Se pensiamo agli assegni familiari e a quelli di maternità, li colleghiamo immediatamente agli assegni INPS. Ma esistono anche gli assegni per il nucleo familiare e di maternità erogati dai Comuni. Si tratta di prestazioni sociali a sostegno del reddito e riguardano le famiglie che hanno determinate caratteristiche ed una particolare situazione economica. Gli assegni in questione a partire dal 2015 sono assoggettati alle nuove soglie ISEE, in seguito alla riforma dell’indicatore della situazione economica equivalente, sulla base delle disposizioni INPS.
Assegni per il nucleo familiare e di maternità
Le due misure messe in campo dai Comuni riguardano rispettivamente:
- i nuclei famigliari composti da almeno un genitore e tre figli minori (appartenenti alla stessa famiglia anagrafica), che siano figli del richiedente medesimo o del coniuge o da essi ricevuti in affidamento preadottivo;
- le madri non lavoratrici che possono chiedere al proprio Comune di residenza un’integrazione al reddito per la nascita, l’adozione o l’affidamento dei propri figli, entro i 6 mesi dell’ingresso dei minori nel nucleo famigliare; le madri lavoratrici possono chiedere l’assegno se non hanno diritto all’indennità di maternità dell’INPS oppure alla retribuzione per il periodo di maternità.
Nuove soglie ISEE
Le nuove soglie riguardano le domande presentate a partire dal 1° gennaio 2015, sia relativamente al 2014 che all’anno in corso.
Nel dettaglio:
- l’assegno per il nucleo familiare per l’anno 2014 ammonta a 141,02 euro, per tredici mensilità; per accedere al beneficio il valore ISEE non deve superare gli 8.538,91 euro;
- l’assegno di maternità, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1.1.2014 al 31.12.2014, è pari a 338,21 euro per cinque mensilità e dunque a complessivi 1.691,05 euro; il valore ISEE in questo caso deve essere inferiore a 16.921,11 euro.
Per quanto concerne le domande presentate dopo il 1° gennaio 2015, ma riferite all’anno 2015, occorrerà attendere un nuovo comunicato del Dipartimento della famiglia dell’INPS per conoscere gli importi definitivi.