APE volontario: sarà possibile continuare a lavorare part-time
L’anticipo pensionistico volontario sarà introdotto in via sperimentale a partire dal mese di maggio 2017. Questa novità permetterà ai lavoratori che hanno 63 anni e di andare in pensione prima rispetto ai termini fissati dalla legge Fornero. Il periodo di anticipo sarà al massimo di 3 anni e 7 mesi.
Nella versione di base dell’APE il lavoratore che ne fa richiesta lascia il lavoro e va in pensione anticipata. Il denaro percepito per il periodo che va da quando ha lasciato il lavoro a quando matura i requisiti per la pensione vera e propria andrà restituito a rate mensili per un periodo di 20 anni.
Ora spunta una seconda possibilità per i lavoratori che hanno i requisiti per l’anticipo pensionistico, ovvero aver compiuto 63 anni e aver versato almeno 20 anni di contributi. Le anticipazioni riguardanti il testo della Legge di Stabilità 2017 parlano di un’APE da combinare con la riduzione dell’orario di lavoro.
APE parziale: lavoro part-time e prestito pensionistico ridotto
Se le anticipazioni venissero confermate si tratterebbe di un’opzione che potrebbe rendere più appetibile l’anticipo pensionistico. In questo caso, infatti, il lavoratore potrebbe passare da un contratto di lavoro a tempo pieno a un contratto part-time e integrare il suo stipendio con l’anticipo pensionistico parziale. Così facendo, da un lato riduce l’impegno lavorativo e dall’altro si ritrova a dover rimborsare una somma contenuta che inciderà in misura marginale sull’assegno pensionistico.
Una volta compiuti i 66 anni e 7 mesi andrà in pensione e, come previsto per l’APE volontario, restituirà il prestito-ponte con un piano di rimborso della durata di 20 anni. Dalle simulazioni fatte finora risulta che le trattenute riguardanti l’APE volontario incideranno per circa il 5% sulla pensione per ogni anno di anticipo. Combinando l’APE con la riduzione dell’orario di lavoro è plausibile pensare che le trattenute saranno di circa la metà .
L’APE parziale dovrebbe riguardare chi ha maturato una pensione di almeno 702,65 euro, cioè 1,4 volte la pensione minima. Ma per conoscere con precisione i criteri di accesso bisogna aspettare che la Legge di Bilancio venga approvata in Parlamento nei prossimi giorni.
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