Che cos’è la pensione minima?
La pensione minima è un istituto previdenziale che viene riconosciuto al pensionato i cui redditi, in base al calcolo dei contributi versati durante la vita lavorativa, risultino inferiori ad una soglia individuata annualmente. La soglia minima prevista per il 2016 è di 501,89 euro al mese, pari a 6524 euro annui.
Come prevede di agire sulla pensione minima il Governo?
L’argomento pensioni è da sempre una questione particolarmente annosa in Italia, che tocca gli interessi di gran parte della popolazione del paese e che è destinato a crescere considerato che il tasso di vecchiaia è sicuramente in crescita. Per questi motivi, ogni volta che si cerca di agire sulle pensioni, si finisce inevitabilmente per creare un grande pandemonio mediatico senza giungere mai a conclusioni veramente costruttive.
Al fine di rimediare a questa situazione di sostanziale immobilismo, Renzi avrebbe recentemente dichiarato di voler alzare l’assegno mensile delle pensioni minime in Italia, in modo da garanti ai pensionati che beneficiano di questo istituto, di poter tenere conto di una somma più alta, e tentare una ripresa economica che passa, necessariamente, nelle mani dell’unica parte dei cittadini che può permettersi di spendere a breve termine.
Quale sarebbe l’importo dell’assegno mensile?
Secondo le stime del Presidente del Consiglio, l’assegno mensile ai pensionati dovrebbe beneficiare di un incremento di 80 euro. Ciò, secondo i dati raccolti dagli esperti, comporterebbe un aumento di spesa strutturale di 3 miliardi e mezzo per il Governo, gravando pesantemente sulle tasche di tutti i contribuenti.
Tuttavia i tecnici di Palazzo Chigi, rimanendo sul piano delle ipotesi che potrebbero interessare eventualmente la Legge di Stabilità 2017, hanno dichiarato che corrispondendo tale somma a tutti i redditi pensionistici non superiore al minimo si ridurrebbe la platea dei beneficiari a circa 2,3 milioni l’anno, riducendo l’esborso statale.
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