“Sono stressato”, “Questo lavoro mi stressa” o anche “non ce la faccio più”. Lo avrai sentito dire spesso dai colleghi o sarai stato tu a dirlo, ma non sempre quello che definiamo stress lo è davvero, così come a volte non sappiamo che il lavoro può portare a uno stress duraturo, da trattare come qualsiasi altra malattia. Allora quando è davvero preoccupante e quando invece si tratta di una situazione momentanea?
Stress da lavoro: di cosa si tratta
Lo stress da lavoro, come dicevamo, è sempre più diffuso nella nostra società votata essenzialmente al lavoro. Ma cosa si intende davvero per stress? Lo stress può avere una valenza positiva – il cosiddetto eustress – cioè essere una forma di energia positiva e benefica che serve per affrontare le sfide della vita o portare a termine un progetto.
Ma può avere anche una valenza negativa – il distress – quando provoca, nella persona che ne è colpita, una tensione tale che le impedisce di vivere e di godersi la vita e la rende irritabile, ansiosa, arrabbiata e tanto altro ancora (per i sintomi leggi sotto). Volendo essere ancora più precisi, diciamo che ci sono 3 fasi che determinano il modo in cui la persona reagisce allo stress:
- Fase di allarme: quando il fattore stressante suscita appunto nell’organismo un senso di allerta che porta a dei processi psicofisiologici come l’aumento del battito cardiaco, l’iperventilazione, sudorazione eccessiva, ecc;
- Fase di resistenza: quando l’organismo si adatta a una situazione del genere e gli indici fisiologici si normalizzano. Hai presente quando qualcuno dice che sotto stress rende meglio? Non sta dicendo una bugia, è in quella fase – che non può durare a lungo – in cui appunto il suo organismo riesce a reggere;
- Fase di esaurimento: l’organismo non riesce più a difendersi e viene a mancare la capacità di adattamento alla situazione che aveva prima. L’esposizione prolungata a una situazione di stress può provocare l’insorgenza di malattia psichiche e fisiche.
Non è lo stress in sé a essere una vera malattia, ma appunto in casi come quest’ultimo può portare ad averla.
I fattori dello stress da lavoro
Per quanto riguarda i fattori che determinano lo stress da lavoro sono essenzialmente 6:
- fattori legati al ruolo che si ha nell’azienda;
- rapporti interpersonali con i colleghi e/o il datore di lavoro;
- clima lavorativo particolarmente pesante o pressante;
- interfaccia con l’esterno (per esempio con una determinata tipologia di clienti);
- carriera (un percorso per esempio non definito);
- fattori intrinseci al lavoro (come carichi di lavoro inadeguati o legati alla tipologia di lavoro, ne parliamo sotto quando parliamo di stress da lavoro correlato).
Attenzione: per parlare, dunque, di stress da lavoro è dunque fondamentale dimostrare che è stato causato esclusivamente e direttamente un fattore lavorativo. Diversamente, non si tratta di stress da lavoro.
Stress da lavoro: è una malattia?
Come abbiamo detto, lo stress non è una malattia, ma può portare alla malattia. Pertanto, se ti trovi in una situazione particolarmente stressante puoi farlo presente al tuo medico di base che ti prescriverà , dopo averti visitato e avere decretato che sì, sei in una fase di stress, un periodo di riposo.
Difficile dire quanti giorni potrà darti il medico, sarà una sua valutazione personale in base ai sintomi e al livello di stress da te raggiunto ed è molto probabile che ti consigli, insieme a questo periodo di riposo, di seguire un percorso psicoterapeutico. È pertanto possibile mettersi in malattia per stress e per tutto quello che lo stress può generare. Da ricordare, come abbiamo detto nel post dedicato alla visita fiscale, che la diagnosi da stress da lavoro riportata nel certificato sarà visibile solo al lavoratore.
È importante, qualora lo stress dovesse essere prolungato, far precisare al medico nella diagnosi sul certificato che appunto tale situazione in cui ti trovi è connessa alla tua situazione lavorativa. Potrebbe servirti in futuro per farlo presente al tuo datore di lavoro che, come diciamo sotto, ha l’obbligo di analizzare i fattori di stress legati alla attività lavorativa che fai e a dove la svolgi.
Cosa fare in caso di stress da lavoro
Esistono diversi livelli di stress e quando ci si accorge di trovarsi nella situazione che abbiamo detto prima, una cosa da fare immediatamente è parlare con il proprio datore di lavoro – o con il proprio team manager o ancora con le Risorse Umane – per fare capire cosa si sta vivendo e vedere se è possibile alleggerire il carico di lavoro, farsi affiancare da qualcuno o organizzarsi in modo da non avere determinati ritmi.
