Roaming dati abolit in UE dal 15 giugno
La data è fissata: dal 15 giugno sarà ufficiale l’abolizione del roaming all’interno dei Paesi della UE. Questo significa che a partire dall’estate 2017 si potrà viaggiare in Europa non dovendo pagare dei costi extra per usare la linea dati dello smartphone o del tablet, per telefonare o inviare SMS.
Di abolizione del roaming dati si è iniziato a parlare già qualche anno fa, ma solo a febbraio 2017 la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno trovato un accordo e fissato le tariffe massime che gli operatori potranno praticare agli operatori esteri per l’uso delle proprie infrastrutture di rete.
Roaming dati: cos’è e perché verrà abolito
Si parla di roaming dati ogni volta che si utilizza la rete di un operatore diverso dal proprio. Di solito quando si parla di roaming si fa riferimento al roaming estero: quando si va in un altro Paese, per poter fare telefonate o navigare su internet, è necessario appoggiarsi alla rete di uno degli operatori esteri. Questo è possibile perché tra gli operatori esistono accordi per l’utilizzo reciproco delle infrastrutture.
Fino a qualche anno fa i costi per il roaming quando si andava all’estero erano esorbitanti. Per non vedersi arrivare bollette astronomiche o vedersi prosciugare il credito della ricaricabile era necessario disattivare la connessione dati non appena si passava la frontiera. Dal 15 giugno, almeno per il roaming in Europa, tutto questo diventerà un ricordo e si potrà navigare e telefonare senza differenze di prezzo con l’Italia.
Abolizione roaming: cosa succede ora quando si va all’estero?
A partire dal 15 giugno entreranno in vigore i nuovi prezzi all’ingrosso imposti dall’Unione Europea nei confronti degli operatori telefonici. Per i consumatori, vuol dire poter usare il telefono anche all’estero senza pagare un sovrapprezzo. In tutta l’Unione Europea saranno valide le tariffe nazionali. Si potrà navigare con la propria linea dati e si potranno fare chiamate alle stesse condizioni previste dal proprio piano tariffario.
Fino al 15 giugno saranno ancora applicati i sovrapprezzi decisi dai singoli operatori, ma valgono comunque i limiti fissati dalla cosiddetta Eurotariffa, che stabilisce il tetto massimo all’aumento di prezzo delle tariffe nazionali quando ci si trova al di fuori dai confini del Paese.
Roaming dati Europa: tariffe all’ingrosso ridotte del 90%
L’accordo trovato dalle istituzioni europee riduce del 90% le tariffe all’ingrosso che gli operatori applicheranno per l’uso delle proprie reti.
Le tariffe all’ingrosso fissano i prezzi massimi che gli operatori possono richiedere ai gestori esteri per l’uso temporaneo delle infrastrutture da parte dei loro clienti. L’accordo UE distingue le tariffe all’ingrosso per le chiamate voce, gli SMS e la navigazione su internet.
Per le chiamate voce la tariffa massima all’ingrosso sarà di 3,2 centesimi al minuto (attualmente è di 5 centesimi al minuto). Per gli SMS la tariffa all’ingrosso passerà dagli attuali 2 centesimi l’uno a 1 centesimo. La riduzione più consistente è quella che riguarda le linee dati: ora per ogni GB di dati la tariffa all’ingrosso è di 50 euro, tariffa che dal 15 giugno scenderà a 7,7 euro per ogni GB. Le tariffe per il roaming dati all’estero scenderanno ulteriormente nell’arco di 5 anni, secondo questa tabella:
- dal 15 giugno 2017: 7,7 €/GB
- dal 1 gennaio 2018: 6 €/GB
- dal 1 gennaio 2019: 4,5 €/GB
- dal 1 gennaio 2020: 3,5 €/GB
- dal 1 gennaio 2021: 3 €/GB
- dal 1 gennaio 2022: 2,5 €/GB.
L’accordo prevede anche che le tariffe siano riviste ogni due anni, per valutare un eventuale adeguamento alle condizioni di mercato. Le trattative portate avanti dalle istituzioni UE hanno cercato di fissare dei limiti alle tariffe che fossero allo stesso tempo eque per i consumatori e sufficientemente alte per assicurare agli operatori le risorse per la manutenzione e l’aggiornamento delle infrastrutture.
Abolizione roaming: c’è il rischio di aumento delle tariffe nazionali?
L’abolizione del roaming internazionale è una bella notizia per tutti i consumatori europei, almeno sulla carta. C’è infatti l’altro lato della medaglia da considerare. C’è il rischio che i minori costi per il roaming si traducano in tariffe nazionali più alte.
I sovrapprezzi applicati al roaming fruttavano agli operatori una cifra compresa tra 5 e 8 miliardi di euro. Con l’abolizione dei costi per il roaming in UE c’è il pericolo che questi mancati incassi vengano recuperati aumentando le tariffe nazionali.
Secondo le previsioni, a essere più a rischio sono i clienti dei piccoli operatori e degli operatori virtuali che potrebbero fare fatica a sostenere i costi di utilizzo delle reti estere.
Angelo
Ma, no ho capito, se sono aboliti da giugno 2017 i sovrapprezzi roaming dati, perché dite che si pagherà 7,7 euro al Gb? Io in Italia non pago affatto quella cifra. Grazie per un cortese riscontro.
Luana Galanti
Ciao Angelo, quelli indicati nell’articolo sono i costi massimi che i gestori europei applicano ai gestori stranieri per l’utilizzo delle linee da parte dei propri clienti. Sono costi che riguardano soltanto gli operatori, per i consumatori rimangono valide le tariffe nazionali. Con l’abolizione del roaming in pratica fare chiamate o navigare da uno Paesi dell’UE ti costerà come se stessi in Italia. Quando vai all’estero però il tuo operatore paga un altro operatore per l’utilizzo della linea.
Marco
la tariffa di 7,7E/Gb é il costo wholesale, ovvero il costo che i vari operatori fra di loro paghernano quando un loro cliente userá la rete di un altro operatore. Ma é un costo che non verrá girato alla clientela. Almeno in teoria. Nella pratica immagino che le cose saranno diverse..
Marco
La Svizzera è compresa in questa nuova situazione di tariffe telefoniche ? Grazie in anticipo per la risposta perchè mi capita spesso di andarci.
Luana Galanti
Ciao Marco, no, la Svizzera non è compresa in questo accordo.
Enrico
Grazie delle informazioni
Il Regno Unito è ancora compreso nevvero?