Come segnalato dalla Federazione Italiana dei Pensionati del Commercio (FIPAC), stanno arrivando migliaia di lettere che chiedono la restituzione della pensione INPS. Il mittente è proprio l’istituto di previdenza che chiede indietro i soldi versati in più per errore. Come si devono comportare i pensionati?
Restituzione pensione INPS: cosa chiede l’istituto di previdenza
Se qualche mese fa erano i pensionati a richiedere all’INPS il rimborso delle pensioni non percepite, ora è l’INPS a richiedere ai pensionati al restituzione di una parte degli assegni versata in eccesso.
La lettera inviata dall’INPS ai pensionati che hanno ricevuto una pensione superiore a quella a cui avevano diritto recita:
Ci dispiace, ma da un più attento esame della sua posizione, ci risulta che lei abbia percepito, a titolo di pensione, somme maggiori rispetto a quanto dovuto, per l’ammontare di euro …, pertanto La invitiamo a restituire gli importi percepiti indebitamente nel più breve tempo possibile.
A proposito di queste lettere, la FIPAC ha chiesto chiarimenti al presidente dell’INPS Boeri. In particolare, la Federazione dei pensionati vorrebbe conoscere quante sono le persone interessate dalla richiesta di restituzione della pensione INPS e se i controlli fatti dall’ente riguardano solo casi isolati o se si tratta di controlli più estesi.
L’INPS può richiedere indietro i soldi?
I pensionati che hanno ricevuto la lettera che chiede la restituzione della pensione INPS si stanno chiedendo se la richiesta è legittima o meno.
Leggendo una recente sentenza della Cassazione sembrerebbe di no. La sentenza 482 del 2017 chiarisce infatti che l’INPS può modificare in qualsiasi momento l’importo dell’assegno pensionistico, ma le modifiche non possono essere retroattive. Questo significa che se l’INPS ha sbagliato e se non c’è dolo da parte del pensionato, non può richiedere la restituzione dei soldi accreditati per errore.
Chi ha ricevuto la lettera dell’INPS o la riceverà nei prossimi giorni e ritiene di non dover pagare può opporsi alla richiesta presentando un ricorso amministrativo e, in caso di rigetto del ricorso, può citare in giudizio l’ente di previdenza.
Se invece viene accertato il dolo da parte del pensionato, ad esempio se il pensionato non ha comunicato tempestivamente all’INPS informazioni che incidono sull’importo della pensione, la richiesta di restituzione della pensione è legittima. In questi casi si può procedere al rimborso in tre modi.
- compensando gli eventuali crediti vantati nei confronti dell’INPS;
- tramite trattenute sulla pensione;
- attraverso un piano di recupero suddiviso in un massimo di 24 rate.
Lascia un commento