Per fisco e contribuenti il 2013 è un anno di svolta. Numerose le novità in campo, soprattutto e purtroppo a sfavore del contribuente, che vanno prese in considerazione anche per gestire al meglio le finanze familiari e le uscite in denaro in modo da non trovarsi impreparati.
Vediamo cosa cambia e cosa c’è di nuovo.
Aumento IVA
A partire dal 1° luglio 2013 l’aliquota IVA ordinaria passerà dall’attuale 21 al 22%. Ricordiamo che rimarranno inalterate le altre due aliquote: la ridotta al 10% e la super ridotta al 4%, che fanno riferimento all’acquisto di particolari beni e servizi (prima casa, beni di prima necessità, ristorazione ecc.).
Debiti fiscali di piccolo importo
A partire dalla fine di giugno 2013, decorsi quindi sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità, i debiti iscritti in ruoli resi esecutivi fino al 31 dicembre 1999, di importo non superiore a 2.000 euro (comprensivi di interessi e sanzione), saranno automaticamente cancellati. È stato previsto inoltre, questa volta a partire dal 1°gennaio 2013, che per debiti fiscali fino a 1.000 euro, il concessionario, nell’ambito della riscossione coattiva, dovrà inviare un avviso al debitore mediante posta ordinaria. Decorsi 120 giorni, potrà avviare le azioni cautelari ed esecutive.
Detrazioni per figli a carico
Novità positiva che varrà per le dichiarazioni dei redditi relative al 2013 (in sostanza le dichiarazioni che faremo nella primavera del 2014): la legge di stabilità 2013 prevede un incremento delle detrazioni per figli a carico che passano da 900 a 1.220 euro per i figli con meno di tre anni e da 800 a 950 euro per quelli di età pari o superiore a tre anni. Inoltre, la maggiorazione spettante per i figli portatori di handicap sale da 220 a 400 euro. Si tratta di importi teorici che decresceranno al crescere del reddito percepito dal genitore; per semplificare diciamo che con un solo figlio e 10.000 euro di reddito la detrazione effettiva sarà pari a 850 euro.
Dichiarazioni
Approntati i nuovi modelli per le dichiarazioni 2013, due sono le novità maggiormente rilevanti:
- Il quadro LM che riguarderà coloro che hanno avuto accesso al regime fiscale agevolato dei nuovi contribuenti minimi: imposta sostitutiva con aliquota al 5% e abolizione della ritenuta d’acconto sui compensi percepiti.
- Il bonus per le ristrutturazioni che passa dal 36% al 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013.
Equitalia
In caso di ricezione di una cosiddetta “cartella pazza”, il contribuente ha facoltà, entro 90 giorni dalla notifica, di presentare al concessionario della riscossione, come Equitalia, una richiesta motivata di annullamento. In assenza di comunicazioni nei successivi 220 giorni (poco più di sette mesi), le somme verranno cancellate d’ufficio.
A partire poi dal 1° maggio 2013, gli interessi di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo passeranno dall’attuale 4,55% al 5,22%. Un aumento quindi del 16% circa che andrà a gravare sulle tasche di chi non riuscirà ad onorare il proprio debito entro la scadenza.
IMU e IRPEF
La normativa sull’IMU, nello specifico l’art. 8 comma 1, del D. Lgs. n. 23 del 2011, prevede che suddetta imposta “sostituisce, per la componente immobiliare, l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati, e l’imposta comunale sugli immobili (ICI)”. In altre parole per i contribuenti che hanno pagato l’IMU su beni non locati, il reddito fondiario derivante da questi beni è escluso dalla base imponibile sul quale si calcola l’IRPEF.
Redditometro
È diventato operativo il nuovo redditometro, strumento di contrasto all’evasione fiscale volto a controllare la congruità tra reddito dichiarato e spese sostenute da una famiglia sulla base di alcuni parametri. Cento voci di spesa messe sotto la lente dell’amministrazione finanziaria a partire dai redditi relativi al 2009 (quelli inseriti quindi nella dichiarazione del 2010). Sul tema si è espressa in merito al Corte di Cassazione inquadrando il redditometro fra le cosiddette “presunzioni semplici”. Questo significa che non sarà il contribuente a dover dimostrare la congruità delle proprie spese, ma l’onere della prova spetterà al Fisco che è tenuto ad analizzare la situazione reale del contribuente al di là del dato statistico emerso dal test.
TARES
La TARES è il tributo sui rifiuti e sui servizi indivisibili che va ad accorpare TARSU (tassa sui rifiuti solidi urbani), TIA (tariffa igiene ambientale), e finanzierà anche il costo dei cosiddetti servizi indivisibili (l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade ecc.). La TARES sarà determinata in base alla superficie calpestabile degli immobili (non quindi sul numero di abitanti nell’alloggio come accadeva in alcuni comuni per la TARSU), dato già in possesso dei Comuni. Questa base imponibile rimarrà in vigore fino al completo adeguamento dei dati catastali degli immobili alla toponomastica comunale.
Tobin Tax
Al via dallo scorso 1° marzo la Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie. Il prelievo pari allo 0,12% (scenderà allo 0,1% dal 2014) è applicato sul capitale investito nelle azioni quotate alla borsa di Milano. Per i titoli comprati su mercati non regolamentati, l’aliquota sale allo 0,22% (0,2% del 2014). Ad esempio se si acquistano azioni per 10.000 euro, la tassa sarà pari a 12 euro (10 nel 2014) se i titoli sono quotati in borsa, oppure 22 euro se l’acquisto avviene sui mercati non regolamentati. Va precisato che le azioni tassate saranno quelle delle società con capitale superiore a 500 milioni di euro e a pagare sarà l’acquirente e non il venditore.
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