Telefonini, tariffe più care: “È la stangata d’autunno”
Telefonini, arriva lo tsunami dei rincari. Ecco chi ha già aumentato le tariffe
Telefonini, aumentano le tariffe: in arrivo la stangata d’autunno
Telefonini, rischio stangata d’autunno. Le norme capestro a danno dei clienti
Questi sono solo alcuni dei titoli che ho letto in questi giorni sui maggiori quotidiani online; nemmeno il tempo di rientrare dalle vacanze e vengo investito da una raffica di cattive notizie sull’aumento tariffe telefoniche. Non che non fossi al corrente della situazione, intendiamoci; ma parlare di tsunami o stangata d’autunno mi pare davvero eccessivo.
Aumento tariffe telefoniche: le novità di TIM, Wind, 3 e Vodafone
È proprio vero che, come cantava Celentano ne “Il Mondo in Mi7”, “i giornali qualche volta esagerano sempre un po’”. Ad ogni modo gli aumenti sono reali e riguardano i 4 maggiori operatori di telefonia mobile: TIM, Wind, 3 e Vodafone. Fra loro c’è chi ha introdotto il pagamento dei canoni di abbonamento alla telefonia ogni 4 settimane, in sostituzione del canonico mese (quasi tutti per la verità), c’è chi ha rimodulato, giusto per usare un eufemismo caro agli operatori, le tariffe per l’estero, ignorando bellamente le direttive europee in merito al traffico telefonico generato fuori dai confini nazionali, tecnicamente detto Roaming.
C’è chi si è inventato un balzello di 50 centesimi di Euro (le vecchie mille lire) che ti addebiteranno tutte le volte che chiamerai quel particolare numero per verificare il tuo credito residuo, c’è chi ha reintrodotto costi di attivazione di cui non si aveva più notizia dal Cretaceo e c’è addirittura chi ha deciso di far pagare l’uso della frequenza 4G/LTE, nonostante non brilli per una copertura 4G/LTE efficiente. Insomma un bel campionario di azioni volte a far recuperare fatturato ai gestori.
La carrellata di brutte notizie finisce qui. Adesso passiamo a quelle belle, e vediamo cosa puoi fare in concreto per arginare la spesa per la telefonia, magari guadagnandoci pure qualcosa. Perché è vero che questi rincari ci sono stati, e altri sono in arrivo, ma è anche vero che il mercato della telefonia mobile offre ancora, a chi sa coglierle, diverse opportunità di risparmio: non si spiega altrimenti quel milione di SIM che ogni mese migra da un gestore all’altro in cerca di migliori condizioni.
Quindi prendi carta e penna e segnati queste 3 facili strategie che ti indicherò per sfuggire agli aumenti ed ottenere di più dalla telefonia mobile, privata o aziendale che sia. Molti di questi sistemi li ho testati personalmente e ti posso assicurare che mi hanno sempre dato ottimi risultati. A patto di non fare i timidi e di armarsi di un minimo di intraprendenza.
1. Minaccia di cambiare operatore
Se c’è una cosa che terrorizza gli operatori di telefonia è la perdita di quote di mercato, sono i clienti che cambiano operatore. È vero che i rilanci sono vietati, un tempo ti bastava firmare un contratto con un nuovo gestore e qualche giorno dopo ricevevi la chiamata disperata dell’operatore che stavi per “abbandonare”, il quale si profondeva in mille scuse per averti trascurato e prometteva sconti mirabolanti qualora fossi rimasto al tuo posto.
Questa pratica non è più ammessa perché generava storture e malintesi. Tuttavia nessuno vieta che sia tu a chiamare il tuo attuale gestore, “minacciando” con garbo e cortesia un cambio operatore se non disposti a fornirti migliori condizioni. Questa tecnica ha un solo problema: funziona fin troppo bene e rischi di abusarne. Diciamo che, se non vuoi finire in una “Black List”, andrebbe utilizzata ogni 13/14 mesi.
2. Usa le Un app per combattere l’aumento delle tariffe telefoniche
Le app sono ormai così diffuse che anche i clienti meno giovani sanno di cosa stiamo parlando. Eppure sono ancora pochi quelli che scaricano l’app del proprio gestore di telefonia e utilizzano questo strumento per tenere sotto controllo costi e consumi.
