Succede, un momento di grave crisi economica. Per mille motivi potresti saltare il pagamento di assegni, cambiali o vaglia e ritrovarti inserito nel registro dei protesti. Poi vai a chiedere un prestito, ne hai bisogno, ma sei protestato. E allora che fare?
Cosa significa essere protestati
Nel momento in cui non si riesce ad onorare un debito o manca la volontà di farlo, l’iter che segue il creditore andrà dai solleciti di pagamento al protesto, passando per lettere degli avvocati e notifiche dell’ufficiale giudiziario.
L’ultimo passaggio è appunto la levata del protesto: l’ufficiale giudiziario si presenta direttamente a casa del debitore per richiedere il pagamento immediato e in caso di mancata riscossione o di assenza del debitore stesso, rende il titolo esecutivo mediante la “levata”.
Il protesto è un atto pubblico consultabile presso il Registro informatico dei protesti, tenuto presso la Camera di Commercio, e riguarda il mancato pagamento di assegni, cambiali e vaglia.
Il mancato pagamento comporta che i dati personali del protestato finiscano sul registro pubblico di cui sopra e il protestato venga considerato pubblicamente un debitore inaffidabile per cinque anni (periodo entro il quale il protesto decade automaticamente).
Al di là però del problema di essere segnalati pubblicamente si pone una questione molto pratica: chi concede prestiti ai protestati? Come può un protestato accedere comunque al credito, ottenere un finanziamento, magari per uscire dal guado?
Prestiti a protestati
Anche i protestati possono richiedere prestiti, niente paura. Nel caso si sia iscritti al famigerato registro però il futuro creditore, dunque l’istituto di credito o la finanziaria, chiederà al soggetto a cui deve erogare il prestito delle garanzie, questo perché il rapporto di fiducia è minato in partenza proprio a causa di di quella iscrizione.
Se il protestato è un lavoratore dipendente, poco male, verrà richiesta la cessione del quinto dello stipendio a garanzia del prestito. Più complicata la situazione di protestati senza busta paga e/o protestati autonomi.
Per prestiti a protestati senza cessione del quinto, le soluzioni sono molteplici:
- sempre per i dipendenti c’è l’opzione del TFR dato in garanzia;
- fidejussione di un terzo, la garanzia concessa da un amico, un parente, a chi percepisce un reddito da lavoro autonomo e necessita di un prestito;
- prestito cambializzato, ne parliamo nel prossimo paragrafo.
Prestiti cambializzati a protestati
Il prestito cambializzato è un particolare tipo di prestito che può essere pagato esclusivamente mediante le cambiali, come si può intuire dal nome di questo particolare prestito. Questo consente all’istituto di credito o alla finanziaria di procedere col pignoramento dei beni del debitore in caso di mancato pagamento.
Non è possibile dunque utilizzare bollettini postali o pagare mediante l’addebito diretto sul conto corrente, il noto RID. Il debitore dovrà quindi provvedere fisicamente al pagamento della cambiale mensile andando a ritirarla presso la banca prescelta fino all’esaurimento delle cambiali stesse.
Angela
Sono protestata e per far fronte alle varie e complicate situazione che si sono create avrei bisogno di un prestito di 25000 mola euro
Lavoro senza busta paga
Mi fanno la rimessa diretta e percepisco 1000 euro al mese
C è qualcuno che mi può aiutare