Il 3 giugno è stato il tax free day 2017, il giorno che simbolicamente rappresenta la fine del periodo di lavoro necessario a pagare tutte le tasse e i contributi a carico dei cittadini. A fornire il dato è, come di consueto, la CGIA di Mestre che punta il dito contro il carico fiscale che sfiora il 50% del reddito.
Tax free day: servono 5 mesi di lavoro per pagare il Fisco
La CGIA di Mestre ha fissato per il 3 giugno il giorno della “liberazione” dal Fisco. Questa data è stata stabilita tenendo conto del PIL previsto per il 2017 e del carico fiscale. Mettendo insieme questi dati è venuto fuori che quest’anno servono 153 giorni di lavoro per pagare tasse e contributi.
Il carico fiscale è cresciuto rispetto al passato, tanto che sono necessari 38 giorni in più di lavoro rispetto al 1980. Secondo Paolo Zabeo, il coordinatore del centro studi della CGIA:
Lavorare 5 mesi su 12 per lo Stato ci dà l’idea di quanto eccessivo sia il nostro fisco. Al netto del peso dell’economia sommersa, sui contribuenti fedeli al fisco grava una pressione fiscale reale che sfiora il 50 per cento, un carico che non ha eguali in Europa.
Federalismo e spending review per ridurre la pressione fiscale
Per la CGIA di Mestre per riuscire a ridurre la pressione fiscale l’Italia dovrebbe puntare su un maggiore federalismo fiscale. In questo modo si riuscirebbe a contenere la spesa pubblica, tagliando le spese improduttive, e a fornire servizi di qualità ai cittadini.
Dal 2014 la pressione fiscale è leggermente diminuita, in particolare grazie alle misure previste a favore delle imprese (riduzione dell’IRES, l’abolizione dell’IRAP sul costo del lavoro e l’introduzione del super e dell’iperammortamento) e delle famiglie (su tutte, la cancellazione della TASI e l’introduzione del bonus da 80 euro voluto da Renzi).
Il totale delle tasse versate nel 2017 dagli italiani sarà di circa 720 milioni di euro. Di questi, 500 milioni provengono, quasi in egual misura, dal versamento delle imposte dirette e da quelle indirette e i restanti 220 milioni sono da attribuire ai contributi sociali e alle imposte in conto capitale.
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