La nostra società è piena di contraddizioni: quella più evidente è, senza dubbio, l’eccedenza alimentare in molte zone del mondo, rispetto ad altre in cui intere famiglie lottano contro la fame. In realtà non è necessario guardare molto lontano: secondo il Barilla Center Food & Nutrition, in Italia finisce nella spazzatura ben il 16% di frutta e verdura, il 19% del pane e il 35% di carne, pesce e latticini (spesso lasciati deperire senza essere consumati). Nessuno di noi può risolvere da solo il problema, ma ciascuno può impegnarsi per evitare di sprecare ciò che arriva sulle nostre tavole. È sempre più grande, del resto, l’attenzione verso il recupero del cibo che rimane intatto nei ristoranti, nelle pizzerie, in occasione di eventi o riunioni di lavoro.
Di seguito, una serie di realtà, attività e servizi che possono rappresentare un valido spunto, un punto di partenza e, perché no, di riflessione per tutti.
- Last Minute Market
Nata nel 1998 come progetto di ricerca e diventata realtà imprenditoriale dal 2003, Last Minute Market è una società spin-off dell’Università di Bologna, che opera su tutto il territorio nazionale per il recupero dei beni invenduti (e non più commercializzabili), a favore di enti caritativi. Last Minute Market contribuisce alla riduzione dello spreco in tutte le sue forme, previene e riduce i rifiuti attraverso la valorizzazione dei beni invenduti con effetti positivi dal punto di vista ambientale, sociale, economico e nutrizionale (cit.) Tra i principali risultati raggiunti si può menzionare la “Legge Antisprechi” (L.244/24 dicembre 2007) che ha consentito di incentivare la donazione di beni non alimentari e la promozione della campagna “Un anno contro lo spreco” (focus del primo programma triennale il cibo nel 2010, l’acqua nel 2011 e l’energia nel 2012).
- BringTheFood
L’app BringTheFood è nata da un’idea dei ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento, con l’obiettivo di facilitare la comunicazione tra donatori e organizzazioni impegnate nella raccolta e redistribuzione di prodotti alimentari. L’applicazione è attiva, accessibile previa registrazione (e approvazione da parte del team) e funziona su computer e dispositivi mobili connessi ad internet. Grazie ad un sistema di feedback si possono esprimere anche giudizi sull’efficienza e qualità delle transazioni. Inoltre, le organizzazioni donatrici possono guadagnare punti e aumentare la propria visibilità, ottimizzando la redistribuzione. Su una mappa sono visibili le offerte: basta prenotarsi e accordarsi con il donatore per il ritiro (risparmiando, così, anche sui costi di smaltimento).
- Il Buono che avanza e Siticibo
Un progetto contro lo spreco dell’associazione Cena dell’Amicizia Onlus (che si occupa di persone senza dimora a Milano): Il Buono che avanza è la prima rete di ristoranti ad “avanzi zero”. I locali aderenti (non solo ristoranti, ma anche trattorie, mense e gruppi di catering) propongono ai propri clienti una doggy bag per portar via cibo e vino non consumati. Oltre a contrastare praticamente lo spreco di cibo, il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica alla cultura della sobrietà, coinvolgendo i ristoratori in un’iniziativa ad alta responsabilità sociale. Non mancano, ovviamente, materiali informativi, locandine e volantini, per promuovere adeguatamente il progetto all’interno del locale.
Si occupa di recupero di cibo dalla ristorazione organizzata anche Siticibo, programma della Fondazione Banco Alimentare Onlus (nato a Milano nel 2003 con la collaborazione di Cecilia Canepa e Bianca Massarelli). Il recupero quotidiano di cibo cotto e fresco in eccedenza avviene grazie all’impegno dei volontari, non solo nella ristorazione organizzata (ristoranti, hotel, mense aziendali, ospedaliere e scolastiche), ma anche nei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Il programma è a diffusione nazionale e rappresenta la prima applicazione italiana della Legge n.155/2003 entrata in vigore il 16/07/2003 “Disciplina della Distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale” (detta del Buon Samaritano).
Per imparare a recuperare gli avanzi di casa nostra, la Fondazione Banco Alimentare ha realizzato anche una raccolta di Ricette Anti-Spreco (scaricabile gratuitamente).
- Il pane A Chi Serve
Un altro utile programma dedicato, nello specifico, al recupero del pane e dei prodotti da forno. Promosso dalle Acli di Roma e dall’Unione panificatori della Confcommercio di Roma (con il sostegno di Roma Capitale), l’iniziativa permette di redistribuire i prodotti “del giorno prima”, ma ancora buoni, a tutte le persone in difficoltà dei vari quartieri. Il pane A Chi Serveè una vera e propria rete di solidarietà territoriale che crea un prezioso collegamento tra negozianti ed enti, cooperative sociali, istituti, associazioni, parrocchie ecc. che quotidianamente assistono i soggetti più deboli. Secondo una stima della Confcommercio, Roma e provincia producono 2.000 quintali di pane al giorno: il 10%, il cosiddetto “pane di resa” che avanza ai fornai, finisce nella spazzatura.
Ben vengano, quindi, progetti di recupero come questi, in qualunque città.
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