Ti hanno proposto un contratto in cui è previsto il cosiddetto accordo di riservatezza e non sai che pesci pigliare? Se ti stai chiedendo se è qualcosa di conveniente anche per te, in questo articolo ti spieghiamo a cosa serve, in che modo tutela te e l’altra parte e quando conviene usarlo (oltre a dirti qual è la sua durata).
Cosa si intende per accordo di riservatezza
Come si può intuire, si tratta di un contratto di non divulgazione di informazioni che le due parti si scambiano in occasione di trattative e per far sì che tali informazioni rimangano confidenziali. Le due parti si impegnano dunque a non rivelarle a terzi, altrimenti finiscono con il violare l’accordo stesso. L’accordo di riservatezza, conosciuto anche come clausola di riservatezza, ha anche una sua definizione in inglese: non disclousure agreement e può essere stipulato tra privati, ma anche aziende.
Può essere previsto sia nelle fasi iniziali di una trattativa, quando ancora non è stato stipulato il contratto che anche nella fase di esecuzione del contratto.
Nello svolgimento del proprio lavoro potrà essere necessario realizzare un accordo di riservatezza con un altro soggetto per tutelare sia opere manuali che intellettuali.  Su www.LexDo.it generi in pochi minuti il tuo accordo si riservatezza personalizzato scritto da un avvocato esperto.
Accordo di riservatezza unilaterale e bilaterale
Non devono essere per forza entrambe le parti a dovere sottoscrivere l’accordo di riservatezza. Si parla infatti di accordo unidirezionale, quando una sola delle due parti è vincolata e non può rivelare le informazioni (e questo succede spesso quando c’è un’azienda “più forte” dell’altra) mentre si parla di accordo bidirezionale quando entrambe le parti sono tenute a rispettare la clausola.
In generale a usare l’accordo di riservatezza possono essere: azienda e dipendente, aziende che sono partner commerciali, aziende che lavorano con fornitori e subfornitori, aziende che si avvalgono di consulenti, progettisti, collaboratori, distributori e licenziatari.
Oggetto di accordo di riservatezza possono essere inoltre invenzioni in fase di sviluppo, brevetti non ancora depositati, documenti di strategie commerciali o anche tutto quello che attesta il know – how aziendale.
Accordo di riservatezza tra azienda e dipendente
Nel caso di un’assunzione, di solito l’accordo è unidirezionale in quanto è il nuovo assunto che deve impegnarsi a non rivelare informazioni sensibili al di fuori dell’ambiente lavorativo, proteggendo la privacy dell’azienda e i suoi dati commerciali e aziendali (fatturato, perdite e altro) che l’azienda non vuole rendere pubblici.
Tale accordo o anche clausola è inserita spesso nella parte finale del contratto così come è indicato il Foro Competente, ossia il tribunale che si occuperà di un’eventuale violazione di questo, ma anche di altri accordi.
Alla luce del GDPR è consigliabile che l’azienda faccia firmare un accordo di riservatezza a tutti i dipendenti, facendo riferimento in maniera chiara al corretto trattamento dei dati personali e alle istruzioni che deve fornire a tutti i dipendenti. Tali istruzioni devono essere consegnate al personale e firmate per ricevuta.
Accordo di riservatezza tra privati
L’accordo di riservatezza può essere stipulato anche tra privati, questo magari avviene quando si sta collaborando a un progetto che è ancora nelle fasi iniziali o quando si vuole che le idee che ci si è scambiati non vengano divulgate pubblicamente.
Accordo di riservatezza: cosa si intende, caratteristiche e durata Click To TweetLe caratteristiche dell’accordo di riservatezza
L’accordo di riservatezza è regolato dagli articoli 1175 e 1375 e seguenti, oltre che dagli articoli 2105, 2125 del Codice Civile, artt. 98 e 99 del D. Lgs 30/2005.
Quanto al suo contenuto, innanzitutto deve essere chiaro l’obiettivo per cui si sta firmando questo accordo. Ci spieghiamo meglio: si può chiedere la riservatezza in merito a un determinato progetto o una determinata fase del progetto e una volta che questo è realizzato, la clausola può decadere. Ecco perché la parte relativa allo scopo – ossia al perché si sta stipulando questa clausola – è molto importante. In caso di violazione, diventa determinante mostrare come determinati aspetti non fossero stati chiariti nero su bianco.
Inoltre, la clausola, nel corso del tempo, può anche essere ampliata. Ovviamente tutto questo deve essere messo per iscritto. Infatti, tra i contenuti, non devono essere assolutamente tralasciati tutti i casi in cui la limitazione va a decadere.
