È arrivato il momento di accendere l’aria condizionata auto? E allora è opportuno adottare alcuni comportamenti corretti per la sicurezza, il comfort, l’ambiente ed evitare il rischio di multe.
Come usare al meglio l’aria condizionata in auto
Per un uso corretto dell’aria condizionata in auto, abbiamo selezionato alcuni consigli pratici:
- alla prima accensione dopo l’inverno, e dunque mesi di inutilizzo, fai attenzione al possibile cattivo odore, è sempre meglio far controllare l’impianto per evitare o risolvere i malfunzionamenti (almeno ogni due anni l’impianto andrebbe controllato e il filtro polline sostituito);
- se il flusso dell’aria ti sembra essere troppo basso rispetto alla potenza prescelta e l’aria non si raffredda in pochi secondi, dovresti far controllare l’impianto;
- quando utilizzi un climatizzatore auto malfunzionante, di fatto stai sprecando carburante e dunque stai spendendo dei soldi e in più stai inquinando l’aria più del dovuto;
- la temperatura ideale deve essere inferiore al massimo di 6 gradi rispetto a quella esterna, in sostanza se fuori ci sono 35 gradi non è economico, sano ed ecologico, tenere la temperatura interna a 20, non fa bene a nessuno;
- la direzione delle bocchette deve tener conto delle nostre condizioni generali, l’aria diretta su volto o addome potrebbe generare ad esempio contratture nervose o muscolari;
- dopo una sosta prolungata sotto il sole, è opportuno per almeno un minuto aprire porte e finestrini prima di accendere auto e climatizzatore, dunque no all’accensione con il veicolo ben chiuso e la temperatura interna al minimo perché questa operazione stressa molto l’impianto con il rischio di danneggiarlo;
- infine attenzione alla funzione ricircolo, che non va utilizzata per tutto il tempo in cui si sta in auto, ma esclusivamente nei momenti in cui effettivamente esiste il rischio che ad esempio all’esterno ci sia un eccesso di agenti inquinanti, dunque il ricircolo non serve per evitare l’ingresso dell’aria calda.
Sosta in auto con l’aria condizionata accesa: attenzione alle multe
Dedichiamo poi un capitolo a parte a chi si ferma con l’auto e l’aria condizionata accesa. Ecco, questo comportamento è vietato dal Codice della Strada e sanzionato, dal momento che per tenere il climatizzatore attivo bisogna che l’auto resti accesa consumando carburante sul posto.
Il comma 7-bis dell’art. 157 recita infatti:
È fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo.
E la sanzione va da 218 a 435 euro, un po’ cara per il comfort di qualche minuto di fresco in auto.
Dunque il nostro ultimo consiglio è quello, in caso di sosta, di cercare un parcheggio in ombra per abbassare naturalmente la temperatura dell’abitacolo, o in mancanza d’ombra di spegnere l’auto, uscire e cercare un luogo ombreggiato in cui sostare al bisogno.
Leggi anche il nostro approfondimento Sosta con l’aria condizionata: multa fino a 435 euro
Quanto costa una ricarica aria condizionata auto?
Di seguito un paio di campanelli d’allarme per capire se è giunto il momento di fare una ricarica all’aria condizionata auto:
- l’aria interna all’abitacolo fatica a raggiungere la temperatura impostata;
- noti che i tempi di raffreddamento dell’abitacolo si fanno sempre più lunghi.
In questi casi puoi renderti conto direttamente tu che, in assenza di perdite dell’impianto, il problema è la mancanza di gas. Ricordando nuovamente che almeno ogni due anni l’impianto andrebbe controllato e il filtro polline sostituito.
Ma veniamo ai costi, che per una ricarica possono andare dagli 80 ai 100 euro circa. Potrebbero poi presentarsi delle spese aggiuntive legate alla manutenzione dell’impianto, in particolare:
- filtro abitacolo intasato, per la pulizia devi considerare una spesa di circa 30 euro;
- compressore guasto, per la cui sostituzione devi considerare una spesa che può andare dai 350 euro, per un prodotto rigenerato, a 600 euro circa per uno nuovo;
- perdite nel circuito, il cui costo deve essere misurato sulla base dell’entità del danno su cui intervenire.
Per contribuire al minor consumo di carburante e alla diminuzione di inquinamento, non sarebbe opportuno, anche da parte dei comuni, collaborare e disattivare i semafori inutili nelle ore notturne? Già, però poi non fanno più cassa multando chi non si ferma a questi semafori “inutili”. Vedi a Torino, in Lungo Stura Lazio, dove ci sono i semafori per gli accessi allo stabilimento IVECO. Nelle ore di chiusura dell’azienda i semafori restano accesi e le macchine in coda stanno ferme inquinando e consumando.
Avete fatto bene a ricordarlo, perché molti automobilisti non lo sanno o fingono di non saperlo. Buona giornata