Dal punto di vista personale, è importante acquisire consapevolezza di cosa ci sta realmente stressando, quali sono le fonti di stress e cosa ci preoccupa di più. Occorre poi analizzare l’ambiente nel quale si lavora e capire che ci sono cose che dipendono da noi e altre che non possiamo controllare, nonché pianificare tutte le proprie attività e utilizzare il time management. Se la situazione è più grave, come dicevamo sopra, rivolgersi al medico o una clinica o uno psicologo.
Stress da lavoro: sintomi, cause e rimediaClick To TweetI sintomi dello stress da lavoro
Ma come capire se il nostro è stress da lavoro? Quali sono i sintomi? Lo stress da lavoro si manifesta tramite: sintomi fisici come mal di testa, tachicardia, dermatite, insonnia, sintomi psicologici come depressione, attacchi di panico, ansia e sintomi anche di carattere comportamentale come rabbia, irritabilità , aggressività , apatia, isolamento.
Stress da lavoro correlato
Lo stress da lavoro può diventare stress da lavoro correlato quando il problema deriva in parte dal lavoro e in parte dalle condizioni dell’organismo ed è correlato al tipo di lavoro che l’individuo porta avanti.
Per essere più specifici, questa è la definizione di stress da lavoro correlato data dall’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro:
“una condizione accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche e sociali, che scaturisce dalla sensazione di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative”
I fattori dello stress da lavoro correlato
A causarlo possono essere dunque diversi fattori: il carico di lavoro, ma anche i rischi che il lavoratore si assume connessi al suo lavoro (pensa a chi, per esempio lavora, per garantire la sicurezza delle persone durante un evento sportivo) o a rischi penali o fisici, magari troppo alti rispetto alla retribuzione percepita.
E ancora: rapporti complicati con i colleghi con casi di bullismo, violenza psicologica e mobbing (che può essere sia verticale, da parte del capo, che orizzontale, tra i colleghi), ma anche gestione non autonoma del proprio lavoro, continui spostamenti, assenza di affiancamenti e formazione ad hoc, ecc…
I sintomi dello stress da lavoro correlato
Come per lo stress da lavoro possono riguardare:
- la sfera fisica: mal di schiena, ipertensione, mal di testa continui, problemi cardiaci, ulcere, gastriti, ecc;
- sfera emotiva e comportamentale: disturbi del sonno, ansia, depressione, abuso di alcol e tabacco, irritabilità , assunzione di droghe;
- sfera sociale: assenteismo, calo del lavoro, bullismo, ecc;
Stress da lavoro correlato:Â gli obblighi delle aziende
Se è vero che un lavoratore può muoversi per prevenire lo stress da lavoro correlato, facendo presente la situazione all’azienda e aspettando che l’azienda si muova nella sua direzione, è anche vero che su tale tipo di stress le aziende hanno degli obblighi.
Come stabilito infatti dal decreto legislativo 81 del 2008, ogni azienda deve fare una valutazione dei rischi da stress da lavoro correlato e, tramite i datori di lavoro in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione ed il medico competente, compilare il cosiddetto DVR, documento di valutazione del rischio che deve indicare:
- rischi di stress da lavoro correlato e i criteri con cui si è fatta la valutazione o test;
- le misure che sono adottare per prevenire il rischio;
- una relazione sull’organizzazione dell’azienda e l’assegnazione dei ruoli;
- i responsabili e rappresentanti per la sicurezza e salute sul lavoro aziendale.
Le aziende che non lo fanno o lo fanno in maniera superficiale incorrono in sanzioni che vanno dai 2500 ai 6mila euro e in caso di omissione di valutazione dei rischi è previsto anche l’arresto dai 3 ai sei mesi.
La valutazione del rischio di stress viene differenziata in base al numero di dipendenti. Per le imprese più grandi oltre alla documentazione, devono essere presentati diversi livelli di analisi, come l’osservazione soggettiva e il controllo diretto dei lavoratori. Inoltre, dal giugno 2013 per le aziende con meno di 10 dipendenti, l’autocertificazione non è più valida, devono pertanto compilare il DVR. Tali compilazioni sono molto molto importanti perché permettono di realizzare gli indicatori di stress lavoro correlato e capire quando uno stress è alto e quando invece non lo è.
