C’era una volta lo smartphone, ovvero il telefonino che ti permetteva di racchiudere in un unico dispositivo tutto il necessario per farti una vita digitale: ascoltare musica, fare foto spettacolari da condividere, usarlo come navigatore o navigare su Internet. Con lo smartphone puoi anche telefonare. Che sia Samsung, LG o Apple non fa differenza: un telefonino di ultima generazione ti cambia la vita, a meno che non si rompa.  In questo caso c’è poco da fare: o l’assistenza copre il danno o meglio comprarne uno nuovo.
Smartphone modulare: il cellulare… Assemblabile!
Compri un telefonino con una fotocamera scadente perché non hai particolari esigenze. All’improvviso la passione per la fotografia ti avvolge: compri Reflex, obiettivi, ma vuoi anche uno smartphone con meccaniche e lenti superiori. Che fai, lo butti il vecchio telefonino?
Penserai di sì, ma la situazione sta cambiando grazi all’avvento dello smartphone modulare. Da qualche anno infatti è esplosa la smartphone modulare mania, una vera e propria corsa alla realizzazione dei cellulari dalla struttura componibile che sta appassionando gli addetti ai lavori e gli early-adopter.
In principio fu il designer olandese Dave Hakken con il suo concept Phonebloks (alla base del progetto Ara), a presentare via youtube il primo progetto di smartphone a blocchi, componibili e personalizzabili, nel 2013. Da allora, i Davide e Golia della tecnologia sgomitano per accaparrarsi un segmento di mercato sempre più incuriosito da questi rivoluzionari cellulari.
Android: il sistema preferito per lo smartphone modulare
Dai colossi Google (con Project Ara) e Samsung (con LG G5 e LG G6) alla semisconosciuta tedesca Shift, dalla finlandese Circular Devices (con Puzzlephone): il sistema operativo scelto per gli smartphone modulari sembra non avere rivali: Android, naturalmente. Ecco qui una panoramica dei dispositivi modulari che potrai configurare secondo il tuo gusto.
Smartphone modulare: in principio c’era il PhoneBlock
Abbiamo capito che per smartphone modulare si intende un cellulare composto da una base a e una serie di componenti da assemblare in base alle proprie esigenze: CPU, Wi-Fi, fotocamera, RAM, batteria, schermo. Il primo a seguire queste nuove logiche fu il PhoneBlock, da un’idea del designer olandese Dave Hakkens che si basa sulla necessità di creare un telefono capace di aggiornarsi continuamente. Vantaggi? Economia, ecologia, praticità .
Il funzionamento è chiaro e si intuisce dallo schema: scegli la scheda, scegli i componenti in base alle esigenze. L’idea è innovativa, mette in discussione il processo commerciale che mette il consumismo in primo piano: il telefonino non ti soddisfa? Ne compri un altro. In questo caso, invece, cambi il modulo che non ti soddisfa.
Smartphone modulare: Project Ara
I rumors lo danno quasi per certo. Lo smartphone modulare di Google, che si ispira ai mattoncini della Lego – così hanno dichiarato gli sviluppatori di Mountain View – sarà lanciato sul mercato nell’autunno del prossimo anno, mentre dopo l’estate 2016, i primi a testare questo smartphone saranno gli sviluppatori di hardware e software.
6 slot a moduli intercambiabili che l’utente assemblerà come meglio crede: dal processore alla memoria, dalla batteria alla fotocamera. L’interazione uomo-macchina è stupefacente: al comando vocale “OK, Google, estrai la fotocamera”, il software risponderà immediatamente espellendo il modulo.
Prezzo? Intorno ai 500 dollari.
Spiral 2: il secondo prototipo di Project Ara
Così si chiama il secondo prototipo di Project Ara presentato alla conferenza degli sviluppatori del progetto, nel gennaio 2015.  Nella scocca, ogni modulo dal rivestimento in policarbonato personalizzabile e sostituibile, si sfila in senso orizzontale e viene tenuto fermo da un magnete. Grazie al  kernel Greybus ogni mattoncino può comunicare facilmente con l’altro. Sistema “plug and play”, come direbbero gli americani.
Tra le indiscrezioni trapelate è che Toshiba ha realizzato 3 fotocamere con sensori da 8, 13 e 20 Megapixel, così come documentato nel “Toshiba’s Reference designs for Ara Module Developers”.
