Hai finito gli studi superiori e devi scegliere l’università? Oppure ti sei appena laureato e vuoi capire su quale professione puntare? O hai finora svolto un lavoro ben preciso in un determinato settore, ma senti che per te è arrivato il momento di cambiare?
Qualunque sia la tua situazione, prima di compiere qualsiasi passo, è sempre bene sapere quali sono le professioni più ricercate, nel 2018, ma anche quali saranno in futuro. Così come sapere quali sono quelle più retribuite e, se stai magari pensando di iscriverti o reiscriverti all’università, capire quali sono le lauree più richieste. Tutti argomenti che affrontiamo in questo articolo.
Le professioni più ricercate nel 2018
Hanno a che fare con il digitale, ma non solo: si è sempre alla ricerca anche di lavori manuali che nessuno sembra più in grado di saper fare, ma che il mercato, invece, continua a richiedere. Le professioni più richieste sono di svariata natura e richiedono specializzazioni diverse che possono avere a che fare con i dati, ma anche con il marketing o ancora con la cyber security, la progettazione e tanto altro ancora. Vediamone nel dettaglio.
Le professioni più ricercate nel digitale
Stando a una ricerca di Hunters Group, società di head hunting, tra le professioni più richieste c’è sicuramente quella del marketing manager che si occupa, attraverso campagne mirate e veicolate attraverso le e-mail, di fidelizzare i clienti attuali di una azienda o di trovarne altri. La sua retribuzione si aggira tra i 45mila e i 70mila euro lordi all’anno. Ovviamente, cambia in base al numero di persone che gestisce e a quanta esperienza ha.
Connesso alla professione di prima, in un certo, senso è il Sales Lead Generation. Le 3 parole inglesi non diranno molto, ma cerchiamo di chiarire meglio di cosa si tratta. Si occupa di vendere progetti di email marketing per acquisire contatti profilati di potenziali clienti. Qui la RAL (retribuzione annua lorda) va dai 40mila ai 90mila euro l’anno. Anche in tal caso dipende dagli anni di esperienza, dai clienti gestiti, dal loro fatturato.
Una professione nuova, ma neanche così tanto visto che siamo sempre più tutti “sulla nuvola”, è il cloud architect. Non un architetto nel senso tradizionale del termine ma un professionista che, per l’appunto, si occupa di ideare e realizzare architetture in cloud su cui viaggiano interi sistemi informativi aziendali. La RAL qui può arrivare fino a 60mila euro l’anno con una base minima di 40mila.
Sempre nell’ambito digital e stando sempre a cosa dice HeadHunters, un’altra professione voluta dal mercato è quella del Chief Digital Officer. Un ruolo molto strategico, specie all’interno delle aziende. Hai presente quando si parla di digital transformation? Ecco, il Chief Digital Officer ne coordina i processi, promuove la cultura digitale stando attento a costi e benefici. È richiesta anche una conoscenza e sensibilità a livello di lead generation (ossia generazione di possibili clienti) e la retribuzione che gli viene riconosciuta va dai 90mila euro ai 150mila.
In un mondo in cui i dati hanno sempre più importante, è cruciale la professione del cyber security manager che si occupa dela gestione dei dati in azienda, dei macchinari e dei dati dei clienti. La retribuzione annua? Parte da 50mila euro in su.
Le professioni più richieste nel mondo del lavoro. Adesso e nei prossimi anni Click To TweetSempre connesso al mondo dei dati, è il Data Protection Officer che osserva, valuta e organizza la gestione del trattamento dei dati personali e la loro protezione, questo nel rispetto delle normative della privacy nazionali e internazionali (ti dice qualcosa il GDPR?). Il suo è un ruolo interno all’azienda e il suo lavoro può essere pagato fino a 70mila euro l’anno.
Continuando la carrellata e stando a quanto dice la ricerca “Rapporti 2018 sul Profilo e sulla Condizione occupazionale”, condotta da Almalaurea, un’altra figura molto richiesta è quella del web marketing manager che si occupa del marketing online di un’azienda, sviluppando le varie strategie di comunicazione del prodotto o dell’azienda in base ai diversi canali di distribuzione. La sua RAL può andare dai 40 ai 50mila euro lordi.
C’è poi il community manager che, come si può intuire dalla parola, si occupa di gestire la reputazione online di un brand, analizzando le conversazioni intorno a esso, cercando di rispondere in maniera pronta, insomma gestendo la community che si è crea intorno a un prodotto o a un marchio.
Retribuzione media 30mila euro, anche se varia in base all’esperienza.
E negli ultimi anni un ruolo sempre più chiave è stato quello del SEO Manager, che si occupa di garantire il migliore posizionamento di un brand sul web, facendo sì che blog, sito e qualsiasi altro prodotto digitale portino agli obiettivi previsti. La sua specializzazione riguarda principalmente la conoscenza e applicazione delle tecniche SEO (search engine optimization), ossia l’ottimizzazione per i motori di ricerca, Google in primis.
Altre figure richieste, non strettamente digitali, sono poi il responsabile di produzione che ha il compito di pianificare, controllare e coordinare l’attività produttiva in una logistica di ottimizzazione delle risorse (umane, tecnologiche e ovviamente economiche). Figura di riferimento per l’industrializzazione di un prodotto, ha tra gli obiettivi quello di creare i collegamenti con i vari reparti e ovviamente di aumentare i livelli di produttività. In base all’esperienza, la RAL può arrivare fino a 110mila euro l’anno.
