Fuorigioco: la sedicesima giornata di serie A
Abbiamo imparato che la Juventus sa risolvere le partite quando vuole. Ha rischiato di perdere con il Torino, prima con il vantaggio di Belotti e poi con una serie di occasioni che la squadra di Miha ha avuto sull’1-1. Poi succede che entrano in scena i campioni come Higuain e Dybala e la partita cambia volto. Alle spalle resta il Napoli che ha dominato il confronto con il Cagliari e ritrovato una splendida brillantezza.
L’Atalanta non ha retto la vertigine e dopo il k.o dello Stadium ha perso 1-3 anche con i bianconeri dell’Udinese. A reagire dopo la sconfitta del derby è la Lazio che supera la Samp e guadagna posizioni nobili. Tutt’altro si può dire del Palermo: Corini perde la seconda di fila contro l’ex Chievo di Sergio Pellissier l’immortale: cento gol in A e tanta nostalgia per lui.
Si sta meglio lontani
Si sta meglio lontani. Chi l’avrebbe mai detto che il Napoli avrebbe superato così brillantemente la delusione d’amore provocata dal suo Higuain. Lui sì che se n’è andato senza rimpianti e anche a Torino ha risolto il derby con un gesto tecnico che solo i grandi campioni sono capaci di fare. Il modo in cui ha guardato e controllato il pallone è stata una sentenza: sarà gol. E gol è stato.
E il Napoli? Il Napoli ha provato a consolarsi istintivamente con Milik, ma non è bastato. Ha provato a recuperare la vecchia fiamma Gabbiadini, ma ha fallito perché ogni volta mentre tentavano di far l’amore nominava il nome dell’ex Higuain. Pensava solo a Gonzalo, il Napoli. Poi è successo che Sarri ha insegnato a questa squadra che la dolce metà non serve. Il Napoli ha imparato a bastarsi e vivere di ciò che ha. Ha scoperto che non è poco. Ha scoperto che in Italia nessuno gioca così bene. Nessuno.
La maglia dello sport
Un applauso ai tifosi del Cagliari. Sentivano la sfida contro il Napoli come un derby e lo hanno perso bruscamente. Il Cagliari ha giocato davvero male, ha perso tutti i contrasti, ha avuto poca voglia di giocare a calcio e ha anche ringraziato Storari che con due-tre parate di livello ha evitato un passivo più umiliante. Son tutte cose che solitamente fanno incazzare il tifoso. A Cagliari la giornata era di festa, però, e di festa è rimasta. E nonostante la terza cinquina ricevuta in campionato, i supporter sardi hanno cantato e ballato fino alla fine. Il calcio è uno sport, ma soprattutto un gioco. Non dimentichiamocelo.
P.S A proposito di questo, c’è una splendida foto di Bonucci sui social: il numero diciannove bianconero è sul divano a vedere il derby con i due figli. Uno ha la maglia del Toro e uno della Juve. Tutti e tre hanno la maglia dello sport.
Credit: Fan Page Leo Bonucci
Fenomeno Radja
Il dato di fatto è uno: un centrocampista come Radja Nainggolan è il sogno di ogni allenatore. Il belga è un tuttocampista straordinario che sa come mixare la tecnica alla caparbietà . L’eleganza con cui un mastino come lui risolve una gara che stava per mettersi male (primo tempo ottimo del Milan che si ostina a far calciare i rigori a Niang) è stupefacente. Radja non si risparmia mai: lotta, imposta, disegna geometrie e non disdegna allunghi letali ai titoli di coda della partita. La Juventus deve fare attenzione perché il guastafeste ha il numero quattro sulla casacca giallorossa.
La squadra materasso non è morbida
Davide Nicola si è armato per il miracolo. Ha schiodato il Crotone dall’ultima posizione con un colpo di reni di Ferrari e sta tentando il miracolo. I pitagorici hanno i valori più bassi del campionato, ma il campionato sta dimostrando di poterli abbassare ancora di più. Il Pescara ha cullato troppi alibi nella prima metà di campionato e sta finendo per non ritrovarsi più (0 vittorie fino ad ora maturate dal campo).
L’Empoli balbetta, ma si muove. Il Palermo è un disastro autentico e combina un pasticcio dietro l’altro. La verità è che la squadra materasso Crotone potrebbe non essere morbida come sempre. Potrebbe addirittura salvarsi.
Dries Mertens è diventato un centravanti
Dries Mertens ha imparato a fare la punta. Prima di Gabbiadini, verrebbe da dire. L’uomo dell’ultima mezz’ora è diventato un centravanti brillante e concreto. A Cagliari ha stampato una tripletta dopo giornate di apprendistato, di lavoro e di confidenza col ruolo.
La verità è che quando hai gente come Hamsik e Zielinski alle spalle e Insigne e Callejon a lato diventa difficile non buttare la palla dentro. Motivo per cui risulta inspiegabile il digiuno di Gabbiadini. Fatto sta che Mertens lo ha ormai definitivamente scalzato. Ha imparato a fare la punta prima di lui.
Epic Brozovic
Pioli ha spiazzato tutti. Giocava contro il Genoa, una delle squadre più in forma del torneo. Ha presentato un’inedita difesa a 3 con D’Ambrosio terzo centrale. Ha rinunciato a Banega e Perisic, due degli uomini più tecnici della squadra. Ha rilanciato Palacio, spesso beccato dall’intollerante pubblico interista. Ha rischiato anche di subire il gol, l’Inter, in un clima tenebroso fatto di silenzi e insulti dagli spalti.
Poi dal nulla il lampo di Brozovic, replicato nella ripresa, ha rimesso le cose al loro posto e ha dato un briciolo di speranza all’Inter. Speranza tradotta in ottavo posto e quattro punti di distanza dall’Europa League. Pioli ha vinto la sua scommessa, ma se è costretto a fare rinunce del genere vuol dire che a gennaio più di qualcosa sarà rivista nel roster.
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