Come cambiare operatore ADSL
Confrontando le tariffe proposte dagli operatori telefonici può capitare di trovare un’offerta più conveniente di quella attiva sulla propria linea, perché meno costosa o con caratteristiche più adatte ai propri bisogni. In questi casi non bisogna rinunciare al risparmio per paura della burocrazia o di disservizi. Cambiare operatore ADSL è un’operazione veloce e semplice per il consumatore.
Tutti gli utenti interessati ad effettuare il cambio del proprio provider ADSL possono farlo seguendo pochi e semplici passaggi. Una volta individuata la miglior promozione, basterà contattare il fornitore del nuovo servizio scelto e seguire le istruzioni date.
Sarà il nuovo fornitore ad accordarsi con l’operatore che si vuole lasciare garantendo così una continuità di servizio anche nella fase del passaggio, cosicché il cliente non si ritrovi a dover fare i conti con settimane o giorni di disservizio.
I tempi d’attesa per cambiare operatore ADSL
In media il tempo massimo necessario per il passaggio è di un mese circa e al cliente viene chiesto solo di comunicare al nuovo operatore il codice di migrazione. Si tratta di un codice alfanumerico e lo si può prendere dalle fatture originate dal vecchio operatore, nell’area clienti del sito dell’operatore o contattando quest’ultimo telefonicamente.
Una volta comunicato al nuovo operatore il codice di migrazione della linea, sarà questo a occuparsi di comunicare il passaggio al vecchio operatore e a gestire tutte le diverse fasi della migrazione. Durante il cambio di operatore, il vecchio fornitore continuerà a fornire il servizio e il rischio di andare incontro a interruzioni di linea è minimo.
Costi e penali del passaggio
Il decreto Bersani ha semplificato la procedura necessaria per cambiare operatore ADSL e ha eliminato anche le penali e i costi richiesti dagli operatori in caso di disdetta del contratto telefonico. Nonostante questo, rimangono i costi di disattivazione della linea, spesso addebitati dagli operatori in caso di passaggio a un altro fornitore.
Il contributo di disattivazione richiesto può variare dai 30 ai 50 euro, a seconda che si tratti di una linea solo ADSL o che la tariffa includa sia ADSL che telefono fisso. Diverso è il discorso se si decide di eliminare completamente la linea telefonica. In questo caso il costo di cessazione definitiva dei servizi del contratto in corso può arrivare anche a 80 euro. Naturalmente ogni operatore può presentare delle leggere variazioni in merito ai costi da pagare in caso di recessione anticipata e di passaggio, pertanto è necessario informarsi sempre in merito alle tariffe in questione. Nel contratto stipulato con l’operatore sono specificati sia i costi di cessazione della linea sia gli eventuali costi di disattivazione.
In merito alle modalità di recesso, il cliente può avvalersi di comunicazione cartacea (inviata all’operatore tramite raccomandata entro i tempi previsti) oppure di comunicazione via fax o mail con un account di posta certificata. È fondamentale, a prescindere dalla modalità scelta, inviare documenti con data e firma.
Mentre si discute sulla legittimità dei costi di disattivazione, è lecito che gli operatori applichino delle penali in caso di mancata restituzione da parte del cliente delle apparecchiature date in comodato d’uso a inizio contratto quali modem, telefono e decoder. Questa resa al vecchio gestore deve avvenire entro due settimane dall’annullamento del contratto.
In caso di passaggio a un nuovo operatore bisogna fare attenzione anche a un altro aspetto, cioè le tariffe sottoscritte in origine. Se il contratto iniziale prevedeva una tariffa promozionale per un determinato periodo di tempo o imponeva un vincolo temporale, in caso di migrazione prima della scadenza di questo termine bisognerà rimborsare all’operatore la quota di offerta goduta fino a quel momento.
Per quanto riguarda il consenso di adesione ad un nuovo contratto, generalmente fa fede la registrazione della telefonata intercorsa fra cliente e operatore scelto e il documento successivamente inviato da quest’ultimo con caratteristiche e offerte della promozione scelta.
Cosa fare in caso di ripensamento?
Per diritto di ripensamento s’intende la possibilità di svincolarsi dal contratto nei giorni successivi alla stessa sottoscrizione, senza dover pagare alcuna penale. Si può esercitare questo diritto solo se il contratto è stato concluso a distanza (online o per telefono) oppure fuori dai locali commerciali degli operatori (ad esempio in uno stand all’interno di un centro commerciale).
Le tempistiche e le modalità per recedere sono abbastanza rigide e precise. Il diritto di ripensamento si può infatti esercitare entro 15 giorni lavorativi, a partire dal giorno di attivazione del nuovo servizio, tramite comunicazione da effettuare tramite raccomandata A/R.
SANTO
SONO CONTENTO PER LA LEGGE DI QUESTO CAMBIAMENTO NON SI DEVE PAGARE PENALI RESTANDO SEMPRE CLIENTE