Il Ministero delle Imprese e del made in Italy sta valutando insieme al Governo l’introduzione di nuovi incentivi auto che possano sostenere gli italiani nel cambiare il proprio veicolo con modelli più recenti e meno inquinanti.
Analizzando i fondi già stanziati si nota che gli incentivi auto per motori endotermici sono finiti in breve tempo, mentre è stato utilizzato solo l’8% dei fondi stanziati per l’acquisto di auto elettriche. Questo divario ha portato il Governo a decidere di rivedere le somme di denaro stanziate, rimodulando gli incentivi per venire incontro alle esigenze degli italiani e per convincerli a cambiare le vecchie automobili.
L’idea è quella di aiutare concretamente le famiglie più in difficoltà, in modo da agire significativamente sulla riduzione del numero di veicoli inquinanti per agire attivamente sul forte inquinamento delle nostre città. La rimodulazione degli incentivi dovrebbe andare ad influire positivamente sul made in Italy, promuovendo l’acquisto di vetture prodotte dalle imprese italiane in modo da dare un impulso positivo all’economia nazionale.
La rimodulazione degli incentivi è il primo passo per svecchiare il parco auto che circola sulle strade italiane e per la salvaguardia dell’ambiente.
Svecchiare il parco auto circolante
Svecchiare il parco auto circolante sul territorio è l’obiettivo primario della rimodulazione degli incentivi auto.
In Italia, quasi 11 milioni di automobili appartengono alle classi Euro 0-3: ciò significa che su 40 milioni di veicoli circolanti, l’27,5% è formato da auto altamente inquinanti, rendendo il parco auto italiano tra i più vecchi d’Europa.
Il settore dei trasporti è l’unico in Italia che non ha mai ridotto le emissioni dal 1990 ad oggi e la maggior parte di queste emissioni derivano dalle vetture che circolano sulle strade urbane. Questi dati fotografano una situazione molto preoccupante e per questo motivo il governo Meloni ha deciso di intervenire attivamente per incentivare gli italiani a cambiare la propria vettura, passando a veicoli più nuovi.
Il Ministero ha avviato un tavolo di discussione con i rappresentanti di Stellantis per trovare un compromesso che permetta di svecchiare il parco auto circolante senza però gravare sulla filiera produttiva di automobili italiane, ma anzi aiutando e supportando il made in Italy. Ancora nulla è certo, ma all’interno del Governo sono partite delle discussioni sulle varie proposte avanzate durante questi incontri.
Proposta
Al momento, il Governo sta valutando l’idea di operare un cambiamento sui tipi di incentivi stanziati per l’acquisto di nuove auto meno inquinanti con un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà.
Per questo motivo il Ministero delle Imprese e del made in Italy durante un’interrogazione parlamentare ha espresso la volontà di adottare dei cambiamenti nel settore automobilistico e di rimodulare gli incentivi già stanziati negli anni precedenti per l’acquisto di auto meno inquinanti. Aumentare i fondi per l’acquisto di automobili con motore termico e ridurre quelli per l’acquisto di auto elettriche.
L’idea nasce dai dati che si sono registrati negli ultimi due anni: gli incentivi offerti per i motori termici finiscono in tempi rapidi, mentre quelli per i motori elettrici rimangono per larga parte inutilizzati. Difatti, nel 2022 ben 127 milioni di bonus stanziati per le auto elettriche non sono stati utilizzati, mentre per gli incentivi auto 2023 dei 425 milioni stanziati, sono stati utilizzati solo 33 milioni, meno dell’8%.
L’analisi di questi dati ha portato al Governo la consapevolezza di dover apportare qualche modifica nello stanziamento dei fondi, rimodulando gli incentivi per poterli sfruttare al meglio e per soddisfare le esigenze delle famiglie italiane che sono restie all’acquisto di automobili elettriche che al momento costano circa il 50% in più rispetto ai veicoli con motori termici.
Per rispondere a questa sfida, è stato istituito un tavolo di confronto permanente con i rappresentanti del settore per trovare la soluzione migliore nell’attuare un cambiamento sostenibile sia dal punto di vista ambientale che da quello economico, rispettando il concetto di neutralità tecnologica, principio cardine che il Governo ha posto al centro della sua azione. Tuttavia, non è ancora stato stabilito se la rimodulazione degli incentivi verrà applicata già per quest’anno o diventerà applicabile dai prossimi anni.