Nuovi cambiamenti dunque all’orizzonte per i contribuenti italiani. E come ogni cambiamento di imposta che si rispetti, c’è chi pagherà il conto delle novità . Vediamo dunque cos’è la local tax e in che modo andrà ad incidere sulle nostre tasche.
Local Tax: cos’è?
La local tax, i cui tempi di realizzazione sono ancora incerti (si parla del 2016, ma se ne parlava già per il 2015), nascerà dalla fusione dei tributi locali quali IMU, TASI, TARI, TOSAP ecc. Proprio l’unificazione di tributi tanto diversi fra loro, rende complicata la riforma ed incerti i tempi di attuazione.
Abitazione principale
Sulle abitazioni principali le aliquote dovrebbero oscillare tra il 2 ed il 2,5 per mille, con un’aliquota base che presumibilmente verrà fissata a metà strada. Saranno poi i comuni a decidere se aumentare o diminuire l’aliquota sempre entro il range proposto. Le prime case tornerebbero così ad essere oggetto di tassazione locale dopo pochissimi anni di esenzione.
Avremo anche un nuovo impianto di esenzioni. Si parla di 100 € di detrazione fissa sulla prima casa (in sostanza se dal calcolo l’imposta da versare sarà di 350 euro, sulla prima casa se ne pagheranno 250), invece gli sconti per i figli non sono ancora stati stabiliti.
Sulla base di studi e simulazioni, questo nuovo tributo dovrebbe risultare meno gravoso sulle abitazioni principali rispetto a quello che avveniva con la vecchia IMU. Insomma si ritorna a pagare sulla prima casa ma un po’ meno.
Local Tax sulle seconde case
Sugli immobili diversi dall’abitazione principale, l’aliquota massima sarà pari al 12 per mille. Un vero salasso se si considera che nell’anno in corso, e solo in alcuni comuni, si è toccata al massimo quota 11,4 per mille.
Local Tax 2016
Come anticipato nei primi paragrafi, la Local Tax resta ancora un progetto sulla carta. Il timore più grande è presumibilmente quello di non riuscire a mantenere l’invarianza di gettito con l’ennesima riforma della tassazione sulla casa.
La mancata riforma comporta però il permanere dei disagi legati alla parcellizzazione delle tasse sulla casa con uno scadenziario molto articolato tra saldi e acconti che non agevola né il contribuente né gli enti che devono riscuotere.
Pro e contro della Local Tax
Ad ogni modo vediamo i pro e contro di questo progetto di riforma della tassazione sugli immobili:
- Pro: va dato merito al tentativo di semplificazione dopo il caos prodotto dall’esplosione dei tributi locali, delle aliquote, delle scadenze e delle modalità di pagamento che hanno prodotto non pochi disagi ai contribuenti;
- Contro: dopo pochi anni di esenzione per le prime case, le imposte sugli immobili ritornano e per alcuni proprietari si fanno più pesanti.
Chiudiamo con l’auspicio che Confedilizia esprimeva la scorsa primavera: “la nuova Local Tax dovrebbe porre rimedio a un grave vulnus provocato dall’introduzione di IMU e TASI, quello relativo alla fortissima penalizzazione dell’affitto”.
Staremo a vedere.
Vanni
Non basta semplificarle le tasse, bisogna diminuirle. L’EU è sempre d’accordo con quello che fa l’Italia in merito alle tasse? Nell’Unione, gli altri stati, come si comportano con i proprietari di una prima casa? La tassano in egual misura come si fa in Italia?
enzo rt
L’intuito mi dice che l’unica cosa sicura è che pagheremo senz’altro di più.
Gufo? No, realismo basato sull’esperienza.