Nuovo ISEE: i dati del Governo
Sono molte le modifiche intervenute negli ultimi anni (soprattutto negli ultimi due) sul modello ISEE, indicatore di situazione economica equivalente. Un tempo, ad esempio, fornire un’autocertificazione circa la presenza o meno di un conto corrente e del suo eventuale saldo al 31 di dicembre dell’anno a cui l’ISEE si riferiva.
Era risaputo che fosse in uso, ad esempio, la pratica di svuotare i conti correnti a fine anno in vista della preparazione del modello ISEE, in modo da avere un indicazione più bassa. Oggi non è più così:
- viene richiesto il dato relativo al saldo, ma anche quello che riguarda la giacenza media sul conto nel corso dell’anno;
- l’ISEE non viene prodotto direttamente dai CAF ma è necessario che i dati forniti passino al vaglio dell’INPS che li incrocia con i dati dell’anagrafe tributaria, che come sappiamo accede ai nostri conti correnti.
Proprio in quest’ottica il ministro Poletti parla di un ISEE “più equo e più veritiero”, che lascia dunque meno spazio ai cosiddetti “furbetti”. Infatti i soggetti che dichiarano di non avere un conto in banca sono calati dall’80 al 14%. Crolla anche la percentuale di chi dichiara di non possedere immobili, passando dal 70 al 14%.
Nuovo ISEE: il parere del Forum famiglie
Il Forum nazionale delle famiglie, non condivide il parere del ministro Poletti. Di seguito le dichiarazioni di Gigi De Paolo, presidente del Forum:
“È probabile che sia più efficace nella lotta all’’vasione fiscale – commenta – ma siamo proprio così sicuri che sia anche più equo?”
Secondo il forum infatti, il nuovo ISEE mostra molteplici difetti:
- sottovaluterebbe i carichi famigliari;
- la scala di equivalenza non terrebbe conto dell’impatto dei costi relativi ai figli al crescere del loro numero;
- penalizzerebbe le famiglie con presenza di minori, disabili, monogenitoriali ecc.
Continua a seguirci per conoscere in tempo reale l’evoluzione di questo importante indicatore.
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