Bonus 80 euro: cos’è
Il bonus 80 euro è stato introdotto nel 2014 e spetta ai lavoratori che percepiscono un reddito compreso tra 8mila e 26mila euro. Sotto gli 8mila euro il bonus non è concesso poiché si tratta di una detrazione fiscale e chi è sotto tale soglia di reddito viene definito “incapiente”, non è tenuto a pagare l’IRPEF e dunque non è possibile garantirgli detta detrazione fiscale.
La domanda per il bonus di 80 euro devono farla i datori di lavoro che comunicano i dati reddituali del lavoratore all’Agenzia delle Entrate al fine dell’applicazione della detrazione.
Restituzione Bonus 80 euro: come e quando
Per un milione e mezzo circa di lavoratori, però, questo bonus non era dovuto. Nel dettaglio, saranno tenuti a rimborsare il bonus ricevuto:
- i lavoratori che hanno percepito un reddito superiore a 26mila euro;
- i lavoratori che hanno percepito un reddito inferiore agli 8mila euro (come per il caso precedente, potrebbero esserci stati degli errori nella comunicazione dei redditi per l’ottenimento del bonus, ad esempio nel caso in cui il lavoratore non abbia comunicato altri redditi percepiti al proprio datore di lavoro);
- coloro che in sede di dichiarazione dei redditi (730 oppure Unico) hanno erroneamente indicato le detrazioni;
- chi ha accettato il 730 precompilato senza correggerlo, ove necessario, nel caso in cui non avesse avuto diritto al bonus.
In sostanza la dichiarazione dei redditi è il “momento della verità” per la verifica degli aventi diritto al bonus, soprattutto nel caso in cui come detto non siano stati comunicati correttamente tutti i propri redditi al datore di lavoro o nella dichiarazione.
Come avverrà la restituzione del Bonus 80 euro?
Questa è la seconda cattiva notizia, bisognerà restituirlo in un’unica soluzione in sede di liquidazione dell’IRPEF dovuta. Ricordiamo però che sia per il modello 730 che per l’Unico, è possibile rateizzare il saldo IRPEF a debito a partire da giugno e poi mensilmente fino a novembre.
RobyRo
La solita ingiustia che il cittadino deve subire da un Governo incapace del termine “giustizia”. D’accordo che chi ha percepito gli 80 euro li debba restituire se non rientra nei requisiti richiesti (tralasciando i termini dei requisiti), ma perchè in un’unica soluzione? I soldi sono stati remunerati a “rate” (80 euro/mese) pertanto, dovrebbero essere restituiti con la stessa modalità (ma era tanto difficile, proprio per evitare ciò, basarsi sul reddito dell’anno precedente… e quindi con il dato già acquisito? come del resto, si fa di norma).
Raffaele Sabbatino
RobyRo,
in sede di dichiarazione 730/2016 o Unico PF 2016 è possibile rateizzare la somma in 5 rate come I acconto e versando poi a Dicembre il II Acconto la restante somma dovuta ed insoluta. Il punto resta nel fatto che ad far commettere questi errori sono i Dottori Commercialisti e Consulenti del Lavoro che nell’emissione dell’elaborazione della busta paga mensile di ogni lavoratore dipende delle Società/Aziende in loro tenuta d’incarico professionale di contabilità di analizzare il quadro generale di ogni singolo dipendente completando l’analisi con diverse domande affinché si poteva evitare tutto quanto, in quanto ciò scritto in quest’articolo in merito ai requisiti, sono i suddetti requisiti emessi dalla Gazzetta Ufficiale nell’anno 2014, per tale mai nulla è cambiato, ma semplicemente chi doveva essere “Dotto” della legge ha omesso per un qualunque motivo informazioni basilare al quale oggi a rimetterci in tutto ciò sono i lavoratori dipendenti in primis.
Claudia
Assurdo!
renato
porta pazienza, i nostri governanti sono dei geni. Vedilo come un prestito, solo che i soldi te li danno a rate, mentre la restituzione deve avvenire in unica soluzione. E’ un vero affare. GENIACCI!!!
slavko sd
Io ho il contratti Golbadante e il commercialista un anno fà mi ha detto che non ho il permesso per 80 euro per ho il reddito meno di 8000 euro. Mi interessa che cosa devo fare.