Qualche esempio? Mettiamo il caso che si chieda la riservatezza, quando questi dati sono già di pubblico dominio o quando uno dei due contraenti ne è venuto in possesso da terzi. In entrambi i casi, la clausola non ha ragione di esistere.
Decade anche quando determinati dati vengono ottenuti o sottratti in maniera illegale o se c’è un procedimento giudiziario in corso. Inoltre, va da sé che se i dati sensibili violano in qualche modo la sicurezza nazionale, l’accordo di riservatezza va a decadere.
Da sapere: può essere previsto l’obbligo alla riservatezza anche successivamente alla cessazione del rapporto contrattuale e per un determinato periodo di tempo.
Cosa succede se non si rispetta l’accordo di riservatezza
Se è prevista una clausola penale, chi viola l’accordo dovrà corrispondere l’importo del danno che è stato concordato preventivamente e questo senza che la parte lesa debba mostrare di avere effettivamente subito un danno.
Accordo di riservatezza: la durata
Non c’è una durata prestabilita, ovviamente sono le parti a stabilire quanto un accordo deve durare tenendo in considerazione la natura delle informazioni e lo scopo per cui si sta stipulando un accordo di tale genere.
Come dicevamo sopra, spesso l’accordo di riservatezza prevede che il contenuto sia tutelato non solo durante la durata del contratto, ma anche per un periodo successivo valutato come necessario per mantenere il segreto. Per fare un esempio: magari il contratto di riservatezza è cessato, ma si mette come durata che vale fino a quando un determinato brevetto non è stato depositato.
L’accordo di riservatezza per le startup
Hai una startup? O stai cominciando a sviluppare l’idea e hai cominciato a cercare partner, fornitori ed eventuali soci? In qualunque caso, anche per un’impresa che è sul nascere, o che è appena nata, è consigliabile far firmare un accordo di riservatezza. Questo perché tu possa essere sicuro che le persone con cui vieni a contatto non divulghino informazioni riservate o le usino per scopi differenti rispetto a quelli che avete concordato.
Nell’accordo è importante che siano riportate:
- le informazioni che devono essere mantenute riservate
- le modalità in cui possono essere utilizzate
- le persone che sono abilitate a venirne a conoscenza.
Attenzione: tale accordo non dà altri vincoli se non quello legato alla segretezza. Ha comunque effetti obbligatori per le parti già dal momento della firma.
Cosa succede se qualcuno dei fornitori o possibili soci o altri non lo rispetta? Che per chi ha violato la riservatezza c’è il risarcimento dei danni procurati.
Comunque sia, ti conviene proporre un accordo di riservatezza ogni volta che c’è la possibilità che un tuo contenuto di proprietà intellettuale possa essere divulgato ad altre persone e ci possa essere un’appropriazione indebita.
Accordo di riservatezza per chi sviluppa software e app
Anche per chi fa un lavoro come lo sviluppatore di software, sia in modalità freelance che dentro un’azienda o agenzia web o di app, è fondamentale firmare un accordo di riservatezza. Anche perché si tratta di professioni che spesso condividono informazioni molto sensibili con i clienti. Quindi sia tu sia il responsabile di un progetto per la tua azienda che faccia lo sviluppatore, è tuo interesse far firm are un contratto di tale tipo.
E questo serve in qualsiasi fase: dal primo incontro in cui c’è l’analisi e la valutazione del progetto che durante l’esecuzione.
Il GDPR e l’accordo di riservatezza
Con l’introduzione del GDPR il 25 maggio 2018, bisogna che le parti che firmano un accordo di non divulgazione e che naturalmente inseriscono in questo contratto i loro dati, dicano espressamente come tali dati verranno trattati, per quali finalità , per quanto tempo e dove tali dati verrano conservati.
Questo per prevenire un utilizzo improprio e che appunto i dati e tutte le informazioni vengano mantenute in regime di confidenzialità .
Questo vale nel caso di un accordo tra privati, tra azienda e azienda, ma anche tra azienda e dipendente, come abbiamo accennato sopra.
Accordo di riservatezza in inglese
Quando è necessario che l’accordo di riservatezza sia in inglese? Quando i due contraenti, aziende o privati o azienda e collaboratore, provengono da nazioni diverse. In tal caso, se l’inglese è la lingua comune può essere utilizzato come lingua per l’accordo.
Altrimenti può essere necessario stilare l’accordo nelle lingue parlate nelle due nazioni di provenienza.
Alex
L’NDA deve essere stipulato da un avvocato/notaio o posso farlo io direttamente? Se fatto da me, ha comunque valenza giuridica nel caso una delle parti non lo rispetti? Grazie