Per i dipendenti e  i pensionati pubblici che vogliono acquistare o ristrutturare la prima casa c’è la possibilità di richiedere un mutuo INPDAP. Dopo il passaggio di consegne tra INPDAP e INPS, è quest’ultimo che si occupa di definire il regolamento per l’erogazione dei mutui, di gestire le domande e di concedere i finanziamenti.
Mutui INPDAP: cosa sono
I mutui INPDAP sono mutui ipotecari riservati ai pensionati e ai dipendenti iscritti presso la Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Per poter ottenere un mutuo è necessario essere pensionati oppure aver maturato almeno un anno di anzianità di servizio e di essere assunti con un contratto a tempo indeterminato.
I mutui sono concessi per un massimo di 30 anni. I requisiti per poter fare richiesta e le finalità ammissibili sono fissati in un apposito regolamento pubblicato e aggiornato periodicamente sul sito internet dell’INPS.
A partire dal 2012, da quando l’INPS ha rilevato le attività che in precedenza erano svolte dall’INPDAP, a occuparsi dell’erogazione dei prestiti e dei mutui è la gestione ex INPDAP dell’istituto di previdenza.
Mutui INPDAP: finalità e requisiti
L’INPS fissa precisi requisiti per la concessione di un mutuo INPDAP. Innanzitutto, il mutuo può essere concesso solo per:
- l’acquisto o la costruzione della prima casa;
- la ristrutturazione, l’ampliamento, l’adattamento, la trasformazione della prima casa o lo svolgimento di attività di manutenzione ordinaria o straordinaria;
- l’acquisto o la costruzione di un box auto o di un posto auto.
Il mutuo per l’acquisto della prima casa può essere richiesto fino a un massimo di 300.000 euro e può coprire l’intero valore dell’abitazione. L’importo massimo finanziabile per la ristrutturazione o la manutenzione della casa è invece pari al 40% del valore dell’abitazione, fino a un massimo di 150.000 euro, mentre per il box auto si può ottenere un prestito fino a 75.000 euro.
Al costo di acquisto o al valore dell’immobile stimato dal perito può essere aggiunta una somma supplementare di 6.000 euro per sostenere le spese amministrative e le imposte legate al finanziamento. Il mutuo è soggetto a spese amministrative (pari allo 0,5% dell’importo richiesto), alle quali si sommano le imposte previste per legge e gli interessi di pre-ammortamento. Chi richiede il mutuo deve sostenere anche le spese per la perizia tecnica, le spese notarili, i costi per la registrazione degli atti e i costi di iscrizione dell’ipoteca sull’immobile.
I mutui INPDAP vanno poi rimborsati in 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Se chi fa richiesta del mutuo ha più di 65 anni, la durata massima è di 15 anni.
Per ottenere il mutuo per l’acquisto della prima casa è obbligatorio non essere proprietari di altri immobili e trasferire la residenza nella casa per la quale si richiede il finanziamento. Questi obblighi riguardano sia la persona iscritta alla Gestione ex INPDAP sia i suoi familiari. Il regolamento INPS specifica anche che la casa per la quale si richiede il mutuo non deve essere classificata come abitazione di lusso.
Il mutuo può essere cointestato insieme al coniuge solo se entrambi sono iscritti alla stessa Gestione e possiedono i requisiti per ottenere il mutuo.
Mutui INPDAP: come fare domanda
Nel bilancio dell’istituto di credito è indicato il fondo disponibile per la concessione dei mutui ai pensionati e ai dipendenti pubblici. Questo fondo viene ripartito ogni quadrimestre e assegnato alle divisioni regionali dell’INPS. Le somme disponibili vengono rese note ogni anno in tre momenti:
- il 1° gennaio;
- il 1° maggio;
- il 1° settembre.
Una volta pubblicate queste informazioni, si apre la fase di invio delle domande. Chi rispetta tutti i requisiti richiesti dal regolamento INPS e rientra tra le finalità previste, può richiedere il mutuo. Le domande vanno inviate esclusivamente in via telematica entro 10 giorni da quando si apre la finestra quadrimestrale. Quindi, ogni anno si può richiedere un mutuo INPS solo nei primi 10 giorni di gennaio, di maggio e di settembre.
Se le risorse stanziate sono sufficienti a coprire tutte le domande inviate, l’INPS procede al finanziamento di tutte le richieste e le eccedenze vanno ad aumentare lo stanziamento per il quadrimestre successivo. Se invece i fondi non sono sufficienti, l’INPS stila una classifica tenendo conto della composizione del nucleo familiare e del reddito.
Mutui INPDAP: cosa sono, requisiti e modalità di domanda Click To TweetCalcolo mutui INPDAP: tasso di interesse e piano di ammortamento
Come accade per i mutui ipotecari “classici”, anche quando si richiede un mutuo INPDAP si può scegliere se pagare un tasso di interesse fisso oppure variabile. I tassi di interesse vengono fissati e aggiornati periodicamente dall’INPS. Attualmente, i tassi in vigore sono:
- 2,95% per i mutui a tasso fisso;
- Euribor a 6 mesi (calcolato su 360 giorni) più il 2% di spread per i mutui a tasso variabile.
Dopo due anni dall’inizio del periodo di ammortamento si può inoltre fare richiesta di cambio del tasso e passare da un mutuo a tasso fisso a uno variabile o viceversa. L’INPS concede questo passaggio una sola volta durante il periodo del finanziamento.
Il mutuo va rimborsato con rate semestrali di importo costante e il pagamento avviene tramite MAV. Il piano di ammortamento è definito con il sistema alla francese. Questo vuol dire che le prime rate avranno una maggiore quota di interessi e una quota capitale minima e, al contrario, le ultime rate avranno una quota marginale di interessi e serviranno a rimborsare il capitale prestato.
Regolamento mutui INPDAP
Il regolamento sui mutui INPDAP contiene tutte le informazioni di dettaglio sulla procedura di erogazione del finanziamento, sulle regole da seguire per la surroga o per il rinnovo e in altri casi.
Il regolamento prevede ad esempio che chi ha richiesto un mutuo in passato possa richiedere un nuovo finanziamento, a patto che siano trascorsi almeno tre anni dalla prima richiesta e che il mutuo sia stato estinto.
È anche possibile fare la surroga del mutuo e trasferire all’INPS un mutuo acceso in precedenza con un altro istituto di credito. In questo caso è necessario rispettare tutti i requisiti previsti per l’ottenimento del mutuo e al prestito vengono applicate le stesse condizioni previste per i nuovi finanziamenti.
In caso di mancato pagamento delle rate vengono applicati gli interessi di mora calcolati applicando un tasso ottenuto maggiorando del 2% il tasso del mutuo. Il mutuo viene invece risolto se non sono state pagate due rate, gli interessi di mora e le spese richieste dall’istituto entro 90 giorni dalla scadenza dell’ultima rata non versata.
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