Di stress da lavoro correlato si parla in particolare per le cosiddette helping profession, ossia le professioni di aiuto come medici, insegnanti, infermieri, fisioterapisti, vigili del fuoco ma anche avvocati e persino giornalisti. Tutte quelle professioni per cui  il carico emotivo dell’attività professionale è particolarmente rilevante, perché sono per lo più impegnate a prestare aiuto ad altri. Lo stress elevato può portare a una situazione di burnout. Sullo stress da lavoro correlato l’Inail ha pubblicato anche un manuale interattivo.
Hai vissuto situazioni di stress? Come ti sei comportato? Raccontale tra i commenti.
angelo
Ecco perché in questo paese si ha molta difficoltà a trovare lavoro e si è creata la “crisi” .
A parte i vari diritti acquisiti, vi rendete conto a quale arbitrarietà si assiste in una presunta patologia di questo genere.
Ma se esiste stress per il dipendente che pure ha garantito uno stipendio a prescindere con tasse pagate, ferie ed anche il bonus elargito dal nostro presidente, in che situazione si dovrebbe trovare il datore di lavoro che di garantito ha solo stress ?
Mario
E se lo stress lo crea proprio il dolore di lavoro!
Vincenzo
Viviamo in un paese dove tutto si nasconde per quieto vivere, non esiste democrazia ma solo dittatura, io ti pago e tu fai quello che ti dico. Lo stipendio in busta tutto regolare ma le ore di lavoro? Sono a rischio licenziamento rimproverato perché non sono più presente, faccio quello che mi spetta e basta, un ambiente pesante e secondo me non gestito con professionalita, fatto notare da me, ma la risposta è stata negativa, anzi ê diventata che io remo contro l’azienda. Soffro di attacchi di panico e non mi sono messo mai in malattia, frequento un psicologo, il motivo ê risultato dal nervosismo, provocato da tante cose dalla condizione economica provocata dalla separazione, e dall’atteggiamento apparte dai datori di lavoro ma da un ambiente lavorativo pesante, lecchinaggio, e quant’altro. Meno male che ci sono delle aziende che la prima cosa tutelano il personale, perché hanno capito che l’ambiente familiare rende di più. Dopo tanti anni dì lavoro mettendo da parte la famiglia per il lavoro ho capito che non conviene, in uno stato come il nostro o cambia il modo di gestire o si affonda, anzi già siamo affondati, ci vogliono controlli, anche a chi controlla, che sono i primi a coprire imprenditori disonesti. Vado avanti solo per l’amore che provo per mia figlia, tutto l’altro ê solo ipocrisia
PAOLO
DACCORDO CON vINCENZO SU TUTTO MA OGGI SIAMO ARRIVATI AL CULMINE QUALCOSA SUCCEDERA’ ….E SARA’ BRUTTA…CREDO.
DIRITTI STRACCIATI DOPO ANNI DI LOTTE PER AVERLI,RISPETTO DELLE PERSONE NULLO, SIAMO QUASI ARRIVATI ALLO SCHIAVISMO O LO FAI O TE NE VAI…E SENZA PRETENDERE NULLA…NEMMENO UN GRAZIE..
Stefania
Come ti capisco , 3 anni fa mi
Ha reso
La vita un inferno il mio datore mi
Ha proposto
Il licenziamento
Gli ho detto no, poi mi voleva sbattere lontano , in un altro negozio , ho lottato con la cgl …e ho vinto ma viene e mi
Fa sempre le battute nn so lavorare se vengo qui ti faccio star male (lui ha una catena di negozi ,quindi viene ogni tanto a vedere come va ,premetto che gli incassi sono aumentati di 10 mila euro in più al mese confronto L anno prima ) io a 48 anni nn posso mollare ho bisogno di lavorare….ma è dura lavorare così ….piango troppo spesso …sto male x qualsiasi cosa dice e nn so rispondergli ….lui li il mio datore altro che denuncia si merita ma nessuno si muove xche abbiamo bisogno di lavorare , ha strapponato una mia collega,ci ha minacciato ….e stiamo zitte facciamo
Schifo pure noi
Maela
Buongiorno io purtroppo da un bel po quasi sei mesi sono in una situazione di perrnne stress non dormo piango sempre e voglio stare sempre sola a lavoro ho troppe responsabilita non mi pagano regolare mi negano ferie e permessi e io li sto morendo cosa posso fare chiedo aiuto a voi grazie
Francesco
Tutto vero anche io vivo queste situazioni
Luca
Mi trovo in questa difficilissima situazione da oltre 20 giorni con moltissimi dei sintomi descritti,non so come fare sono in ferie e a pochi giorni prima di cominciarle sono sprofonda ti in questa situazione.
Non so come comportarmi e tra 5 giorni devo riprendere il lavoro.