Un sostegno economico fondamentale per chi è in una condizione di invalidità e vede ridotta la propria capacità lavorativa di più di 2/3.
Questo è l’assegno ordinario di invalidità , contributo riconosciuto dall’INPS per dare una mano per le necessità quotidiana di chi per l’appunto non può contare esclusivamente sulle proprie forze.
Qual è l’importo dell’assegno ordinario di invalidità nel 2018? Cosa bisogna fare per ottenerlo? Quali sono i requisiti richiesti? Proviamo a rispondere a tutte le domande in questo articolo.
Assegno ordinario di invalidità 2018: cos’è e a chi spetta
Come abbiamo detto si tratta di una misura nei confronti di chi è in una condizione di invalidità . Ad averne diritto, se ovviamente ne fanno richiesta, sono tutti coloro che sono iscritti al fondo pensione INPS come lavoratori dipendenti, artigiani o commercianti, ma anche per chi è iscritto alla Gestione Separata, ossia i liberi professionisti che non siano a loro volta iscritti a una gestione separata inerente al loro lavoro come per esempio Inpgi per giornalisti, Enpals per lavoratori nello spettacolo ecc…
L’assegno spetta anche a chi sta ancora lavorando, purché appunto sia sempre in situazione di invalidità , ma con importo differente.
Vediamo intanto quali sono i requisiti richiesti.
I requisiti richiesti per ottenere l’assegno ordinario di invalidità 2018
Per ottenerlo bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:
- avere un’età compresa tra i 18 e i 66 anni e 7 mesi;
- avere un’invalidità che sia tra il 74% e il 99% ossai superiore a 2/3 e in cui la capacità lavorativa sia meno di 1/3 per infermità fisica o mentale;
- avere versato almeno 5 anni di contributi;
- avere versato almeno 3 anni di contributi negli ultimi 5 anni;
- essere in possesso della cittadinanza italiana o straniera comunitaria con iscrizione all’anagrafe;
- Se si è stranieri, bisogna avere anche il permesso di soggiorno da almeno un anno
Nota bene: il limite d’età a 66 anni e 7 mesi è stato innalzato nel 2018.
Come funziona
L’assegno ordinario di invalidità “parte” dal primo giorno del mese successivo a quando si è presentata la domanda, se ovviamente si hanno tutti i requisiti richiesti.
Ha una validità triennale, questo non vuol dire che non possa essere rinnovato, anzi, devi e puoi chiedere il rinnovo prima che scada.
Una volta che questo assegno di invalidità viene riconosciuto per 3 volte di seguito, non dovrai presentare più domanda: verrà riconosciuto in automatico.
Come dicevamo, l’assegno è compatibile con l’attività lavorativa, viene tramutato in pensione di vecchiaia al compimento dell’età pensionabile e sempre che si continuino ad avere tutti i requisiti richiesti.
L’importo dell’assegno ordinario di validità e le mensilità previste
Per quanto riguarda l’importo dell’assegno ordinario di invalidità viene calcolato allo stesso modo delle pensioni, ossia con il sistema retributivo o contribuivo a seconda di quando è stata presentata la domanda.
Viene calcolato in genere con il sistema di calcolo misto che prevede che una quota venga calcolata con il sistema retributivo (ossia la media degli ultimi stipendi) e una quota con il sistema contributivo. Se invece hai iniziato la tua attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995, sappi che il calcolo dell’assegno sarà fatto solo con il sistema contributivo.
La prestazione viene concessa per 13 mensilità ed è pari nel suo importo minimo a 507,41 euro.
L’assegno ordinario di invalidità non è reversibile, ma serve alla pensione indiretta
L’assegno ordinardio di invalidità , anche per il 2018, non è reversibile. Ciò significa che in caso muoia chi ne ha diritto, i familiari non hanno diritto all’importo, ma possono comunque accedere alla pensione indiretta, che si definisce così perché la persona morta non aveva ancora maturato la pensione.
Per avere diritto alla pensione indiretta occorre però che, al momento del decesso, la persona avesse almeno: 15 anni di assicurazione e di contribuzione o 5 anni di assicurazione e di contribuzione di cui almeno 3 anni versati nei 5 anni precedenti il decesso.
La riduzione dell’assegno
Lavori e percepisci altri redditi? Sappi che il tuo assegno, come dicevamo, è cumulabile con altri, ma che è prevista una riduzione a seconda del reddito.
L’assegno si riduce:
- del 25% se il reddito lordo supera di 4 volte il trattamento minimo, ossia se il tuo reddito è superiore a 26.385,32 che sarebbero 507,41x13x4 dove la prima cifra è il trattamento minimo, 13 sono le mensilità e 4 è il coefficiente per cui viene moltiplicato il tutto;
- del 50% se il reddito lordo supera 5 volte il trattamento minimo annuo. Ossia se il tuo reddito supera i 32.981,65 euro all’anno che sarebbero 507, 41x13x4;
Il trattamento derivante dal cumulo dei redditi con l’assegno di invalidità ridotto, in ogni caso, non può essere comunque inferiore a quello che spetterebbe qualora il reddito risultasse pari al limite massimo della fascia immediatamente precedente a quella nella quale il reddito posseduto si colloca.