LG fa il bis: ecco i modelli G5 e G6
Per il colosso sudcoreano doppia novità : sul mercato ha lanciato da poco lo smartphone modulare LG G5 a cui seguirà , nel febbraio 2017, un upgrade con l’introduzione del dispositivo LG G6. Vediamo nel dettaglio il primo.
LG G5
LG G5 si presenta come uno smartphone in metallo, con una batteria a slitta da sostituire quando si vuole. Le funzioni sono naturalmente espansibili a seconda dei moduli che si desidera aggiungere. La vera novità è la doppia fotocamera con una delle due lenti, grandangolare a 135° della seconda, per scattare foto e video a 360 gradi.
Il sistema operativo installato è Android 6.0 Marshmallow. Quanto costa? Intorno ai 460 euro.
LG G6
La struttura sarà completamente in alluminio, resistente alla polvere e all’acqua. Come per il suo predecessore, la risoluzione dello schermo è 2560×1440. Tra le novità , l’introduzione del riconoscimento con ID Touch per la garantire la sicurezza. Se ti aspetti la dual camera anche per questo smartphone, mi spiace, ma la versione aggiornata di LG g5 ne prevede solo una. Prezzo, non  proprio competitivo: 800 euro.
Shift5+: lo smartphone modulare tedesco
Dalla Germania arriva Shift, la startup che potrebbe dare del filo da torcere ai grandi. Si chiama infatti Shift5+ lo smartphone modulare tedesco e le voci confermano che potrebbe essere sul mercato già alla fine del 2016. Rispetto agli altri smartphone modulari, l’utente può scegliere se installare come sistema operativo Android 5.1 o Windows 10.
Tra i dettagli tecnici: Snapdragon sarà il processore, la RAM sarà di una base di 2GB e 32GB di memoria interna, e la batteria intorno ai 3000mAh. Prezzo? Intorno ai 400 euro.Â
Puzzlephone: lo smartphone modulare finlandese
La finlandese Circular Devices lavorato dal 2014 a Puzzlephone lo smartphone modulare composto semplicemente da 3 moduli Spine: il cuore di questo dispositivo, a cui sono integrati speaker, display, speaker e la struttura di base; Heart: qui alloggia la batteria e parzialmente l’elettronica ed infine Brain, a sono integrati il sistema su circuito integrato e la fotocamera. Prezzo? Intorno ai 600 euro.
Fonkraft: che fine ha fatto lo smartphone modulare austriaco?
Una bolla di sapone il progetto del team austriaco della startup Fonkraft Technologies. Si era fatto conoscere nella primavera del 2015, grazie ad una campagna di crowdfunding di Indiegogo. L’entusiamo però è durato ben poco, perché misteriosamente Indiegogo ha bloccato la raccolta fondi per motivi di sicurezza, come recita un messaggio sulla piattaforma: “Fonkraft modular smartphone” is under review by the Trust & Safety team”.
Per tua cultura personale però posso descriverti brevemente le caratteristiche di questo dispositivo. CPU, GPU, RAM, fotocamera e modulo memoria interna sarebbero state naturalmente personalizzabili. Avrebbero dovuto essere presenti 18 slot per accogliere moduli di grandezza diversa. Sbalorditivo il prezzo: Fonkraft sarebbe partito da un prezzo lancio di 99 dollari. Attendiamo i prossimi aggiornamenti.
Ora, che siano veramente più convenienti rispetto agli smartphone tradizionali, questo è soggettivo. Dipende da quanto vuoi estendere le funzionalità del tuo dispositivo. Vero è che, se stanco di buttare via i tuoi cellulari, per una fotocamera rotta, un pensierino sullo smartphone modulare lo farei!
Lorenzo
Se fossi ricco investirei tantissimi soldi in questo progetto!
Sono più che convinto del successo di questo nuovo modo di vivere la tecnologia…
L
Simone Sartini
E il Fairphone ? Andrebbe almeno citato. S.
Emanuela Goldoni
Ciao Simone e grazie per la segnalazione.
Apprezziamo molto e apporteremo la modifica all’articolo con il tuo suggerimento!
Un caro saluto
Emanuela