L’introduzione dal 1 Gennaio scorso del bail-in è infatti altra nota certamente preoccupante. Volendo essere precisi ciò si traduce in una vera rivoluzione: quando una banca va in default ha la possibilità di risanarsi sfruttando le risorse interne, prelievi dei correntisti compresi. Una novità certamente indigesta per i cittadini, i quali in questo momento d’insicurezza vedono diminuire ancor di più le loro certezze (e forse il loro saldo in banca).
Se non bastasse, ecco la lista aggiornata delle banche europee soggette a vigilanza rilasciata dalla Banca centrale europea. Istituti che per varie ragioni non dimostrano una sicurezza ed una stabilità piena e che devono essere monitorati al fine di evitare possibili situazioni di default e quindi di crisi. Ben 129 gli istituti sotto osservazione, di cui 15 italiani.
Gli standard della BCE
Per far sì che vengano rispettati dei criteri comuni da tutte le banche dei paesi membri dell’Eurozona, la BCE prende come punto di riferimento la Bundesbank, basando la propria organizzazione sulla stessa della Banca tedesca. Si è infatti stabilito che gli organi direttivi debbano essere composti dal comitato esecutivo, diretto dal Presidente o Governatore, e il consiglio direttivo, dai membri del comitato esecutivo e dai rappresentanti delle banche dell’Eurozona.
Per cui le banche dei paesi non aderenti alla politica economica europea, sono esclusi dal sistema e quindi gestiscono la propria economia in maniera autonoma, ma fanno capo a un terzo organo chiamato consiglio generale (se comunque i paesi sono membri dell’Unione Europea).
Le banche italiane sotto vigilanza BCE
Una lista certamente significativa, quella delle banche italiane sotto vigilanza, che non pone certamente dubbi sul sistema bancario italiano ma che non aiuta a tranquillizzare i tanti correntisti. Ecco le 15 “rimandate”:
- Banca Carige;
- Banca Monte dei Paschi di Siena;
- Banco Popolare;
- Banca Popolare dell’Emilia Romagna;
- Banca Popolare di Milano;
- Banca Popolare di Sondrio;
- Banca Popolare di Vicenza;
- Barclays Italia;
- Credito Emiliano;
- Iccrea Holding;
- Intesa Sanpaolo;
- Mediobanca;
- Unicredit;
- Unione di Banche Italiane;
- Veneto Banca;
Tra queste spiccano anche Istituti di notevole rilevanza a livello nazionale ed internazionale come Monte dei Paschi, Intesa San Paolo e Unicredit.
Banche italiane a rischio
Una situazione certamente non critica (sorveglianza non significa certo default), ma che non può che portare altri dubbi e preoccupazioni. A questi istituti si aggiungono infatti le 16 banche sotto commissariamento dalla Banca d’Italia, una precauzione utilizzata solo in situazioni gravi e promossa con l’intento di evitare il peggio, come ad esempio il default della banca.
I prossimi mesi potranno certamente dire di più sullo stato dei diversi istituti, rassicurando (si spera) il mercato finanziario ed i numerosi correntisti.
Il “Salva Banche” e le obbligazioni subordinate
La finalità della vigilanza BCE e dei commissariamenti della Banca d’Italia vanno nella direzione di comprendere il reale stato di crisi delle banche e porre rimedio in tempo a situazione critiche. Quelle stesse situazioni che quando non considerate adeguatamente possono portare gli istituti sull’orlo del collasso e costringere lo stato ad interventi straordinari e complessi. Il decreto “Salva Banche” ne è triste conseguenza.
Un fattore di rischio per i correntisti che però non si riassume al solo stato finanziario delle banche, ma che spesso deve tener conto anche della diffusione e del pericolo che portano con sé alcuni prodotti finanziari venduti dalle stesse con leggerezza e spesso poca chiarezza. Le obbligazioni subordinate, purtroppo così note negli ultimi mesi a spese dei risparmi degli investitori, sono il più chiaro esempio di questa tendenza. Â
Singh
Ciao, Banca popolare di Vicenza mi ha obbligato a diventare socio e adesso mi ha abbassato le azioni. Posso fare qualcosa o no?
Matteo Pogliani
Ciao Singh, il consiglio è di rivolgersi ad uno specialista del settore.
giuseppe
scusate il disturbo ma la “sindrome del bail-in” colpisce i risparmiatori di mezza Italia … quindi ti sarei molto grato se mi potessi consigliare…
Ho superato il limite dei 100.000 euro sul Conto Deposito Arancio (dove mi trovo molto bene). Purtroppo, secondo le leggi attuali (bail-in) dovrebbe convenirmi spostare le 80.000 euro eccedenti su un altro conto deposito…… Quale mi consigliate? A me sembrerebbe interessante il conto deposito Santander: 0,74 % interesse netto, pago il bollo ok, ma mi chiedo: ci possiamo fidare? non ci saranno spese nascoste, “sorprese” ? o è tutto semplice e trasparente come Conto Arancio. Un’ ultima domanda: come SOLIDITÀ, cosa mi dite della ING DIRECT e della SANTANDER?
grazie
Giuseppe