Ma le riduzioni non finiscono qui: se l’assegno già ridotto resta comunque superiore al trattamento minimo cioè 507,41 euro mensili, ci può essere un’ulteriore trattenuta che dipende dall’anzianità contributiva e vale per chi ha meno di 40 anni di contributi in questo modo:
- lavoro dipendente: la trattenuta è del 50% della quota di assegno che eccede il trattamento minimo e comunque entro l’importo dei redditi da lavoro percepiti;
- lavoro autonomo: la trattenuta è il 30% della quota che eccede il trattamento minimo ma non può essere superiore al 30% del reddito prodotto.
Non finisce però qui: anche se ci sono le condizioni per questa seconda trattenuta, questa non avviene se l’ulteriore reddito conseguito è inferiore al trattamento minimo, se il lavoratore è impiegato in lavori a termine che hanno durata di meno di 50 giornate all’anno e se il reddito ulteriore deriva da attività socialmente utili.
Assegno ordinario di invalidità : cos'è, requisiti, importi e come fare domandaClick To TweetCome presentare la domanda
Si può presentare sul sito dell’Inps oppure tramite contact center chiamando il numero 803164, gratis da rete fissa o lo 06164164164 da rete mobile (tariffe a seconda del piano previsto.
Se non avete voglia né di usare Internet né di telefonare, vi consiglio di rivolgervi a un patronato che saprà aiutarvi nella presentazione della domanda tramite i suoi servizi telematici.
Assegno ordinario di invalidità 2018 e indennità di disoccupazione
E se stavi lavorando e hai perso il lavoro? Sappi che tale prestazione è incompatibile con l’indennità di disoccupazione però per fortuna puoi scegliere se usufruire dell’assegno ordinario di invalidità o di quello di disoccupazione.
Differenza tra assegno ordinario di invalidità e assegno di invalidità civile
Sembrano due prestazioni simili e invece hanno punti in comune e punti differenti. Vediamo insieme i punti in comune:
- sono entrambi erogati dall’INPS
Le differenze
- l’assegno di invalidità civile viene dato a tutti coloro che hanno una invalidità indipendemente da età e da contributi, quello ordinario di invalidità , come abbiamo visto, richiede un minimo di contributi.
- L’assegno di invalidità civile è una prestazione assistenziale e pertanto prevede che la visita medica sia condotta dall’Asl mentre l’assegno ordinario di invalidità è una prestazione previdenziale, pertanto l’accertamento dell’invalidità viene effettuata dalla commissione medica dell’INPS. In altre parole, questo beneficio può essere richiesto soltanto da coloro che svolgono attività lavorativa.
Da sapere: sono incompatibili tra di loro pertanto chi ne ha diritto può scegliere quale prestazione ottenere.
Quando l’assegno ordinario di invalidità si trasforma in pensione di vecchiaia
Cosa succede quando si compiono i 66 anni e 7 mesi? L’assegno viene trasformato d’ufficio – ossia senza che tu faccia nulla – in pensione di vecchiaia.
I vantaggi? Non c’è più nessuna delle riduzioni di cui parlavamo prima, questo perché la pensione può essere compatibile con attività lavorative. Non basta però solo l’età : è necessario anche che il richiedente abbia maturato 20 anni di contributi.
Il requisito dell’età è costretto a variare: si arriverà a 67 anni nel 2019, a 67 e 3 mesi nel 2021, a 67 e 6 mesi, nel 2023. Come si vede, si aumenta – in concomitanza con l’aspettativa di vita – l’età prevista di 3 mesi ogni 2 anni.
Se però hai un’invalidità riconosciuta pari all’80% e hai 60 anni e 7 mesi di età puoi richiedere la pensione di vecchiaia anticipata. Sappi che dovrai comunque sottoporti a un ulteriore visita da parte di un’apposita commissione Inps. Questa pensione – se si hanno i requisiti – viene liquidata dopo 12 mesi dalla richiesta.
EDOARDO CINTI
IO SONO INVALIDO AL 60%DAL 1990.MI HANNO INIZIALMENTE RICONOSCIUTO INVALIDO AL 100% A CAUSA DI UN INCIDENTE LE CUI CURE SONO DURATE CIRCA 2 ANNI.ALLA FINE HO RICHIESTO UNA VISITA PER VERIFICARE LA MIA INVALIDITA’ E MI HANNO RICONOSCIUTO A TITOLO DEFINITIVO IL 60 %.LA MIA DOMANDA è :HO DIRITTO A QUALCOSA?PRESTAZIOI , AGEVOLAZIONE TIKET, PENSIONE O ALTRO? PEMETTO CE LAVORO,SONO SPOSATO CON MOGLIE E FIGLIO A CARICO.GRAZIE
Paolo
Mi è stato riconosciuto l’assegno di inabilitÃ
Per riduzione di un terzo della capacità lavorativa, ho 58 anni 38 di contributi vorrei sapere di quanto possa ammontare l’assegno Grazie
Lino
Scusate per la domanda,
mia moglie (operaia tessile) ha 39 anni di contributi e 2 anni figurativi dovuti alla NASPI. Adesso gli hanno riconosciuto assegno ordinario invalidità cat.IO (problemi cardiaci), quanto dovrebbe percepire adesso? Inoltre quando lavorava percepiva anche il Bonus Renzi, in questo caso gli spettano ancora?
Spero in una vostra cortese risposta o delucidazioni in merito.
Grazie
Giovanni
Salve qua parla si pensione minima di 500 euro … io ho 85% 38 anni di cui 19 di contributi ,come mai prendo 268 euro di pensione contributiva?