Fuorigioco: la 30esima giornata di Serie A
Nella puntata di oggi abbiamo affrontato tanti temi che non ci aspettavamo nemmeno noi di affrontare. In copertina non poteva non esserci Davide Nicola, allenatore bistrattato che sta rischiando di salvare una squadra costruita senza una minima cognizione di causa. Ma ci sono anche Alvarez e De Paul, due giocatori rigenerati dalla primavera dopo un inverno in letargo. C’è l’Inter, che è finita clamorosamente al settimo posto dopo mesi di rincorsa mirata all’Europa. La squadra di Pioli sta rischiando di gettare tutto all’aria nel giro di un mese.
A mano a mano, Davide Nicola
Il Crotone è arrivato al punto della storia in cui è legittimo parlare di favola. Magari non si salverà perché forse è la squadra meno attrezzata per farlo, ma ci sta provando. Senza dubbio ci stanno provando più di Palermo e Pescara; ma con altrettanta sicurezza possiamo dire che hanno preso la questione salvezza molto più a cuore di Empoli e Genoa, che sono miracolosamente ancora salvi dopo un cammino vergognoso.
L’idea che il discorso sia stato legittimato due mesi fa ha fatto staccare la spina all’Empoli (un punto nelle ultime otto). Davide Nicola l’ha capito e da uomo, ancor prima che allenatore, che sa come si soffre ha restituito la speranza ai suoi ragazzi e la passione al suo pubblico. Ha dimostrato che si può perdere, ma che lo si deve fare sempre con dignità . E a furia di cercare la dignità , questi ragazzetti dati per spacciati da tutti rischiano di uscire vincitori. A mano a mano.
Un’azione che spiega sette punti
Lazio-Napoli si era presentata come un’altra partita rispetto a quella che è stata. Vuoi perché la Lazio aveva in casa l’opportunità di andare a -1 dal terzo posto e vuoi perché immaginavamo che le risorse mentali impiegate dal Napoli per onorare il doppio impegno contro la Juventus avrebbero risucchiato Hamsik e soci. E invece il campo l’ha dominato solo la squadra di Sarri, che ha saccheggiato l’Olimpico e dimostrato con i fatti che tra le due squadre ci sono almeno sette punti di distacco.
Possiamo dire che per la Lazio sia stata solo una serata no come potremmo dire che il Napoli ha una rosa costruita per giocare su più fronti e che ne ha potuti cambiare cinque rispetto al turno di Coppa Italia. Cosa che la Lazio non ha potuto fare. Possiamo dirci tutto questo; ma sarebbe più onesto ricordare il lavoro di Sarri e continuare a guardare tutta la bellezza con cui questo allenatore riesce a intendere il gioco del pallone. Nella .gif il motivo per cui l’idea di non vedere nemmeno al secondo posto una squadra che gioca così è già un pugno agli occhi.
L’Inter ha staccato la spina
Altre cose che non ci aspettavamo? Che l’Inter arrivasse al derby dal settimo posto. Il lungo lavoro di rincorsa di Pioli è stato bruciato in tre settimane. Da quando i nerazzurri hanno perso definitivamente la strada per la Champions con il Torino, sembra abbiano tirato i remi in barca. Inspiegabili le due sconfitte contro Sampdoria e Crotone, dove è mancato il principio-base su cui Pioli ha fondato la rimonta una volta arrivato: la cattiveria agonistica.
Dall’altra parte il Milan ha sopperito alle assenze, piano piano è rimasto a galla e ha messo la freccia sui cugini. Adesso il derby vale l’Europa e la squadra di Montella ha tutto il pronostico dalla sua parte (oltre che un ritrovato Suso). Ma attenzione alle stracittadine, dove non sempre prevale chi sta messo meglio.
Gol parlamentare
Molti non ci hanno fatto caso, ma ieri nel Cagliari ha segnato Han, il primo nordcoreano della storia della Serie A e il più giovane ad aver fatto un gol nel nostro campionato quest’anno (è un classe ’98). Cos’ha di strano la storia di questo ragazzo? Che il suo ingaggio ha mosso un’interrogazione parlamentare guidata da Nicoletti e Quartapelle del PD. Il motivo? Ogni nordcoreano, quando lavora all’estero, deve devolvere il 70% del proprio stipendio alla patria.
Motivo per cui si chiederà di non finanziare una dittatura come fu fatto qualche mese fa per un giovane nord-coreano aggregato alla Primavera della Fiorentina. Mentre fuori si scatenano interrogazioni parlamentari per i suoi milleduecento euro di ingaggio, Han ha iniziato la strada per il sogno dopo esser stato classificato tra i 50 giocatori più promettenti della sua età .
Il ritorno di Ricky
Ci viene difficile parlare di Sampdoria senza nominare Patrick Schick, ma questa settimana la mossa è obbligatoria perché la copertina se l’è presa uno che i riflettori non li ha mai visti quest’anno: Ricky Alvarez. Dopo una stagione in ombra piena di fischi, silenzi e panchine, Ricky è tornato a segnare due minuti dopo il suo ingresso in campo contro la Fiorentina. Già la settimana scorsa aveva messo lo zampino sul successo in rimonta contro l’Inter, due mesi dopo l’ultimo mini-spezzone giocato (10 minuti in Milan-Samp). Alvarez è rimasto seduto ad aspettare la prima occasione e adesso si candida a risorsa principale di Giampaolo, che ha bisogno anche dei suoi colpi per progettare la prossima stagione. Magari, Ricky, quest’anno non sarà tutto da buttare.
Aspettando Rodrigo
Qualcosa di simile è successo a Rodrigo De Paul, un altro di quei talenti arrivati in Italia sotto mille aspettative e svalutati da lunghe fasi di ambientamento. Vero è che i tecnici che si sono susseguiti sulla panchina dell’Udinese hanno sempre mostrato fiducia nei suoi confronti, tanto da toglierlo raramente dall’undici iniziale. Ma tutto si può dire tranne che De Paul abbia fatto la stagione che ci aspettavamo facesse.
Poi è arrivato la prima rete e da lì in poi De Paul è stato un altro. Di gol ne ha fatti altri due e ha aiutato la squadra a trovare una striscia di risultati rassicuranti per la salvezza. Ora che il periodo di ambientamento è finito, ci aspettiamo un altro De Paul.
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