Cambiare mutuo: cosa conviene fare oggi?
Ottenere il mutuo casa più conveniente è il sogno di ogni proprietario, riuscirci però non è sempre così semplice. Individuare le condizioni più vantaggiose per la propria casa significa valutare con attenzione una moltitudine di fattori che vanno dall’andamento del mercato immobiliare, alle condizioni economiche del sistema bancario passando naturalmente per la propria situazione finanziaria.
Quando il mutuo è già stipulato e fa parte del nostro bilancio, è legittimo interrogarsi ancora sulla validità dello stesso. Conviene o potrei avere di meglio risparmiando? Secondo un’analisi CRIF, solo in Italia nel 2014 il 10,9 % delle richieste di mutuo hanno riguardato una richiesta di surroga o sostituzione e salendo al 14,6 % nell’ultimo trimestre dell’anno.
Questo perché il mercato si adegua e potrebbe capitare che un mutuo casa stipulato pochi anni prima (a volte pochi mesi prima) non si dimostri più così conveniente.
Cambiare mutuo conviene?
Scegliere di cambiare le condizioni del mutuo casa è quindi una possibilità da considerare e muoversi in maniera intelligente significa risparmiare soldi, molti soldi. Questo non deve tradursi in una affannosa ricerca del risparmio all’ultimo centesimo, ma in una valutazione dei reali elementi di convenienza nel lungo periodo. È la capacità di calcolare l’impatto del cambio mutuo sul lungo periodo a dimostrarsi vincente in questa situazione.
Secondo la stima di molti esperti del settore creditizio il 2016 sarà un anno favorevole per tutte quelle famiglie che decideranno di ridiscutere le condizioni del mutuo casa. Infatti in questa complessa equazione, il tempismo è tutto e il 2016 promette bene. Il cambiamento spaventa sempre, ma se osserviamo le cose con più attenzione vediamo come quando si tratta di mutuo questo cambiamento si riduce a due macro cambiamenti: cambiare mutuo casa nella stessa banca e cambiare mutuo in un’altra banca.
Cambiare mutuo casa nella stessa banca
Questa è l’opzione più semplice e a volte è la stessa banca a suggerire il cambiamento.
Cambiare mutuo nella stessa banca significa in buona sostanza modificare l’accordo in corso in uno o più aspetti. Il caso più comune è quello del passaggio da mutuo a tasso fisso a mutuo a tasso variabile, ma la modifica può riguardare la durata del mutuo casa (allungando il periodo), una modifica del tasso o la modifica di altre condizioni come i costi accessori o le coperture assicurative stipulate.
Rinegoziare il mutuo è oggi una pratica comune e nessuno ci vieta di essere proprio noi a proporre alla banca una modifica ragionevole.
Cambiare mutuo da una banca all’altra
In questo caso non sono solo le condizioni a cambiare, ma anche la banca. Sono molti gli istituti che cercano di avvicinare nuovi clienti proprio con la formula “porta il tuo mutuo da noi” offrendo un tasso più conveniente, spese di gestione ridotte e in generale una rata più leggera.
Il “trasloco” del mutuo casa è una prassi diffusa a costo zero visto che la surroga del mutuo – ovvero lo spostamento di un mutuo da una banca ad un’altra – rientra nel pacchetto di modifiche di “portabilità gratuita” introdotto nel 2007 dall’allora Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani.
Cosa fare per cambiare mutuo casa?
Il consiglio è quello di iniziare a raccogliere le informazioni più importanti e solo dopo prendere la tua decisione. Per essere schematici posso dirti di:
- Consultare la tua banca e chiedere quali opzioni offrono per modificare il tuo mutuo casa;
- Informati sulle offerte di migrazione del mutuo proposte dalle altre banche;
- Valuta sempre l’impatto sul lungo periodo.
Cosa succede se si paga la rata in ritardo?
Una distrazione o l’impossibilità , sono spesso la causa dei mancati pagamenti verso le rate del mutuo. Che si è proprietari di una o due case le cose non cambiano: si incorrerà  sicuramente in sanzioni che cambieranno a seconda dei giorni di ritardo.
Vari possono essere i motivi per cui non si può pagare la rata del mutuo casa. Se uno di questi è economico, ci si può recare presso la propria banca e risolvere il problema allo sportello. Verrà comunicato quanto sarà la mora da pagare e non ci saranno segnalazioni al CRIF. Se invece il mancato pagamento è dovuto a problemi tecnici, come un malfunzionamento degli allineamenti dei servizi elettronici che gestiscono richieste, incassi, revoche ecc, a risponderne sarà l’utente.
Come calcolare la mora
A quanto ammonterà la mora?  Si può risalire all’importo esatto con una semplice formula:
Interessi di mora = (i giorni di ritardo XÂ il valore della rata XÂ tasso di mora) / 36500
Si può già anticipare che nel 2016 il tasso di interesse e pari all’8%, al quale dovranno essere aggiunte altri importi come commissioni, spese di recupero del debito contratto e la lettera di sollecito. Attenzione: se i ritardi superano i 180 giorni o vanno a interessare almeno 7 rate la banca può segnalare il mancato pagamento al CRIF.
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