Che cos’è la busta arancione?
La busta arancione è una comunicazione che arriva a casa del contribuente direttamente dall’Inps, dedicata per ora ai lavoratori privati, e che individua la data di accesso alla pensione, l’importo della pensione che riceverà il lavoratore è il noto e criticato tasso di sostituzione.
Il tasso di sostituzione indica, in percentuale, quanto tempo manca alla pensione a partire dall’ultimo stipendio. Questo strumento ha ricevuto forti critiche, in quanto per molti soggetti potrebbe essere individuata al di sotto del 50%, soprattutto per chi percepisce redditi bassi o ha versato contributi in maniera irregolare.
Ovviamente i lavoratori maggiormente penalizzati saranno, come sempre, i giovani.
La busta comincerà ad essere ricevuta dalla metà di aprile da parte di 7 milioni di lavoratori del settore privato che non hanno mai avuto accesso al portale dell’Inps “La mia pensione”.
Dopo aprile 2016, riceveranno la busta arancione anche i dipendenti pubblici e, in seguito, tutti gli altri lavoratori.
Perché l’Inps invia questa comunicazione?
Stante la preoccupazione che l’argomento pensioni continua a destare nel nostro paese, e stante l’incertezza in cui vivono moltissimi lavoratori dipendenti, l’Inps si propone attraverso questo strumento di rendere i contribuenti più consapevoli sul proprio futuro. In particolare l’ente previdenziale vuole, nel tempo, dare vita ad uno strumento che si rivolga a tutti, e che consenta di programmare le proprie scelte previdenziali in base al proprio andamento personale.
Per coloro i quali hanno un tasso di sostituzione molto basso, ad esempio, si proporrà un fondo pensione integrativo, in modo da versare mensilmente una somma fissa, oppure un piano di risparmio personalizzato che permetta di pensare con maggiore serenità al futuro.
Quanti sono i pensionati che beneficiano della pensione minima in Italia?
L’età media dei pensionati nel 2016 è di 73,6 anni, con una differenza fra uomini e donne di circa 4,5 anni, l’età media in cui si va in pensione comunque, è in sensibile aumento e si sta passato dai 62,9 del 2010 ai 65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità, da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo.
Attualmente l’Inps ha stimato circa 18,1 milioni di pensioni sono inferiori ai 750 euro mensili.