Quando si parla di banda ultralarga si intende un’infrastruttura di rete che permette la trasmissione dei dati in fibra ottica ad alta velocità . Più precisamente, si parla di banda ultralarga quando la velocità di trasmissione supera i 30 Mbps, mentre per velocità inferiori (fino a un minimo di 144 kbs) si parla di banda larga.
Il valore di 30 Mbps è un valore di partenza. Le reti più avanzate del mondo permettono infatti di trasmettere dati a una velocità teorica che arriva fino a 1 Gbps. Esempi di queste reti si trovano in Corea del Sud, Giappone o in alcune zone degli Stati Uniti.
Banda ultralarga: qual è la situazione in Italia?
In Italia lo sviluppo dell’infrastruttura di rete per le comunicazioni in fibra ottica è più lento rispetto al resto dei Paesi più avanzati. Per farsi un’idea di quanto siamo in ritardo basti pensare che nel 2014 c’era una differenza di circa 40 punti percentuali con la media europea nel numero di persone che avevano accesso a una rete a banda larga.
A marzo 2015 l’Italia ha approvato un piano strategico per la banda ultralarga che dovrebbe riuscire a rendere più moderna ed efficiente la rete italiana e a raggiungere gli obiettivi fissati nell’Agenda Digitale Europea.
I lavori per la realizzazione dell’infrastruttura per la banda ultralarga sono già in corso in alcune delle principali città italiane. A fare da apripista è stata Milano, a cui si stanno aggiungendo man mano Bologna, Perugia, Genova, Torino e altre città . L’obiettivo è quello di portare la banda ultralarga entro il 2020 in almeno 10 milioni di case in Italia.
Piano strategico per la banda ultralarga in Italia
Il piano italiano per la banda ultralarga vuole offrire una infrastruttura di rete a banda ultralarga ad almeno l’85% della popolazione italiana entro il 2020. Entro lo stesso periodo tutti gli italiani dovrebbero poter accedere a una rete a banda larga. La banda ultralarga dovrebbe raggiungere anche tutti gli edifici pubblici e le aree industriali.
Avere un’infrastruttura di rete ad alta velocità non permette solo una trasmissione dei dati più veloce. Le comunicazioni sono infatti anche più sicure e stabili, a tutto vantaggio delle persone, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche.
Anche tenendo conto del fatto che la quantità di dati scambiati tramite internet continua a crescere a un ritmo molto veloce, che la domanda di fruizione di video online è in aumento e che nei prossimi anni aumenterà di molto il numero di oggetti connessi alla rete, si comprende l’importanza di avere un’infrastruttura veloce e affidabile.
Banda ultralarga: la copertura attuale e gli obiettivi 2020
Attualmente la banda ultralarga raggiunge soltanto l’11% delle case italiane (la media europea è il 18,7%), mentre la banda larga è disponibile per il 26,4% degli italiani. Come detto in precedenza, è Milano la città con il maggior numero di abitazioni cablate. Entro il 2017 il numero di case raggiunte dalla banda ultralarga in tutta Italia dovrebbe arrivare a un milione e mezzo, cifra che entro il 2020 dovrebbe salire a 10 milioni. L’obiettivo è riuscire ad avere, entro il 2020, metà degli italiani con un abbonamento a una linea a banda ultralarga.
Sul sito dedicato al piano nazionale per la banda ultralarga si possono consultare gli obiettivi di copertura delle diverse zone italiane. Per ogni regione e per ogni Comune si possono controllare lo stato attuale della copertura, i dati registrati nel 2015 e le previsioni di copertura per la banda larga e per la banda ultralarga per il 2018 e per il 2020.
Per favorire lo sviluppo della rete e offrire un’infrastruttura che renda l’Italia competitiva rispetto agli altri Paesi europei, il piano per la banda ultralarga stabilisce diversi tipi di intervento. Affinché il Paese possa diventare più moderno, veloce e agile, il piano prevede:
- la semplificazione normativa, per favorire la realizzazione degli interventi di creazione dell’infrastruttura di rete;
- incentivi fiscali, finanziamenti a fondo perduto o credito agevolato per le imprese che decidono di investire nel settore;
- la realizzazione di un catasto della superficie e del sottosuolo, per mappare il territorio e gli interventi realizzati;
- un sistema di incentivi per favorire il passaggio alle offerte a banda larga e ultralarga da parte degli utenti privati.
L’Italia è stata divisa in quattro cluster: si prevede di fornire una rete a banda ultralarga entro il 2020 a tutte le città del cluster A e alla maggior parte di quelle del cluster B. In questi due cluster si concentra circa il 60% degli abitanti dell’Italia. Per favorire lo sviluppo dell’infrastruttura di rete nei cluster C e D, formati da aree rurali o da zone difficili da raggiungere, sono previsti incentivi e finanziamenti a fondo perduto. Lo stesso piano per la banda ultralarga prevede il finanziamento degli interventi attraverso fondi nazionali, europei e regionali.
Sono essenzialmente due le reti in fibra ottica italiane: quella fornita da Telecom-Fastweb e quella fornita da OpEn Fiber. Mentre la prima rete fornisce l’accesso diretto alla fibra attraverso le offerte proposte dei due operatori proprietari dell’infrastruttura, la rete messa a punto da OpEn Fiber è accessibile da parte di tutti gli operatori.
Una distinzione importante da fare è quella tra le reti FTTH e reti FTTC. Le prime indicano un accesso alla rete diretto dalla casa e offrono la massima velocità di navigazione (FTTH è l’acronimo di fiber to the home), mentre le seconde indicano un collegamento alla rete tramite centralina (fiber to the cabinet).
Le offerte degli operatori telefonici
Alcune città sono già raggiunte dalla fibra ultralarga e tutti i principali operatori telefonici hanno disegnato delle offerte dedicate ai propri clienti.
TIM offre tre diverse proposte per la linea fissa, con una velocità che arriva fino a 300 Mbps:
- TIM Smart Fibra;
- TIM Smart Fibra e Sky TV;
- TIM Smart Fibra + Casa.
Fastweb ha quattro diverse offerte, con una velocità che arriva fino a 200 Mbps:
- Superjet, che include traffico dati e voce illimitato;
- Jet, con traffico dati illimitato e traffico voce con scatto alla risposta;
- Joy, che include il traffico dati, una configurazione ottimale per le attività di gaming e l’app MyVOICE Home che assegna un numero di telefono fisso per fare e ricevere chiamate anche senza avere un telefono fisso;
- Sky e Fastweb, che offre traffico internet, voce e i programmi Sky.
Infostrada propone l’offerta Absolute Fibra, con prezzi e velocità di navigazione diversi a seconda del tipo di rete a cui si ha accesso: FTTC o FTTH.
Vodafone propone l’offerta IperFibra, con velocità di connessione che arriva fino a 1 Gbps a Bologna, Milano, Perugia e Torino (città con reti FTTH) e fino a 100 Mbps nelle altre città raggiunte dalla fibra ultralarga. Nell’offerta sono incluse anche le chiamate verso numeri fissi e mobili e una SIM con 1GB di traffico dati al mese.
Tiscali propone l’offerta Fibra Full che include traffico internet illimitato a una velocità fino a 100 Mbps, traffico voce illimitato verso tutti e fino a un’ora di traffico voce al mese verso numeri fissi internazionali.
Le velocità dichiarate dagli operatori telefonici sono velocità massime, spesso inferiori a quelle effettive. Per questo motivo l’AGCOM ha stabilito, per ciascuna offerta, le velocità minime garantite in download.
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