Sono circa 28 mila le vittime della strada, registrate durante il 2012, in tutta Europa e un milione e mezzo i feriti. In un decennio il numero delle vittime è calato del 44% e il 2012 è stato l’anno con il minor numero di vittime mai registrato con un -10% rispetto all’anno precedente, ma quello dei feriti cala ancora troppo lentamente. Mediamente ogni anno in Europa sono 250 mila le persone che restano gravemente ferite, si va dai traumi celebrali alle lesioni della spina dorsali, in un sinistro stradale. Gli incidenti si registrano con maggiore frequenza nelle aree urbane, rispetto a quelle extraurbane, dove però sono più tempestivi i soccorsi e le cure.
Ridurre i tempi di soccorso, del 40% in città e del 50% nelle zone extraurbane, è il compito principale del sistema eCall presentato dalla Commissione Europea proprio in questi giorni. Tecnologicamente niente di nuovo, ma la funzionalità del sistema permetterà un intervento più immediato in caso di incidente. Il dispositivo eCall è del tutto simile a un telefono, equipaggiato di sim e localizzatore GPS, permetterà al conducente di far partire una chiamata al 112 tramite un pulsante o in modalità automatica con l’apertura dell’airbag. I dati, con ora e luogo dell’incidente, verranno inoltrati alla più vicina centrale. Una “chiamata” che potrebbe salvare la vita di un conducente incosciente o impossibilitato a muoversi.
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eCall, il sistema che contatta i soccorsi in caso di incidente. http://bit.ly/18UGbkD via @6sicuro
La Commissione Europea ha dato il via libera ad una proposta di legge che renderebbe obbligatoria l’installazione del dispositivo su tutti i veicoli prodotti dal 2015, accolta negativamente dai produttori di automobili. Il costo dell’intera tecnologia peserebbe sulle casse dei produttori, secondo il piano della commissione non dovrebbe pesare sul prezzo finale del veicolo, e allo stesso tempo non rispetterebbe il termine minino dei 36 mesi necessari allo sviluppo delle tecnologia e delle infrastrutture necessarie alla trasmissione.
Una falla che, dopo aver bloccato l’ascesa delle scatole nere in Italia, potrebbe rallentare un sistema capace di salvare fino a 2500 persone all’anno. Infine, non potevano mancare le critiche sulla privacy, il primo muro affrontato dalle black box, che dovranno essere sedate attraverso una corretta regolamentazione della raccolta e diffusione dei dati.
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