Le professioni manuali più richieste
E per quanto riguarda le professioni “manuali”? Stando a quello emerge dall’Osservatorio dell’agenzia per il Lavoro e-work, in Italia c’è una forte carenza di elettricisti, idraulici, cablatori, manutentori oltre che a periti elettronici ed elettrotecnici. Tutti con una retribuzione, in generale, che va dai 25mila ai 40mila euro lordi annui.
E nonostante le tante trasmissioni che esaltano il cibo, c’è anche una penuria di cuochi così come di pasticceri e panettieri. E ancora di falegnami, installatori di infissi, sarti e parrucchieri.
Le professioni artistiche e creative più richieste
E cosa succede invece con le professioni creative-artistiche? In questo caso a dire quali sono le più richieste è lo IED, Istituto Europeo di Design. Ai primi posti si trovano: lo scenografo degli eventi che fornisce soluzioni creative specifiche che portano valore coomunicativo al punto vendita e che ha un occhio “diverso” rispetto all’architetto e all’interior designer.
C’è poi l’illustratore grafico, detto anche graphic designer, che appunto realizza immagini, disegni e illustrazioni. E sempre più in voga, visto che le mostre non sono affatto in diminuzione, sono i curatori di mostre e di eventi artistici.
Un evento culturale è un indotto notevole sia per chi organizza la mostra che per gli sponsor, oltre che per le location che lo ospitano ma anche per la città stessa di elezione, pertanto è necessaria una figura ad hoc che sappia di arte sì, ma anche di comunicazione e, allo stesso tempo, abbia doti tecniche e organizzative.
Infine, da considerare è anche il lighting designer che si occupa di definire il ruolo della luce all’interno di un ambiente. Luce (naturale o artificiale) che può fare arredamento, comunicare, catturare un aspetto, esaltarne un altro, ecco perché questa figura, che si avvale di tecnologie e strumenti elettronici, è molto richiesta. Stessa cosa per l’art director, sempre desiderato dalle agenzie creative che ora più che mai sono impegnate in campagne per generare valore per il brand.
Le professioni più richieste in futuro
Questo il momento attuale ma cosa succederà nel futuro? A parte le posizioni lavorative che abbiamo citato sopra, stando alle stime di Unioncamere- Anpal, da qui al 2022 in futuro potrebbero essere richieste anche molte professioni legate ai settori tecnico-scientifici come gli ingegneri, progettitisti elettronici e industriali così come specialisti nelle scienze della vita e della salute.
Sarebbe a dire farmacisti, medici, ricercatori farmaceutici, ma anche esperti in informatica, chimica e fisica.
Stando invece a un’altra stima, portata avanti dalla startup Intribe, su dati Cedefop (Centro europeo per lo sviluppo e la formazione personale), ci saranno molte opportunità di lavoro nei prossimi decenni anche per i growthhacker, che si occupano di crescita attraverso tecniche avanzate di lean marketing e per – che è una conferma di quanto detto sopra – i responsabili di sicurezza aziendale.
Le lauree più richieste nei prossimi anni
E come prepararsi a queste richieste del mercato del lavoro? Ecco quali sono le lauree più richieste nei prossimi anni.
A dirlo ancora una volta Almalaurea che ha stilato questa classifica:
- laureati in materie ingegneristiche
- laureati in materie economico-statistiche
- laureati in medicina e materie sanitarie
- laureati in architettura
- laureati in materie chimico-farmaceutiche
- laureati in materie scientifiche
- laureati in educazione fisica
Faticano invece a trovare un impiego, o meglio lo trovano meno facilmente, i laureati in materie letterarie, in Giurisprudenza e in Biologia.
Le professioni più pagate in Italia
Detto questo, quali sono le professioni più pagate? Alcune le abbiamo viste sopra, ma anche in questo caso di recente è stata stilata una classifica stilata in seguito ai dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2016 e diffusi nel 2017.
Al primo posto ci sono i notai con circa 597mila euro, a seguire gli odontoiatri con 159.875 euro e i commercialisti con 115mila euro circa. Seguono poi i medici con 83.255 euro e gli studi legali con circa 80.200 euro.
Ovviamente, si tratta di compensi medi e c’è da tenere in considerazione che ci sono differenze che riguardano: Nord e Sud, l’età e anche la ragione sociale..
Roberto
Per quanto riguarda le professioni manuali non è vero che c’è una forte carenza, ma vorrebbero assumere solo giovani con esperienza e pagati poco più di un’apprendista, persone mature con molti anni di esperienza non vengono considerati, qualche azienda ( pochissime) forse sono disposte ad assumere persone mature con molti anni di esperienza in cambio stipendio da poco più di apprendista, al massimo 3° livello. Esperienza personale.
Cristina Maccarrone
Ciao Roberto,
non posso che essere d’accordo con te e penso che l’esperienza vada valorizzata, a iniziare dal punto di vista economico, ma non solo. Allo stesso tempo è vero che c’è un’offerta più bassa rispetto al passato, questo a livello generale.
Grazie di averci scritto,
Cristina