Per ricevere una pensione adeguata i soli contributi obbligatori non basteranno. Scatta l’allarme pensioni per chi oggi ha meno di 40-50 anni e la soluzione è sottoscrivere una pensione integrativa oltre a quella che pagherà l’INPS.
Pensioni future: i dati di ieri e di oggi
Nel 2030 il sistema pensionistico italiano potrebbe implodere. È questo lo scenario che La Stampa ha elaborato ad aprile dello scorso anno incrociando previsioni demografiche e studi sulla spesa previdenziale. Nel 2030 infatti andranno in pensione i nati nel biennio 1964-65, circa un milione di soggetti che faranno domanda all’INPS mandando il sistema il tilt per le troppe richieste e i pochi fondi a disposizione. Senza una crescita economica importante, si prevede un punto critico del 2035 con un miglioramento solo tra il 2048 e il 2060.
A distanza di un anno cosa è cambiato? Le ultime notizie giungono dalle casse professionali di più recente costituzione ovvero: chimici, periti industriali e infermieri, biologi, agronomi e forestali, attuari. Secondo i dati diffusi dal quotidiano economico ItaliaOggi, l’assegno pensionistico medio annuo erogato nel 2016 è stato pari a 2.224,60 euro che, diviso per 12 mesi, ammonta a 185,38 euro e soli 6 euro al giorno. L’assegno sociale invece, dedicato a chi vive in condizioni di disagio e ha più di 65 anni, ammonta a 450 euro circa al mese. Le proiezioni fra 30 anni ci dicono che i futuri pensionati percepiranno circa il 30% del reddito da lavoro.
Va meglio agli iscritti alla gestione separata INPS, per loro si stima una pensione pari al 65% del reddito percepito fra 30 anni, ma le stime non prendono in considerazione le riduzioni delle aliquote contributive. Insomma se paghi minori contributi oggi, prenderai una pensione più bassa domani.
Se vuoi approfondire ulteriormente ti consiglio l’interessante analisi sulle pensioni future fatta a “Di Martedì” su La7 a dicembre dello scorso anno.
Perché le pensioni future saranno così basse?
Il maggior “colpevole” degli assegni pensionistici futuri tanto bassi è il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo per il calcolo pensione. Il metodo retributivo, non più in uso poiché riguarda chi ha smesso di lavorare prima del 31 dicembre 2011, calcola l’assegno sulla base della media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di vita lavorativa.
Il metodo contributivo, invece, è valido per i pensionamenti avvenuti dal 1° gennaio 2012 e si basa sugli effettivi contributi versati durante l’intera vita lavorativa. L’assegno è dunque più basso dal momento che, con il metodo retributivo, il calcolo si basava su retribuzioni relative all’apice di carriera ed anzianità lavorativa.
Da citare anche il metodo misto che riguarda chi è andato in pensione dopo il 31 dicembre 2011, ma era iscritto alle gestioni INPS prima del 31 dicembre 1995. Questi soggetti hanno diritto a percepire una pensione determinata con entrambi i metodi, considerando gli anni precedenti e successivi la riforma.
Ma non finisce qui: gli altri motivi per i quali le pensioni future saranno così basse sono da ritrovare nella quasi scomparsa del posto fisso e della non crescita delle retribuzioni. Infatti un contratto a tempo indeterminato è sempre più raro e viene sostituito da rapporti lavorativi non continuativi e con zero stabilità . Nel frattempo aumenta il costo della vita e delle tasse che riducono ulteriormente il margine di risparmio delle famiglie italiane.
Come calcolare la tua pensione futura?
Informarsi sul proprio futuro pensionistico oggi si può. L’INPS nel corso degli ultimi due anni ha attivato una serie di canali informativi atti a comunicare ai lavoratori di oggi quale pensione li aspetta.
In primo luogo si può utilizzare il calcolo pensione online de La Mia Pensione, un servizio che consente di fare delle simulazioni su età di pensionamento e importo dell’assegno. Per poter accedere a questo servizio è necessario possedere il PIN ordinario, oppure il PIN SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), si tratta di credenziali che è possibile richiedere direttamente online sul sito INPS o su quello dello SPID. C’è comunque anche l’opportunità di recarsi fisicamente presso gli uffici INPS o presso i gestori accreditati SPID.
