La situazione del Paese
Le richieste di cassa integrazione nei mesi di gennaio e febbraio sono aumentate del 6,9% rispetto all’anno precedente, toccando la quota di 117 milioni di ore. Il motivo di questo aumento è dovuto ad un massiccio incremento delle richieste di cassa integrazione straordinaria Cigs (+35,7% soprattutto dal settore industriale) mentre, per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria (Cigo), stiamo assistendo ad un calo di richieste pari al 60%.
Cassa integrazione: gli effetti del Jobs Act
Motivo di tale diminuzione è l’entrata in vigore del Jobs Act, che ha determinato un blocco delle approvazioni delle richieste fino allo scorso febbraio, momento in cui alcune di esse sono state concesse.
Anche la cassa integrazione in deroga ha subito, in modo non costante, un aumento di richieste pari al 25,6%. Sembrano diminuire invece, le richieste di disoccupazione e mobilità , con un valore del 32,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (148.185 nel 2016, 219.037 del 2015).
La crisi aziendale però non si arresta. La cassa d’integrazione straordinaria viene sempre più richiesta, anche se i segnali inviati dalla riduzione delle richieste per quella ordinaria sono andate diminuendo nel 2015 rispetto a quelle dell’anno precedente. Se non diminuisce la richiesta di Cigs, sarà impossibile avere un cambiamento in positivo nella situazione occupazionale del Paese.
La situazione dei primi due mesi del 2016 non lascia presagire un miglioramento, anche se la minor richiesta di sussidi per la disoccupazione potrebbe far pensare l’opposto. Un miglioramento effettivo è stato registrato solo nelle regioni del Nord-Ovest, dove le richieste di ore di Cig sono in calo.
L’unica soluzione è quella di creare una politica di rilancio del sistema produttivo, degli investimenti e dei consumi interni.
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