Eutelsat 172B è del tutto alimentato dall’energia elettrica prodotta dai suoi pannelli solari. Questo speciale satellite ha una massa inferiore del 40% rispetto ai suoi predecessori e il suo motore da 13 kW muove 3 tonnellate e mezzo di peso.
In orbita il primo satellite a energia elettrica
Il primo satellite a energia elettrica è già nello spazio. Il suo lancio è avvenuto questa notte nella Guyana francese dalla base di Kourou. Eutelsat 172B, questo il nome del satellite, verrà utilizzato per le telecomunicazioni ad alta velocità sugli aerei commerciali e si occuperà dell’area Asia-Pacifico.
Nessun carburante chimico muove questo apparecchio che si alimenta esclusivamente tramite i pannelli solari. Ciò ha permesso a Eutelsat 172B di lasciare a terra un 40% della massa solitamente dedicata all’apparato di locomozione. Solo il carburante destinato alle manovre dei satelliti della precedente generazione pesa diverse tonnellate.

Questo satellite a energia elettrica avrà una vita di circa 15 anni, e grazie a lui molti passeggeri aerei sulle tratte del Pacifico si godranno collegamenti Wi-Fi più stabili e rapidi. Anche gli operatori pagheranno dei costi più bassi per il servizio di messa in orbita. Un passo in avanti per tutti.
Satellite a energia elettrica: la soddisfazione di Airbus
Nicolas Chamussy è il responsabile Space Systems di Airbus, la casa madre del progetto Eutelsat 172B, e non nasconde l’entusiasmo per quella che può essere una piccola rivoluzione nel campo delle telecomunicazioni satellitari:
“Siamo i primi al mondo a mettere in pratica e dimostrare la possibilità di utilizzare per i satelliti di questo tipo e grandezza la propulsione tutta elettrica”
Chamussy ha poi aggiunto che questo progetto:
“apre la strada alla messa in orbita di “macchine” sempre più sofisticate, veloci e in grado di portare nello spazio, in un futuro molto prossimo, sistemi molto più complessi”.
Avevamo raccontato un progetto visionario nell’articolo Energia elettrica: la strada ricarica la tua auto, ma pare che l’energia elettrica possa rivoluzionare addirittura la mobilità nello spazio.