Sempre per informare i futuri pensionati, l’INPS ha inviato la cosiddetta busta arancione, un plico che di fatto contiene info simili a quelle del servizio online a tutti coloro che presumibilmente non hanno la possibilità di accedere al sito dell’Ente.
Come aumentare la propria pensione futura
Considerare il nostro sistema pensionistico come uno dei migliori al mondo non ha più senso, soprattutto in quest’epoca. L’aumento dell’età media in Italia e delle pensioni, la crisi economica, il calo delle nascite e la crisi del mondo del lavoro sono solo alcuni dei motivi che hanno trasformato le pensioni future in una sorta di “chimera”. Diventa fondamentale pensare fin da subito a come integrare l’assegno pensionistico futuro. Esistono una serie di opportunità che ti consiglio di prendere in considerazione:
- investire i propri risparmi in immobili o titoli in modo da garantirsi una rendita futura, con rischi più o meno elevati a seconda del rendimento;
- accedere ad un fondo di previdenza integrativa, con il pagamento di una quota mensile o annuale, che garantisca l’integrazione appunto dell’assegno futuro;
- utilizzare il TFR esercitando l’opzione che consente di non trattenerlo in azienda, ma di versarlo in un fondo pensione.
E tu, cosa hai pensato di fare per la tua futura pensione?
andrea leverini
Ovviamente, ma solo per ricordarlo, le pensioni della casta, parlamentari in testa, loro continueranno a crescere!
Vivvvvvvvvvvvvvvvvvvvva litaglia.
Massimo Iaria
Ma come fa’ un disoccupato dal 2011 con 34 anni di anzianita’ contributiva, che non riesce a trovare lavoro perche’ ultracinquantenne a versare in un Fondo Previdenziale per integrare la Pensione? Se non si lavora non si hanno nemmeno i soldi per i versamenti!!!!. E un’altra domanda, posso andare gia’ in pensione anche con una riduzione con la famosa APE?. Grazie per la risposta.
Daniele
A questo punto sarebbe meglio istituire gradualmente delle pensioni private, cosi se verso un domani ho una pensione altrimenti non prendo nulla. E’ MANDIAMO IN PENSIONE L’ INPS.
CHIUMARULO LUIGI
E’ TUTTO UNO SCHIFO . TUTTI SI SONO MESSI CONTRO I LAVORATORI,AFFAMANDOLI ,E RENDENDOLI ANCORA PIU’ SCHIAVI DI IERI .SENZA TUTELE, GLI HANNO TOLTO QUEI POCHI DIRITTI CHE ERANO RIMASTI.I COLPEVOLI SONO: I VARI GOVERNI,CON I LORO MINISTRI,CHE SE LA SPASSANO,CON I LORO FIGLI BEN PIAZZATI,I PARTITI CHE SONO SEMPRE STRATI DELINQUENZIAL,I SINDACATI DEI LAVORATORI TRADITORI DI COLORO CHE ISCRITTI LI HANNO FINANZIATO,E CONTINUANO A FARLO,ANCHE DA PENSIONATI(POVERI STUPIDI ILLUSI.RAMMENTATE SEMPRE DUE NOMI :FORNERO,E MONTI,ENON DIMENTICATE I VERTICI SINDACALI DI IERI DI OGGI,E FUTURI.CHIUMARULO LUIGI
claudio
ma come diceva lubrano, la domanda nasce spontanea….:
la matemateca non è un opinione, i dati i numeri parlano chiaro, ma nessuno fa niente PERCHE’?
la politica è pagata per risolvere questi problemi…. la riforma fornero va cancellata, in germania si va in pensione a 60 anni perchè in italia 67??? in germania i salari sono giusti, in italia da fame……… i contratti collettivi non vengono più rinnovati…. e se gli italiani avranno sempre meno soldo in tasca spenderanno sempre meno….. e l economia non girerà mai……. altro che crescita
grazie renzi per aver cancellato l art18 dimostrazione che non era la causa delle non assunzioni! non c’è lavoro! grazie politi arriveremo al deful della nazione e dell euro….. non funziona in italia! europa ? la germania il resto???