Il latte è il primo, vitale alimento dei cuccioli di ogni specie di mammifero. Finito lo svezzamento, però, solo i cuccioli (e gli adulti) d’uomo continuano a consumarlo, in quantità variabili a seconda dei Paesi.
Il latte alimentare viene spesso consumato come fosse una bevanda ma, in realtà , si tratta di un vero e proprio alimento energetico contenente proteine, grassi e colesterolo, oltre a calcio, fosforo e vitamina B2.
È pertanto necessario tenere sempre bene a mente che il latte incide notevolmente sul bilancio calorico e nutrizionale giornaliero di una persona. Va quindi consumato con moderazione e, soprattutto, deve essere scelto il tipo di latte più adatto alle proprie esigenze nutrizionali.
Latte vaccino: quali tipi di latte sono presenti in commercio?
Presso i supermercati e le rivendite alimentari è possibile trovare tre tipi di latte vaccino (proveniente, cioè, dalla mungitura della femmina del bovino): il latte intero, il latte parzialmente scremato e il latte scremato. Le diverse denominazioni dipendono dal processo di scrematura che subisce il latte (ricordo che si tratta di un processo fisico, e non chimico), che è in grado di separare la componente grassa da quella idrofila.
Tramite una tecnica, detta centrifugazione, si sfrutta la forza centrifuga data da macchinari che lavorano fino a 6.500/7.000 giri al minuto, per poter ottenere diversi tipi di latte, con diverse percentuali di grasso.
Latte intero: le caratteristiche
Il latte intero è il latte che non subisce processi di centrifugazione, mantenendo così inalterati i valori nutrizionali. È il latte più calorico (64 kcal per 100 ml), contiene 3,30 gr di proteine e ben 3,60 gr di grassi (sia saturi che polinsaturi) e 11 gr di colesterolo.
È un latte estremamente gustoso, dal gusto particolarmente “pieno”, ma può risultare inadatto se si soffre di ipercolesterolemia (colesterolo alto), trigliceridi alti o o sofferenza vascolare (aterogenesi ostruttiva).
Latte parzialmente scremato: le caratteristiche
Il latte parzialmente scremato subisce un processo di centrifugazione parziale, che consente di ridurre la presenza di parte dei componenti grassi all’interno del prodotto. Purtroppo, la centrifugazione non è un processo selettivo, quindi non può distinguere tra grassi “cattivi” (monoinsaturi) e grassi invece “buoni” (polinsaturi). Quindi, il latte parzialmente scremato subisce, purtroppo, un abbattimento di entrambe le componenti grasse.
Il latte parzialmente scremato ha 40 kcal per 100 ml (contro le 64 del latte intero), la stessa quantità di proteine del latte intero ma una ridotta quantità di lipidi (0,88 gr contro i 3,60 del latte intero). Anche il colesterolo è notevolmente ridotto (4 mg contro gli 11 del latte intero), mentre gli altri valori (calcio, potassio, fosforo) rimangono sostanzialmente invariati.
Si tratta di un latte, pertanto, che pur mantenendo la quota proteica, riduce l’apporto di grassi e colesterolo, ed è quindi la scelta consigliata per chi presenta valori alti di questi nutrienti nel sangue.
Latte scremato: le caratteristiche
Il latte scremato (o totalmente scremato) ha valori nutrizionali che si avvicinano molto a quelli del latte parzialmente scremato. Le calorie sono 34 per 100 ml (contro le 40 del latte parzialmente scremato), i grassi sono 0,80 gr (contro i 0,88 del latte parzialmente scremato) e il colesterolo è di 3 mg (contro i 4 del latte parzialmente scremato).
Il latte totalmente scremato, al palato risulta spesso poco gusto gustoso e un po’ “annacquato”, proprio per la drastica riduzione della componente grassa al suo interno. Diventa, però, una scelta obbligata, quando non si voglia rinunciare al latte ma siano presenti gravi problemi quali valori molti alti nel sangue di colesterolo e trigliceridi.
Latte intero, parzialmente scremato, totalmente scremato: quale scegliere?
Da quanto abbiamo evidenziato fino a questo momento, risulta chiaro che il latte intero sia di gran lunga il prodotto che soddisfa maggiormente il palato. Di contro, però, è particolarmente calorico e ricco di grassi e colesterolo. Consigliamo, quindi, la sua (moderata) assunzione, solo nel caso in cui non siano presenti problemi vascolari di alcun tipo e i valori nel sangue di colesterolo e trigliceridi siano nella norma.
Al contrario, in caso di problemi sopracitati, è consigliato il consumo di latte parzialmente o totalmente scremato. I valori nutrizionali tra questi due tipi di latte si differenziano di poco, quindi è possibile trovare un buon compromesso tra gusto e salute optando per un latte parzialmente scremato.
In ogni caso, ricordiamo nuovamente che il latte non è una bevanda, ma un alimento completo e come tale va considerato nella nostra dieta giornaliera.
Lascia un commento