Già in primavera la Consulta dei CAF aveva minacciato il blocco del servizio gratuito di compilazione delle DSU. A distanza di pochi mesi il problema si ripresenta: la convenzione firmata con l’INPS non copre tutte le prestazioni erogate. Il blocco ISEE potrebbe scattare già dalla prossima settimana.
Blocco ISEE annunciato dalla Consulta dei CAF
La Consulta dei CAF ha deciso all’unanimità di bloccare l’erogazione del servizio di compilazione della DSU al raggiungimento di 5,1 milioni di dichiarazioni compilate.
La convenzione firmata tra i CAF e l’INPS in primavera prevedeva un contributo a favore dei centri di assistenza fiscale di 82 milioni di euro. Questa cifra è sufficiente a coprire circa 5 milioni di dichiarazioni sostitutive uniche, le DSU necessarie per ottenere la certificazione ISEE.
La soglia di 5 milioni di dichiarazioni è stata quasi raggiunta e i CAF si sono rivolti all’INPS e al Ministero del Lavoro per richiedere una soluzione: in mancanza di un’integrazione economica della convenzione (basterebbero 20 milioni di euro per coprire il fabbisogno fino a fine anno) smetteranno di fornire il servizio che è completamente gratuito per i cittadini.
Con il blocco dei CAF a rischio le domande per il reddito di inclusione
La certificazione ISEE è richiesta per poter accedere a una lunga serie di prestazioni sociali. Come fa notare la Consulta dei CAF nel comunicato stampa che annuncia il rischio di blocco del servizio, con il loro stop sono a rischio le domande per il reddito di inclusione:
Cosa sarà quando, a dicembre, centinaia di migliaia di famiglie, le meno abbienti, potranno presentare la domanda per il reddito d’inclusione per il quale è, ovviamente, prevista la dichiarazione ISEE? A chi si rivolgeranno?
Come ricorda la Consulta dei CAF, a dicembre è prevista una grande richiesta di certificazioni ISEE da parte delle famiglie con un ISEE inferiore a 6.000 euro, interessate a richiedere il reddito di inclusione da gennaio 2018.
Senza il supporto dei CAF, le DSU potranno essere elaborate:
- direttamente dai cittadini online (a patto di avere sufficiente dimestichezza con il computer e la procedura)
- a pagamento presso un intermediario abilitato (consulenti del lavoro o commercialisti).
Si è parlato anche di una possibile integrazione del servizio negli uffici territoriali dell’INPS. In questo modo l’ente previdenziale risparmierebbe almeno 12 milioni di euro l’anno, ma dovrebbe comunque assumere nuovo personale.
In attesa di sapere chi in futuro si occuperà dell’elaborazione delle DSU e delle certificazioni ISEE, incombe sui cittadini lo stop imminente del servizio gratuito fornito dai CAF.
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