L’Amarone della Valpolicella è un vino esagerato e senza mezze misure.
È uno dei più grandi rossi italiani che i consumatori hanno iniziato a comprendere meglio soltanto dopo il secondo millennio.
Di colore rubino tendente al granato con il passare degli anni, avvolge con i suoi profumi complessi di frutta matura rossa e nera, con quelli di spezie e fiori e con la persistenza aromatica diffusa dei tannini morbidi e nobili che lo rendono un vino rosso unico al mondo.
Questo importante rosso è un vino da meditazione, da annusare e gustare, che deve essere sorseggiato da un grande calice a tulipano dopo averlo scaraffato, affinché liberi tutta la sua potenza prima della degustazione.
Di tutti i grandi rossi italiani, l’Amarone è il più originale anche nella sua storia.
Prodotto da un uvaggio autoctono è figlio del suo territorio, ma a determinarne la sua esuberante personalità è l’appassimento delle uve.
Discendente dal vino Retico, l’attuale Amarone della Valpolicella, che Virgilio considerava secondo solo al celebre Falerno, è fratello dell’Acinatico e antenato del Recioto, il rosso dolce descritto nel VI secolo da Cassiodoro che fu ministro del re ostrogoto Teodorico.
Questo meraviglioso rosso è nato proprio come “Recioto scapà ”, cioè un vino la cui fermentazione è sfuggita di mano al produttore che ha portato tutti gli zuccheri a fine trasformazione. Dal vino storico della zona, i cui zuccheri si sono tutti trasformati in alcool, si è formato quindi un vino nuovo, non più dolce anche se molto morbido, ma che al confronto con il Recioto risulta quasi amaro.
Nasce così L’Amarone venduto dalla Cantina sociale della Valpolicella per la prima volta nel 1938 in fiaschi che riportavano in “etichetta” la dicitura di: Recioto Amarone della Valpolicella. Â
Caratteristiche organolettiche
Vino rosso a Denominazione d’origine controllata e garantita dal 2010.
Si ricava da uve appassite per un periodo variabile tra i 30 e i 90 giorni; ciò procura a questo vino un’elevata gradazione alcolica che parte da un minimo 14°.
L’appassimento delle uve e l’invecchiamento del vino in botti di rovere e successivamente in barrique attribuiscono a questo vino caratteristiche organolettiche esclusive e lo rendono uno dei maggiori vini italiani per struttura e potenza.Â
Per legge la durata minima dell’affinamento è di 2 anni e di 4 per la Riserva, ma si usa commercializzarlo dopo almeno 4 anni di invecchiamento.
Il profilo organolettico dell’Amarone possiede i segni dell’ampiezza e della profondità :
- Odore caratteristico: accentuato, con note di frutta appassita e spezie, sapore pieno e vellutato che offre all’olfatto profumi di sottobosco, china, spezie, cioccolato e terra.
- Sapore: sviluppa al palato un gusto di grande corpo e articolazione, con tannini morbidi e nobili e una sottile diffusa persistenza aromatica.
- Stile: varia dai vini eleganti, alcolici, più rigorosi che morbidi, ad altri che invece puntano sulla potenza e sulla densità , pur rispettando gli equilibri interni;
- Temperatura di servizio: 17° (20-22°C, scaraffando il vino prima del consumo)
- Conservazione: Almeno 25/30 anni per le migliori selezioni.
- Tipo di bicchiere: tulipano grande.
- Gradazione minima: 14°
- Qualifiche: Classico, se proveniente dalla zona di origine più antica (territorio di 5 comuni).
- Invecchiamento obbligatorio: due anni, a decorrere dal 1° dicembre dell’anno della vendemmia; quattro anni, a partire dal 1° novembre dell’annata di produzione delle uve, per la tipologia Riserva.
Nasce dall’uva di vitigni autoctoni: Corvinone e Corvina Veronese, che formano l’ossatura principale, più Rondinella e Molinara, varietà storiche e con quantità minori di Rossignola, Negrara, Oseleta e Croatina.
