Il Codice Civile è forse uno dei codici più citati: ci si imbatte in lui leggendo un articolo, chiedendo informazioni ad uno sportello del Comune, perfino quando si riceve una cartella esattoriale di Equitalia. Ma cos’è realmente il Codice Civile e a cosa serve?
Il Codice Civile è una raccolta organica di articoli e contiene sia norme di diritto civile, sia regole generali per il processo, sia normi incriminatrici. Fu emanato con il Regio decreto legge n. 262 del 1942 ed è ancora vigente, anche se oggi appare molto diverso da com’era all’inizio, per le molte modifiche. La sua importanza nel nostro paese è ancora fondamentale e il perché lo si capisce semplicemente sfogliandolo e scoprendo di cosa parla.
Il Codice Civile: e le altre leggi?
Il Codice Civile raccoglie un bel po’ di norme che regolano in maniera varia l’ordinamento italiano. In tutto contiene 2969 articoli, senza contare i vari bis e ter che caratterizzano gli articoli che sono stati aggiunti dopo la sua entrata in vigore.
È davvero importante il Codice Civile, visto che Governi e Parlamento continuano a sfornare nuove leggi a ritmo serrato? Certo che lo è, rappresenta la base di riferimento di tutto il diritto civile italiano. Anche se esistono leggi che regolamentano argomenti specifici (si pensi alla Legge n. 392/1978 sulle locazioni) il riferimento al Codice Civile è sempre presente, per riempire le eventuali mancanze dei nuovi testi normativi o, in caso ad esempio di contratto, per regolare quegli argomenti che le parti non hanno specificatamente affrontato.
Come è fatto il Codice Civile
Il Codice Civile è suddiviso in sei libri, uno per ogni argomento trattato. Ogni libro si suddivide in titoli, i quali sono articolati in capi, che a loro volta si articolano in sezioni.  Se invece di un codice stessimo aprendo un testo di studio, potremmo dire che i titoli rappresentano i capitoli del nostro libro, mentre capi e le sezioni sono come i paragrafi e sottoparagrafi in cui si articolano i capitoli. Insomma, la materia trattata è vasta e individuare argomenti e sotto argomenti aiuta a non perdere il filo. L’unità più piccola del codice sono gli articoli, cioè le singole norme che dettano i comportamenti, i principi e i limiti del diritto civile.
Nessuno naturalmente ha voglia di leggersi l’intero Codice. Ma il bello è proprio qui: se si sa dove guardare (in quale libro, titolo, capo e sezione) il Codice Civile offre risposte alla maggior parte delle questioni che capitano quotidianamente. Ecco allora una guida rapida ai primi tre libri del Codice, per trovare in poco tempo la risposta che ti serve.
Il Libro Primo – Delle persone e della famiglia (articoli da 1 a 455)
Il primo libro parte dalle persone e da quella prima forma di società che è la famiglia. Qui sono trattati argomenti fondamentali, tra cui:
- Domicilio e residenza;
- Conseguenze giuridiche della sparizione di una persona e dichiarazione di morte presunta: non si tratta di indagare su un presunto crimine, per quello c’è il penale, ma di gestire i beni della persona assente.
- Definizione di parentela, di affinità e dei gradi di entrambe;
- Matrimonio e figli: qui c’è tutto quello che c’è da sapere, anche in tema di separazione e divorzio, di affidamento dei figli, di adozione e perfino di misure contro gli abusi familiari.
- Protezione delle persone prive di autonomia: sono le soluzioni offerte dal nostro sistema legislativo per tutelare ed assistere quelle persone che, in tutto o in parte, non sono in grado di prendersi cura di se stesse. Tra questi sistemi spicca senz’altro l’amministrazione di sostegno, che consente di offrire assistenza a chi ne ha bisogno, senza privarlo della capacità di agire.
Il Libro Secondo – Delle successioni (articoli da 456 a 809)
Si parla di eredità . Un intero libro del codice viene dedicato a questo argomento, che comprende diverse ipotesi:
- Successioni testamentarie: quando una persona, prima di morire, lascia disposizioni scritte sulla propria successione. Trovano spazio qui i diversi tipi di testamento, definiti e individuati nelle caratteristiche che li rendono validi o, al contrario, contestabili.
- Successioni legittime: quando una persona muore senza lasciare indicazioni, i suoi beni vengono divisi per legge in quote e tra persone definite. Per primi vengono naturalmente in considerazione i genitori, i figli e il coniuge. Attenzione, perché i così detti legittimari vengono prima di tutti anche in caso di testamento e non possono essere diseredati, come capita nei telefilm americani.
- Divisioni e donazioni: ovvero come dividersi nella realtà i beni ereditari, che se in teoria sono ripartiti per quote, in realtà non sono sempre così semplici da gestire (si pensi ad un immobile). Le donazioni vengono invece in considerazione perché, laddove siano state fatte in vita dalla persona defunta ad uno degli eredi, vanno imputate (cioè detratte) dalla quota di eredità che spetta a quest’ultimo.
Libro Terzo – Della proprietà (articoli da 810 a 1172)
Uno degli argomenti fondamentali, anche per comprendere il successivo libro dedicato ad obbligazioni e contratti, è quello relativo alla proprietà . Qui si trovano anche i seguenti argomenti:
- Usufrutto: ovvero il diritto di utilizzo di un bene concesso per tutta la durata della vita della persona destinataria del diritto;
- Usucapione: ovvero la possibilità di acquistare la proprietà definitiva di un bene, mobile o immobile, semplicemente possedendolo e comportandosi da proprietari dello stesso per un numero congruo di anni;
- Comunione e Condominio: si trova qui uno dei temi più dibattuti, ovvero quello del condominio, che è considerato come una specie appartenente al più vasto genere della comunione di un bene.
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