Non so perché, ma molti preferiscono ancora far riferimento ai vari call center o ai servizi a risposta automatica per ottenere determinate informazioni. Ed è qui che si annidano costi supplementari. Infatti diversi fra questi servizi di risposta automatica sono diventati a pagamento.
Pochi centesimi ogni volta che li consulti, ma perché pagare quando puoi avere le stesse informazioni, anzi di più, scaricando e installando un app sul tuo fedele smartphone? Okay, okay, sento che è in arrivo un’obiezione: non hai uno smartphone che gestisce le app perché utilizzi un vecchio cellulare. Nessun problema. Puoi fare tutto quanto da PC, collegandoti al sito del tuo operatore e registrandoti sulla loro piattaforma web.
Vedrai le fatture online, ti eviterai costi di spedizione, potrai verificare l’ammontare della tua ricarica residua, potrai modificare il tuo profilo tariffario, potrai aderire a promozioni specifiche e disponibili solo online… Potrai insomma fare molte più cose e in maniera più efficiente rispetto a un call center o a un servizio di risposta automatica a pagamento.
3. Operatori mobili virtuali
Se le prime 2 strategie che ti ho suggerito non hanno prodotto i risultati sperati, allora perché non valutare di cambiare davvero operatore? Nel Bel Paese sono attivi quasi 100 milioni di telefonini e ogni mese, come ti dicevo, un milione di questi si sposta da un gestore all’altro. TIM, WIND, Vodafone, TRE sono i principali player che giocano la partita per accaparrarsi ogni giorno nuovi clienti, ma non esistono solo loro.
Mai sentito parlare degli Operatori Mobili Virtuali, abbreviato MVNO (Mobile Virtual Network Operator)? Ormai sono una realtà consolidata che genera numeri importanti: circa 7 milioni di quei 100 milioni di cellulari di cui ti dicevo prima, sono in carico agli Operatori Mobili Virtuali.
Poste Mobile con i suoi 3,5 milioni di clienti è il leader di mercato. E allora perché non valutare anche le loro di offerte? Gli MVNO sono diversi, (ecco la lista completa), ma fossi in te mi concentrerei solo su quei 2/3 nomi di spicco: Poste Mobile, Fastweb Mobile, Tiscali Mobile… E una volta individuato l’operatore di tuo gradimento, vai direttamente sul suo sito a scegliere il prodotto/servizio più adatto alle tue esigenze.
Un argomento di cui intendo parlare nei prossimi post riguarda i vincoli e le penali sui contratti di telefonia. Anche in questo caso cercherò di fornirti precise indicazioni su come muoverti per evitare di incappare in spiacevoli sorprese. La materia è complessa e anche un po’ oscura, ma cercherò di essere il più pratico possibile.
Quello che devi sapere adesso per sfruttare al meglio le 3 strategie indicate sopra è che ogni volta che un operatore ti notifica un aumento/variazione (le chiamano variazioni unilaterali delle condizioni di contratto) hai diritto a cambiare senza incorrere in vincoli e penali, così come stabilito dall’articolo 70, comma 4, del Codice delle Comunicazioni elettroniche.
Ugo
Cambiare operatore può essere ottimale se non s’incappa poi in quello che ancor oggi (capita pure tra i gestori diretti) ha poca rete e di conseguenza poca copertura propria, a danno soprattutto di chi si connette al web col cellulare. Da cui le annunciate fusioni tra due delle 4 grandi citate. Peggio che andar di notte coi gestori ADSL, se non controllano direttamente la rete fisica. Bisogna essere ben consci dei vincoli e costi di recesso se si riscontra che il nuovo operatore sta attuando una gestione del nostro traffico da….telefono in duplex anni ’70, in poche parole quando la rete ha rallentamenti e disconnessioni sospette, perché (semplificando al massimo) il flusso dei dati di vari clienti vien fatto transitare a turno sulle medesime frequenze.
Massimo Marucci
Ciao Ugo, grazie del tuo commento. Hai perfettamente ragione: anche cambiare operatore
è un’operazione che va meditata. Tuttavia oggi è possibile analizzare la copertura dei vari
operatori i modo abbastanza preciso. Riguardo ai vincoli e alle penali, tutte le volte che
un gestore modifica le condizioni di contratto in modo unilaterale si ha la possibilità
di recedere dallo stesso senza incorrere nei famigerati costi di disattivazione.
Ne parleremo in un prossimo post.