Dopo attenta selezione dei migliori grappoli, vengono fatti appassire gli acini sopra le arele, stuoie di canne rette da intelaiatura di legno, o nei moderni plateux all’interno di fruttai ventilati e deumidificati.Â
Dove nasce l’Amarone della Valpolicella
Il cuore della produzione si localizza nella zona della Valpolicella Classica formata dai comuni di:
- Marano
- Fumane
- Negrar
- Sant’Ambrogio
- San Pietro in Cariano.
Il microclima e le componenti pedologiche lo connotano di sfumature diverse da zona a zona, sebbene il particolare processo di vinificazione di questo vino tenda ad attutire o a rendere meno percepibile questo genere d’influenza.Â
Nel paese di Marano viene prodotto un vino noto per i profumi, mentre a Negrar si producono vini più austeri e longevi.
Fumane è rinomata per la produzione di particolare complessità aromatiche, Sant’Ambrogio invece per il vigore strutturale.
È bene però precisare che si producono grandi bottiglie di Amarone anche nella zona allargata della Denominazione, un esempio su tutti è la Val d’Illasi.Â
A seconda della zona di produzione delle uve, il vino Amarone della Valpolicella può attribuirsi la qualifica di Classico o di Valpantena.
La tutela del vino viene gestita dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella.
Come abbinare l’Amarone della Valpolicella
L’abbinamento è l’arte di armonizzare i vini alle pietanze per evidenziarne il sapore e venirne valorizzati. Un buon pasto si gusta di più e si assimila meglio se accompagnato dal vino appropriato. Per scegliere il vino giusto è consigliabile tenere conto delle regole di abbinamento, ma sempre con uno spirito critico perché la soggettività del gusto e la mutevolezza del vino sono elementi da valutare di volta in volta.
Gli abbinamenti possono essere scelti per:
- contrapposizione; quando nel sapore del piatto è prevalente il grasso, va abbinato un rosso giovane, fresco, leggermente frizzante per pulire la bocca.
- similitudine; usato quando il sapore del cibo è dolce ed un vino secco contrasterebbe con disarmonica brutalità .
Con che cosa lo abbiniamo quindi il nostro meraviglioso rosso se non lo vogliamo sorseggiare a fine pasto sprofondati in una comodissima poltrona?
Antipasti con Amarone della Valpolicella
Può essere abbinato ad un bel tagliere di formaggi stagionati, come il Monte Veronese, il Piave, il Vezzena, l’Asiago stagionato per rimanere nel territorio. Può esserlo con crostini di pane conditi con ragù di carne, oca in onto, salmì di lepre, fagiano, ragù di fegatini, cotti piano piano e sfumati con lo stesso Amarone.
Primi piatti con Amarone della Valpolicella
Famoso nella zona di Verona è il Risotto all’Amarone con Monte Veronese: il riso di Isola della Scala, viene sfumato con il vino rosso e a fine cottura mantecato con il formaggio e una noce di burro.
Le lasagnette al ragù: pasta fatta in casa e tagliata a fettuccine condite con un ragù di macinato grosso di carne di manzo, maiale e vitello, cotto lentamente con pomodoro, rosmarino, alloro, olio e burro.
Pasta e fagioli alla veneta, Bigoli con l’anatra o ragù di cacciagione, Risotto con la salsiccia.
Secondi piatti con Amarone della Valpolicella
L’abbinamento migliore è con una carne dai sapori forti come la cacciagione, gli arrosti e i brasati abbinati e sfumati con l’Amarone.
Un altro secondo tipico è la “Pastissada de caval” o lo stracotto d’asino; entrambe le preparazioni richiedono cotture lente per far uscire tutti i sapori della carne e vengono serviti insieme alla polenta.
Dolci con Amarone della Valpolicella
Più che abbinato ad un dolce, viene utilizzato per preparare alcuni dolci casalinghi sfruttandone le note fruttate e speziate.
Sono dolci di riciclo fatti con il pane o la polenta avanzata, messi ad ammorbidire nel vino e poi lavorati con uova, burro, frutta secca, come noci e nocciole e uva passa tenuta anch’essa a bagno nel vino rosso.
Vengono preparati anche dei biscotti secchi all’Amarone; una sorta di cantucci veneti, usati per accompagnare il vino quando viene bevuto a fine pasto.
Qualunque sia l’abbinamento che sceglierai ricordati che l’Amarone è emozione e non semplicemente un vino!
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