Arriverà a gennaio quella che da alcuni è stata denominata una tassa sulla spesa: con l’arrivo del nuovo anno i sacchetti in plastica usati per imbustare frutta, verdura o altri alimenti saranno sostituiti da sacchetti biodegradabili. Sacchetti che però saranno a pagamento per i consumatori: lo impone la legge.
Sacchetti biodegradabili in tutti i supermercati
Dopo l’addio alle buste di plastica nel 2011, è la volta di sostituire anche i sacchetti super leggeri. Da gennaio 2018 non potranno più essere usati e dovranno essere sostituiti con sacchetti biodegradabili in linea con lo standard internazionale UNI EN 13432. Non solo: i sacchetti dovranno essere composti per almeno il 40% da materie prime ottenute da fonti rinnovabili.
Il passaggio dai sacchetti in polietilene ai sacchetti biodegradabili e compostabili è contenuto nel testo della legge di conversione del cosiddetto Decreto Mezzogiorno (n. 91/2017). La norma stabilisce che le buste biodegradabili:
non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite.
Parte di questo prezzo tornerà nelle casse dell’Erario sotto forma di IVA o di imposte sul reddito. Per questi motivi la decisione di rendere a pagamento i sacchetti per gli alimenti freschi è stata definita tassa sulla spesa.
Sacchetti biodegradabili: prezzo compreso tra 2 e 10 centesimi
La decisione sul prezzo dei sacchetti biodegradabili usati nei reparti ortofrutta, gastronomia, panetteria, macelleria e pescheria spetterà ai singoli commercianti e alle insegne della grande distribuzione organizzata. C’è da aspettarsi che il prezzo di ogni sacchetto sia compreso tra 2 e 10 centesimi. Anche se il presidente di Assobioplastiche intervistato da Adskronos spiega che il prezzo più giusto sia da 1 a 5 centesimi.
Intanto c’è chi si chiede se la novità non possa essere pericolosa: c’è infatti la possibilità che per non pagare la nuova tassa sulla spesa le persone decidano di riutilizzare i sacchetti, con il rischio di diffondere germi e batteri.
Gli esercizi commerciali che non rispetteranno la legge saranno multati: le sanzioni vanno da un minimo di 2.500 euro fino a un massimo di 100.000 euro, nei casi in cui si continuino a usare ingenti quantitativi di sacchetti in plastica.
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