Tax freedom day: i dati della CGIA di Mestre
Se dividiamo i nostri guadagni “spalmandoli” sui giorni dell’anno, quanti giorni lavoreremo per pagare le tasse e quanti per incassare direttamente il frutto del nostro lavoro? Da 15 anni la CGIA di Mestre, rileva questo dato.
Nel 2016 il giorno a partire dal quale chi lavora lo farà soltanto per se stesso e per la sua famiglia, è il 3 giugno. Il Tax freedom day quest’anno arriva in anticipo, dopo 154 giorni (poco più di 5 mesi) dedicati interamente al Fisco. Lo scorso anno invece, la liberazione fiscale era arrivata il 7 giugno.
Ma se si analizzano i dati relativi agli anni ancora precedenti, si rileva un netto peggioramento. 20 anni fa il “tax freedom day” era fissato al 29 di maggio (5 giorni in meno rispetto al 2016).
Renato Mason, segretario della CGIA, afferma:
“In questi ultimi anni le politiche di rigore e di austerità hanno incrementato la pressione fiscale nel nostro Paese, penalizzando soprattutto le famiglie monoreddito e i lavoratori autonomi. Speriamo che dopo l’introduzione degli 80 euro a beneficio delle retribuzioni medio-basse, il Governo adotti anche delle misure a vantaggio delle partite IVA, abolendo l’IRAP e riducendo le aliquote IRPEF”.
Tax freedom day: il calcolo
Come giunge la CGIA di Mestre a stabilire una data precisa per la liberazione fiscale?
Il dato di partenza è il dato di previsione del PIL nazionale, poi suddiviso per 365 giorni. Con il dato medio giornaliero, si fa un rapporto con il gettito giornaliero che lo Stato ottiene grazie a imposte, tasse e contributi.
Precisa Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA:
“Rispetto al 2015 il gettito complessivo del fisco è destinato a scendere di oltre 5 miliardi di euro. Quest’anno, infatti, le famiglie – ad eccezione di quelle proprietarie di ville, castelli e palazzi di pregio storico – non pagano la TASI sulla prima casa, risparmiando circa 3,5 miliardi di euro. Le imprese, invece, non sono tenute al versamento dell’IMU sugli impianti imbullonati, da cui deriva una riduzione di gettito di 530 milioni di euro, mentre l’esenzione dell’IMU per i terreni agricoli vale 405 milioni. Le novità in materia di IRAP, invece, prevedono l’abolizione dell’imposta per le imprese agricole e le cooperative di piccola pesca, con un risparmio di 167 milioni di euro. Il super ammortamento delle spese per investimenti al 140% e i nuovi crediti di imposta per le attività ubicate nelle aree svantaggiate del paese garantiscono un minor gettito pari a 787 milioni di euro”.
Lascia un commento