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La situazione del 2016
I dati sulle richieste di invalidità civile in un periodo in cui si continua a parlare di malasanità , scandali e truffe, non sono meno scoraggianti. Infatti, tra il 2004 e il 2016, c’è stata una crescita record dell’invalidità civile del +50,5%.
Addirittura le pensioni che l’INPSÂ ha erogato nel comparto privato sono aumentate del 3,8%, passando da 17,3 a 17,9 milioni, mentre le prestazioni assistenziali a pagamento sono aumentate del 40,6%, passando da 2.729.375 a 3.837.802.
Per prestazioni assistenziali si intendono le pensioni e le indennità per invalidi parziali e totali, nonché pensioni sociali (che sono diventati assegni sociali dal 1996) che vengono erogate dai 65 anni e 3 mesi di età del beneficiario.
Tutte queste prestazioni sono assistenziali perché hanno la caratteristica di non essere collegate ai contributi versati dall’interessato e quindi non sono vere e proprie prestazioni previdenziali. L’indennità di accompagnamento agli invalidi totali ne riveste la parte più consistente, 1.737.822 sono stati gli assegni in versati nel 2016, pari al 45,3% delle prestazioni assistenziali.
Aumentano gli invalidi civili
Se si analizza la distribuzione territoriale, nelle regioni del Sud la quota di invalidi civili sul totale della popolazione è più alta rispetto alle regioni del Nord. Secondo i dati della serie storica pubblicata dall’INPS, dal 2004 al 2016 ‘’è stato un forte incremento di queste prestazioni, che incidono non poco sull’incremento della spesa complessiva ed hanno un periodo di erogazione lungo.
Purtroppo in questo argomento rientra nel deprecabile fenomeno dei falsi invalidi, contro cui l’INPS combatte da tempo: tra il 2010 e il 2013 le verifiche hanno portato alla revoca o alla revisione di oltre 100.000 prestazioni, con un risparmio di circa 352 milioni. Tutti questi controlli aggiuntivi, però, hanno comportato anche una spesa di 100.000.000 euro.
Da circa dodici anni invece, sono diminuite sensibilmente le prestazioni di invalidità previdenziale, quelle che fanno riferimento ai contributi versati (cinque anni di cui 3 nell’ultimo quinquennio), passando dai 2,34 milioni del 2004 ai 1,05 milioni di quest’anno.
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